Beccalossi: «L'Inter deve temere l'aggressività del Genoa»
Il Grifone come un avversario ostico e temibile. E’ questo il ricordo principale per il mitico fantasista dell’Inter degli anni ’80, Evaristo Beccalossi. Anzi, il “dottor Beccalossi” come fu appellato durante una presentazione di una partita alla Rai: se non c’era lui, il Biscione nerazzurro si ammalava. Oggi è un commentatore calcistico di successo, che si divide tra “Qui studio a voi stadio” di Telelombardia e Rai International: in messo, il suo recente incarico di consulente del Taranto. Insomma, sempre attivo e funambolico come quando era in campo.
Quali sono i suoi ricordi sul Genoa?
«Ne ho uno decisamente poco piacevole. Erano i primi tempi che giocavo nel Brescia assieme a “Spillo” Altobelli: perdemmo 6-2 a Marassi, fu un vero disastro. In seguito ho avuto un buon rapporto con il Grifone. Quando poi mi trasferii all’Inter ricordo sempre partite molto accanite, ma sempre leali: tra nerazzurri e rossoblù c’è stato sempre il massimo rispetto. Ho un altro aneddoto, quando cambiai ancora maglia».
Racconti pure...
«Quando ero alla Sampdoria, durante la settimana spesso e volentieri andavo a cena con i giocatori genoani. In particolare mi trovavo con Martina, Onofri, Briaschi e Canuti: anche se vestivo la maglia blucerchiata, ero quasi sempre in compagnia di calciatori rossoblù. Qualcuno mi chiese conto di queste mie frequentazioni: risposi che non dovevo dar conto a nessuno delle mie amicizie».
Quale atteggiamento dovrà tenere l’Inter a Marassi?
«Dovrà essere molto più attenta e guardinga rispetto alle gare precedenti. Gasperini è un ottimo allenatore che ha impostato la sua squadra in modo da poter imporre il suo gioco all’avversario».
La mancanza di Milito e Thiago Motta si farà sentire?
«Sono due titolari fissi, due grandissimi giocatori importantissimi nell’economia di gioco dell’Inter. Mi dispiace per loro: non potranno giocare davanti al pubblico di casa, a cui hanno lasciato ricordi incancellabili».
Ma c’è una caratteristica del gioco del Grifo che teme molto?
«Sì, è l’atteggiamento aggressivo sin dal primo minuto della partita. La squadra di Gasperini copre molto bene gli spazi e surclassa gli avversari in velocità: per questo ho grande rispetto verso il Genoa e ho timori per questa trasferta».
Quali contromisure potrebbero adottare i nerazzurri?
«Il Genoa non riesce ad aspettare l’avversario per ripartire: l’Inter deve sapere sfruttare bene l’arma dei contropiede».
Chi l’entusiasma di più tra Gasperini e Mourinho?
«Mi piace molto una caratteristica del tecnico rossoblù: ha saputo dare una propria impronta al gioco della squadra, che gioca secondo la sua filosofia. Invece Mourinho deve ancora lavorare per inserire tutti i giocatori nei suoi meccanismi. L’Inter si trova probabilmente in una fase di studio, nel senso che ha un grande potenziale, tuttavia il tecnico sta lavorando per assemblare i nuovi arrivati nei suoi schemi. E’ un fatto normale, considerato che l’estate scorsa si è svolta la più importante campagna acquisti dell’era Moratti». |di Marco Liguori - Fonte: www.pianetagenoa1893.net| - articolo letto 142 volte