I due volti della Lazio. Da una parte quello sorridente e sfacciato di Pasquale Foggia, dall’altra quello speranzoso ma frustrato di Fabio Firmani. Facce diverse di una stessa medaglia, quella biancoceleste. Sfilano, uno dopo l’altro, all’interno della clinica Paideia. Una giornata di accertamenti clinici che diventa l’occasione per sondare umori contrastanti. Nonostante il lieve “acciacco” al polpaccio, il fantasista napoletano sprizza positività. E’ in gran forma e si sta dimostrando decisivo in ogni occasione in cui viene chiamato in causa. Contro la Juventus era stato tra i migliori in campo, con il Salisburgo il suo ingresso aveva accesso la Lazio, a Catania ha sfornato l’assist del pareggio di Cruz. Perle ribadite in quel di Sofia, dove ha definitivamente convinto Ballardini che, pur di non escluderlo, contro la Fiorentina ha confermato il 4-4-2. La sua esperienza in biancoceleste è contornata da rivincite. Dopo esser stato costretto a due anni di esilio forzato (Reggina e Cagliari), lo scugnizzo partenopeo scalfì a suon di prestazioni anche le certezze di Delio Rossi, che nella sua ultima stagione capitolina ha sacrificato il modulo “Champions” (4-3-1-2) proprio per agevolare il suo inserimento. “Desidero impormi con la Lazio, e quest’anno spero di riuscirci”, andava ripetendo ad Auronzo di Cadore nell’estate del 2008. Una motivazione trasformatasi con pazienza e sudore in profezia. Il cambio della guardia sulla panchina biancoceleste aveva fatto riemergere antichi fantasmi. Fin dal principio, infatti, Ballardini ha plasmato una Lazio con tre centrocampisti e Matuzalem trequartista. Una soluzione che di fatto aveva fatto crollare nuovamente le sue quotazioni. Ma di fronte alla qualità e alla brillantezza del numero 17 biancoceleste ogni convinzione tattica è nuovamente precipitata: “Sono contento del mio momento – ha confessato ai cronisti presenti alla Paideia - . Trequartista con un centrocampo a tre, esterno nel 4-4-2 o seconda punta per me è lo stesso. Non ci faccio più caso. Devo solamente lavorare tanto, farmi trovare pronto e giocare bene. Poi l’allenatore fa le sue scelte e noi siamo pagati per accettarle. Basta giocare, pur di farlo mi posso mettere anche in porta”. Già, di certo quest’ultima sarebbe una collocazione poco consona per “il folletto”, che pur di tornare nelle grazie azzurre di Lippi farebbe di tutto: “Ho solo 26 anni, ci mancherebbe che non sperassi di riconquistare la nazionale, ma so che tutto passa attraverso le prestazioni nella Lazio”. Da martedì prossimo (oggi ultima seduta della settimana) in casa Lazio si inizierà a pensare seriamente alla Sampdoria. Un match che darà il via ad un'altra serie di partite consecutive (7 partite in 22 giorni) che indirizzeranno la stagione dei biancocelesti: “La ripresa sarà dura, perché la Samp è in un momento di forma importante. Ma anche noi stiamo bene. Sappiamo che ci aspettano tante partite, ma la squadra c’è anche se dobbiamo recuperare qualche giocatore. Siamo pronti per affrontare questo mese impegnativo, anche perché sinceramente dal punto di vista fisico stiamo bene. I nostri obiettivi? Siamo una grande squadra e sta solo a noi dimostrarlo. Rispetto alla scorsa stagione dobbiamo fare meglio in campionato. In Europa siamo ancora in corsa e ce la giocheremo alla grande”.
Spera di giocarsela alla grande anche Fabio Firmani, dal quale è difficile aspettarsi sorrisi contagiosi. Il mediano capitolino, che ha ormai smaltito la contusione alla tibia, è voglioso di lasciarsi alla spalle un periodo tormentato, trascorso tra infermeria ed accantonamenti. Si candida per il rientro già contro Cassano e compagni: “Non so se tornerò in campo già contro la Sampdoria. Sto bene, ho ricominciato ad allenarmi già da un po’ di tempo e questa è la cosa più importante. Per il resto non sono io che decido, ognuno ha il suo ruolo. Io penso a fare il mio dovere”. Ritrovata la piena efficienza fisica, dunque, tutto torna nelle mani del tecnico ravennate: “Con il mister ho un buon rapporto – conclude Firmani - , Tanto che parliamo anche di argomenti extra-calcisitici”. |di Daniele Baldini - La Provincia - Fonte: www.laziosiamonoi.it| - articolo letto 169 volte