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2009-10-04

Il Milan verso Bergamo. L'avversario ai raggi x


Come ha fatto giustamente notare la Gazzetta dello Sport prima di Milan-Zurigo, la differenza tra questo Milan e il Milan di qualche anno fa sta nel fatto che mentre in passato bastava guardare la propria collezioni di gioielli – da Maldini a Kaka passando per Shevchenko – per sentirsi tranquilli, oggi anche un avversario di modesta caratura tecnica può destare preoccupazione nell’ambiente rossonero. E’ stato così per il Bari, per lo Zurigo e, ora, per l’Atalanta. In questo momento, infatti, ogni squadra sembra in grado di mettere in difficoltà la compagine rossonera sfruttando velocità, dinamismo e freschezza atletica. L’Atalanta dello scorso anno, quella splendida creatura del maestro Del Neri che ha sfiorato l’Europa, avrebbe certamente creato molti problemi all’imbarazzante undici rossonero dell’ultimo periodo. Quella attuale, ultima in classifica ma rivitalizzata dal cambio di allenatore, attende la partita con il Milan per ottenere delle risposte sul suo stato di guarigione.
LE CAUSE DELLA CRISI - Attualmente l’Atalanta occupa l’ultima posizione in classifica in coabitazione con il Livorno. Quattro sconfitte nelle prime quattro partite sono troppe anche per un ambiente solitamente tranquillo e poco incline alle rivoluzioni come quello di Zingonia. Dopo il pesante quattro a uno subito al San Nicola di Bari, dunque, Angelo Gregucci è stato sostituito da Antonio Conte. Non c’è dubbio che il compito affidato a Gregucci non fosse dei più semplici. Giunto a Bergamo dopo le buone stagioni vissute alla guida del Vicenza, il tecnico romano si è trovato tra le mani una squadra plasmata dal proprio predecessore. Mettersi alla guida di una monoposto tagliata su misura per un altro pilota non è semplice. Bisogna metterci del proprio senza stravolgere un meccanismo perfetto. Nonostante le qualità tecniche e caratteriali del tecnico un’idea già sfiorata la scorsa estate: affidare la panchina ad Antonio Conte. Due pareggi in due partite (zero a zero casalingo con il Catania e uno a uno sul campo del Chievo) hanno consentito ai bergamaschi di smuovere la classifica e acquisire un po’ di fiducia. La partita con il Milan arriva al momento giusto: battere una grande squadra, seppur in difficoltà, potrebbe segnare la svolta definitiva e facilitare il lavoro Del nuovo mister.
LA CHIAVE TATTICA - Confrontando il gioco dell’Atalanta con quello espresso nella scorsa stagione, i passi indietro sono evidenti. Alla base di questa preoccupante e inattesa involuzione ci sono alcuni importanti nodi di natura tattica. Il reparto offensivo, innanzitutto: sostituire Sergio Floccari con Robert Acquafresca è sicuramente una scelta giustificabile dal punto di vista tecnico ed economico (viene ceduto un giocatore con un’ottima quotazione di mercato e acquistato uno dei più promettenti centravanti italiani) ma comporta anche dei problemi dal punto di vista tattico. Se Floccari era l’attaccante ideale per partecipare alla manovra e dialogare con Cristiano Doni, Acquafresca è più uomo d’area alla Inzaghi, meno utile al gioco della squadra e più killer spietato sottoporta. A risentire di questo cambiamento è stato il gioco corale, apparso all’improvviso meno fluido ed efficace. Un’altra causa da non sottovalutare è l’assenza per infortunio di Ferreira Pinto, pedina fondamentale dello scacchiere di Del Neri. Nell’ultima stagione l’esterno brasiliano ha rappresentato, fino all’infortunio al crociato patito proprio contro il Milan, un’arma in più proponendosi come naturale sbocco della manovra e aggiungendo al gioco dell’Atalanta rapidità e profondità. Il suo rientro in campo, previsto a breve, contribuirà sicuramente a migliorare la qualità offensiva dei neroazzurri.
DONI VERSO LA PANCHINA - In settimana Conte ha fatto svolgere ai propri uomini sedute molto intense per trasmettere le sue idee e recuperare in fretta il tempo perduto. In attesa di conoscere meglio la rosa a propria disposizione, l’ex tecnico del Bari si affiderà al classico 4-4-2 caratterizzato da frequente ricerca degli esterni offensivi. Tale scelta implica l’esclusione dall’undici di partenza di Cristiano Doni (ma per lui ci sarà quasi sicuramente spazio a partita in corso) e la presenza di due punte prestanti fisicamente e forti nel gioco aereo come Acquafresca e Tiribocchi. Confermata la linea difensiva: davanti al giovane Consigli giocheranno Garics, Manfredini, Pellegrino e Bellini. La cerniera di centrocampo vedrà come coppia centrale Madonna e Guarente, rivelazione dell’ultimo campionato ma molto in ombra in questo avvio di stagione. Padoin e Valdes saranno invece i due esterni che dovranno garantire spinta e copertura sulle fasce laterali. Il tandem offensivo composto da Acquafresca e Tiribocchi non garantisce grande mobilità ma una presenza costante in area di rigore per sfruttare i cross dalle fasce e creare spazi invitanti per i tagli degli esterni. Tanto basta per destare preoccupazione. Anche a Bergamo, dunque, ci sarà da soffrire. Cerchiamo di non farla diventare un’abitudine.
|di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 149 volte


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