SOFIA – Finalmente è Lazio bella e vincente. Il clima europeo mette le ali alla formazione di Ballardini, che nonostante la piena emergenza detta legge al Georgi Asparuhov di Sofia, spazzando via un settembre fitto di incertezze. In terra bulgara i biancocelesti si impongono 4-0 sul Levski, ritrovando gioco ed individualità e rilanciando le ambizioni continentali, ridimensionate in occasione del black out casalingo con il Salisburgo. Con questa spavalda affermazione i capitolini raggiungono al secondo posto del Gruppo G il Villareal, sconfitto in casa degli austriaci.
Ballardini fronteggia l’emergenza infortuni schierando il più classico dei 4-4-2 e disegnando un asse mancino del tutto sperimentale, composto dal giovane Perpetuini e dal portoghese Eliseu (entrambi all’esordio dal primo minuto). La cerniera centrale di centrocampo è diretta dalla coppia Baronio – Matuzalem, con Mourad Meghni che parte sull’out di destra. Rocchi guida l’attacco al posto dell’affaticato Cruz, con Zàrate seconda punta. Foggia e Mauri partono dalla panchina. Crisi profonda di risultati per la squadra bulgara, reduce da 4 sconfitte consecutive in campionato. Il tecnico Dostanic cerca il riscatto affidandosi in attacco a Hristov e al recuperato Tasevski. Emergenza tra i pali, dove Dimitrov sostituisce gli infortunati Petkov e Mitrev. Per il resto è confermato il 4-4-2 con i brasiliani Ze Soares e Joazinho esterni alti di centrocampo ed il marocchino Rabeh a guidare il quartetto difensivo.
Spedita e sicura, la Lazio è subito pericolosa al 6’. E’ proprio la sorpresa Perpetuini a collezionare un assist con il contagiri per l’inserimento centrale di Rocchi. Il capitano brucia il marocchino Rabeh e scarica con il mancino, Dimitrov devia con i pugni. I “gialli” di Ballardini sembrano padroni del campo, ma dopo 10’ di dominio i bulgari escono dal guscio e nell’arco di 120” creano 2 palle gol. La prima con una punizione dal limite di Joaozinho ben parata da Bizzarri, la seconda al 12’ con Hristov. Matuzalem perde un brutto pallone nella propria metà campo, scatenando la ripartenza del bulgaro, lesto a tagliare fuori Cribari, meno quando virgola sul fondo da buona posizione. Ma dopo 10’ il brasiliano si rifà con gli interessi, partorendo e finalizzando il contropiede del vantaggio. Le danze le apre lo scatenato Zàrate che taglia come il burro la retroguardia di casa e proietta in verticale Matuzalem. Un gioco da ragazzi per il carioca trafiggere in diagonale Dimitrov. Subito l’1-0, il Levski lascia spazi invitanti per i ribaltamenti di fronte di Zàrate. Proprio l’argentino al 30’ sfiora la perla del doppio sorpasso. La trama è quella a lui prediletta: riceve palla sul vertice sinistro dell’area, punta e salta il suo diretto avversario e scaglia la solita sassata ben indirizzata che Dimitrov devia sul palo. L’occasione scoglie la tecnica individuale di Meghni e Matuzalem che dettato legge a metà campo. La reazione degli uomini di Dostanic è affidata alle folate del veloce Joaozinho. L’ala sudamericana punta con continuità Lichtsteiner e al 42’ pennella un bel pallone nel cuore dell’area per lo stacco di Ze Soares. Pallone a lato. Ma in tema di velocità Eliseu non è da meno. Al 43’ l’ex Malaga mostra tutte le sue doti, sfornando un bel assist per l’accorrente Matuzalem. Destro al volo e palla che lambisce la traversa. Ma il 2-0 è solo rinviato di qualche istante, perché in pieno recupero Rocchi bissa l’intuizione del portoghese. Questa volta sulla stessa mattonella arriva uno Zàrate in versione super, che con l’interno destro piega le mani di un non perfetto Dimitrov. Doppio vantaggio e tutti a rifocillarsi negli spogliatoi.
Nella ripresa Dostanic scuote i suoi inserendo Miliev e soprattutto Tabakov che in apertura mette in crisi la difesa biancoceleste. Il calo di tensione è evidente e dopo 2’ il taglio di Hristov sorprende la retroguardia laziale. Il bulgaro duetta con Tabakov e si proietta a tu per tu con Bizzarri. L’argentino resta in piedi e salva i suoi. Il pericolo non sveglia una Lazio addormentata che, al 52’, rischia ancora la capitolazione per mano di Bardon. Il francese si esibisce in una percussione personale che taglia fuori Cribari e compagni. Esterno destro ravvicinato e palla che sfiora il palo. Lazio ancora graziata. Ballardini corre ai ripari: fuori Baronio e Zàrate (tra i migliori), dentro Dabo e Foggia che si sistema sull’out di destra in soccorso a Meghni. Ed i cambi danno subito l’effetto sperato. Al 62’ proprio il mancino del napoletano sforna un cioccolatino tutto da scartare per Meghni. Il francese elude la trappola del fuorigioco, si presenta viso a viso con il povero Dimitrov che è bruciato da una stoccata poderosa. Il 3-0 sottolinea le lacune tecniche dei campioni di Bulgaria e per la Lazio la trasferta europea diventa una gita turistica. Al 72’ tocca a Rocchi fare il capo ciurma: la rifinitura di Foggia è ancora pregevole, Rabeh cicca la chiusura spianando la strada al capitano ritrovato. Dimitrov aggirato e poker calato. Ottavo centro nelle competizioni europee per il bomber veneto e Lazio che chiude in surplasse (e con un doppio miracolo di Bizzarri), mettendo in cassa forte i primi 3 punti di Europa League. E’ il secondo successo in terra bulgara per la squadra biancoceleste (Lokomotiv Plovdid – Lazio 0-2, 1992-93), che conferma i progressi mostrati con il Palermo e spedisce una cartolina con dedica alla Fiorentina. Bentornata Lazio. |di Daniele Baldini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 144 volte