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2009-10-14

Livorno: prima o poi dovrà accadere


Livorno – Lo scriviamo tutte le volte. Ma prima o poi, per la legge dei grandi numeri, dovrà succedere. Il Livorno non vince in Serie A dal lontano 2 marzo del 2008, quando un siluro del solito “Alino” Diamanti regalò l’ultima gioia, peraltro inutile, ai tifosi amaranto. Stavolta non c’è il Catania ma il più forte Palermo, e, diciamo la verità, la situazione non è così compromessa come lo era quel giorno, ma la speranza è che, contro i siciliani, il Livorno riesca finalmente a ritrovare i tre punti e ricominciare il cammino verso la salvezza. Non sarà facile centrare l’obiettivo contro questo Palermo, che dopo un inizio non proprio esaltante, è riuscito a mettere sotto la Juventus con un risultato perentorio ed una prestazione più che convincente prima della sosta. I rosanero sono una delle mine vaganti di questo campionato e, come tutti gli anni, puntano con decisione ad una campionato di alto livello. Maurizio Zamparini, famoso per avere con gli allenatori un rapporto non proprio sereno, in estate ha preferito a Ballardini l’ex tecnico del Catania Walter Zenga, che dopo alcune positive esperienze all’estero, si sta affermando anche nel nostro campionato grazie ad una grinta e ad una conoscenza del calcio profonda, per aver giocato ad altissimi livelli per oltre 25 anni. La vera arma in più del tecnico milanese pare essere però la duttilità tattica a cui, da sempre, cerca di abituare le sue squadre, sin dai primi giorni del ritiro. Le squadre di Zenga, infatti quasi mai restano ancorate sempre allo stesso modulo ma sono abituate a cambiare, alcune volte addirittura a partita in corso, mettendo spesso in difficoltà avversari anche più dotati tecnicamente. Certo che perché questa versatilità tattica possa garantire successi assicurati servono anche i giocatori adatti, forti tecnicamente ma soprattutto disposti a mettersi a totale disposizione del tecnico, sacrificandosi quando ce n’è bisogno. Nel collettivo rosanero, ben assortito in tutti i reparti, spicca ultimamente il nome, fino a pochi mesi fa sconosciuto di Kjaer, giovane difensore danese che ha impressionato gli addetti ai lavori nello scorso campionato e che, in questo primo scorcio di stagione, sta confermandosi, attirando su di se l’attenzione di tanti club di prestigio. Gli esterni difensivi, Cassani e Balzaretti, giovani ma già navigati, rappresentano una garanzia per Zenga e assicurano una notevole quantità di palloni giocabili per le punte, anch’esse di qualità, che oggi dovrebbero essere Cavani e Miccoli, con Budan in preallarme. Già, gli esterni: sembra stare proprio in questo ruolo il vero problema del Livorno. Raimondi e Pieri sono “accusati” di essere poco adatti a spingere e più portati per la fase di copertura, anche se c’è da dire che, a parte la gara di Bologna e quella di Siena (dove un punto in 10 è stato comunque accolto con soddisfazione) gli attaccanti hanno sperperato quasi tutte le palle gol che gli sono capitate. L’ambiente e la società ripongono massima fiducia in Lucarelli e Tavano che, senza dubbio, rappresentano una delle coppie (se non la migliore) più forti delle squadre impegnate nella lotta alla salvezza. Rimane il fatto che, nelle prime giornate, soprattutto Tavano è apparso quasi spaesato senza Diamanti. Prima o poi, però, come abbiamo detto in apertura, il Livorno dovrà tornare a vincere e, ci auguriamo, che questo succeda proprio contro il Palermo. E non importa se la vittoria, anziché grazie ad un gol degli attaccanti, dovesse arrivare da un difensore o da un’autorete al 95’. Conta solo vincere. Per ridare un po’ di entusiasmo ad una piazza che ha ancora davanti agli occhi l’ultima, sciagurata partita del Palermo all’Ardenza, quando i rosanero di Colantuono, vincevano 4-0 al 38’ del primo tempo... Non ci sembra che il Livorno attuale abbia qualcosa in comune con quello di due stagioni fa, ma non vorremmo che venissero ripetuti gli errori del passato. Stavolta, non ci rimetterebbero soltanto i tifosi.
|di Daniele Marzi - Fonte: www.amaranta.it| - articolo letto 127 volte


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