La notizia di questa settimana riguarda uno dei giocatori più discussi dell’ultimo periodo rossonero, Ronaldinho. L’altra sera è stato premiato a Montecarlo con il premio Golden Foot 2009, prestigioso premio internazionale destinato a calciatori che abbiano compiuto almeno 29 anni e che si sono distinti sia come giocatori che come simboli per la squadra di appartenenza. Al termine della cerimonia il campione brasiliano ha rilasciato dichiarazioni riguardo il futuro nel Milan e delle sue speranze in rossonero. “Voglio giocare stabilmente nel Milan e convincere Dunga a convocarmi” sono alcune delle sue affermazioni. Ecco proprio le sue parole vorremo che fossero tradotte in fatti concreti sul campo. La sua volontà è quella di giocare con maggiore continuità, di convincere Leonardo a puntare stabilmente su di lui. Fino a questo momento c’è da dire che sono state di più le partite negative che quelle positive, prestazioni al di sotto delle aspettative. Dopo la buona prova nella partita d’esordio a Siena il campione brasiliano ha disputato delle gare, anche se alcune solamente degli spezzoni, non certo all’altezza del suo nome. Da un campione con il suo talento, la sua classe, la sua visione di gioco ci si aspetta di più del semplice tocco, della giocata fatta più per lo spettacolo che per l’efficacia del gioco.
La sua posizione in campo è ancora alla ricerca di una giusta collocazione, prima nel modulo a tre punte, in cui ha bisogno di un attaccante come Borriello che apra la difesa avversaria per lasciarli spazio di inserimento, poi nel modulo a due punte con la tendenza a defilarsi troppo sulla fascia sinistra estraniandosi dal gioco. In queste due prime stagioni in maglia rossonera c’è però da sottolineare che il vero Ronaldinho non si è mai visto, quello del Barcellona per intendersi, palla al piede, azioni travolgenti e conclusione a rete. Certo ha giocato buone partite ma non si ha mai avuto la sensazione di aver visto un fuoriclasse autentico. La speranza è quella di vedere Ronaldinho che si prende sulle spalle la squadra che trascini i compagni nei momenti delicati della partita, questo è quello che i tifosi si aspettano, questo è quello che ha reso Kakà un nostro idolo e non è una considerazione per triste nostalgia. La posizione in campo in ogni caso dovrebbe riuscire a trovarsela lui stesso dopo alcuni minuti di gara, intuendo dove può essere maggiormente pericoloso, dove mettere più in difficoltà l’avversario. Questo vogliamo caro Dinho, questo devi dimostrarci. Hai dichiarato che ti piacerebbe vincere qualcosa con il Milan, forse questo non sarà l’anno giusto, ma dimostraci comunque, finalmente, la tua volontà di diventare un giocatore fondamentale per i colori rossoneri. Alle prossime partite, Roma e Real Madrid in primis, l’ardua sentenza. |di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 165 volte