Castiglioncello – Non ci vogliono certo studi statistici, tabelle di rendimento e messe a confronto con quanto è successo nella lunga storia del campionato a girone unico, per capire come chi segni 1 rete in 7 incontri abbia già la strada segnata. Pensare di salvarsi con una squadra dimostratasi fino a questo momento così asfittica risulta essere più che una speranza dettata dal cuore, una pura follia. Dopo aver racimolato la miseria di 3 pareggi, tutti per 0-0, in sette partite, riuscire a trovare una chiave positiva vuol dire non voler vedere la realtà o essere degli inguaribili ottimisti. Ci domandiamo allora, la squadra amaranto può avere dei margini di miglioramento tali da poter raggiungere una maggiore competitività ? Questo è l’interrogativo più importante a cui cerchiamo di dare una risposta. Andiamo per gradi. Prima ovvietà, se Lucarelli e Tavano non iniziano a fare goal è inutile anche addentrarsi in qualsiasi ragionamento. Sicuramente entrambe le nostre stelle devono raggiungere una migliore freschezza atletica che speriamo possano raggiungere in questa settimana di pausa, arrivare prima sul pallone, avere lo spunto decisivo in anticipo sul diretto difensore è un aspetto fondamentale che fin’ora è mancato alla nostra coppia d’attacco. Come parziale giustificazione è altresì vero che i palloni avuti a disposizione sono stati pochi e non sempre facili da trasformare in occasioni da rete, ma qualcosa di meglio dalla loro classe ce l’aspettavamo. Infatti nel passato anche in casi di latitanza di gioco collettivo, le nostre stelle ci avevano abituato a tirare fuori dal cilindro la giocata personale risolutiva, figlia soltanto del loro estro. Per migliorare invece il supporto della squadra, che fare ? Qui credo ci sia solo una via d’uscita. Siamo nelle mani o meglio nei piedi di Candreva l’unico in grado in un centrocampo oltremodo muscolare come il nostro, di accendere la luce, di inventare la giocata vincente. Mozart è apparso in questo scorcio di stagione un ottimo acquisto, ma il suo raggio d’azione è un po’ più basso, grandi geometrie, superba interdizione, ottima visione di gioco, ma non il guizzo letale che possa far male agli avversari. Dai vari Pulzetti, Moro, Marchini, Filippini, Bergvold ci possiamo aspettare tanta corsa, spirito di sacrificio e qualche segnatura in inserimento, ma non che riescano a ribaltare l’inerzia venutasi a creare. Sicuramente per aumentare la nostra pericolosità non possiamo fare a meno del gioco sulle fasce fino ad oggi uno dei veri assenti ingiustificati. Riuscire a mettere dei palloni dal fondo verso il centro area esalterebbe sicuramente le capacità acrobatiche di Lucarelli e Tavano costretti invece troppo spesso a gestire palloni con le spalle rivolte alla porta e circondati da avversari. Purtroppo però i nostri cursori, leggi Raimondi, Pieri e Vitale forse non hanno lo spessore per poter dominare nella categoria. Mi auguro di sbagliarmi ma la rosa della squadra così com’è stata disegnata, appare troppo piena di incontristi e a dir poco scarna di giocatori capaci di saltare l’uomo. Ecco come il non riuscire a creare la superiorità numerica nelle varie zone del campo insieme ad una ancora non ottimale condizione fisica dei nostri attaccanti abbia portato giocoforza a racimolare soltanto 3 miseri 0-0. Abbiamo visto infatti lo stesso copione in più di una partita. Quando abbiamo affrontato avversari non dediti ad impostare il loro gioco con veemenza, non siamo riusciti a creare quasi nulla, ed abbiamo portato a casa lo 0-0 col Cagliari, la sconfitta a Bologna per 2-0 ed il recente 0-0 di Siena. Con squadre invece più votate all’attacco siamo riusciti a fare una migliore figura sfruttando la corsa dei nostri mediani di centrocampo, pronti a lanciarsi negli spazi a disposizione, racimolando però alla fine ben poco, come nelle sconfitte di Napoli per 3-1 e di Torino per 2-0. Nelle due partite interne con le grandi non siamo invece riusciti a sfruttare al meglio la lentezza del Milan (0-0) e la mente alla Champions League della Fiorentina (0-1) perdendo due ottime occasioni di racimolare punti sulla carta insperati. Dopo la sosta ci attende la partita casalinga col Palermo e dobbiamo sperare di vedere un’inversione di tendenza. Purtroppo però le assenze di Candreva e Mozart sembrano fatte a posta per testare il mio ragionamento. Mi auguro si possa fare comunque risultato, ma mi sfugge la chiave tattica che ci possa permettere di raggiungere l’obiettivo. Sicuramente i ragazzi dovranno scendere in campo con la massima determinazione, non lasciare un centimetro di campo, lottare alla morte su ogni pallone e sperare che a Lucarelli e Tavano la sosta abbia ridato lo spunto fino ad oggi perso, per non poter più dire zeru reti… |di Giacomo Marino - Fonte: www.amaranta.it| - articolo letto 109 volte