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2009-10-20

Ferrara: «Maccabi, squadra da rispettare»


Contro il Maccabi Haifa scenderà in campo la Juve migliore. Parola di Ciro Ferrara. Che, però, non vuole anticipare nulla né sul modulo che verrà adottato né sugli uomini che scenderanno in campo all’Olimpico domani sera nel match di Champions League contro gli israeliani. Un concetto comunque è chiaro al tecnico bianconero: i 3 punti sono obbligatori: «Per noi c’è un solo risultato a disposizione. In Coppa hai hai poche possibilità di rifarti e di recuperare. Abbiamo già pareggiato in casa la prima partita (con il Bordeaux, ndr) e quindi domani abbiamo il dovere di prendere i 3 punti». Il passaggio dallo “storico” 4-4-2 juventino al 4-3-1-2 di Ferrara ha creato qualche difficoltà. Ferrara ne è consapevole, ma non se ne cruccia eccessivamente: «Con il cambio di modulo le difficoltà erano in preventivo - dice in conferenza stampa -. Di sicuro non potevo aspettarmi che tutto filasse liscio e che non ci fossero difficoltà. E ancora ce ne saranno durante l'annata. È chiaro che questa squadra per almeno cinque anni è stata impostata in un certo modo. Noi abbiamo cercato di cambiare. Mi sembra che rispetto alle altre formazioni la Juve è l’unica che ha fatto un cambiamento totale dal punto di vista tattico. A volte si cambia perché ci sono esigenze momentanee della squadra e a volte dipende dall'avversario e questo ovviamente richiede dei movimenti diversi anche magari per avere un maggior equilibrio. Equilibrio che, ci tengo a sottolinearlo, abbiamo avuto all’inizio anche con il classico modulo con i tre centrocampisti e la mezza punta. Lo abbiamo fatto bene all'inizio, ma adesso può darsi sia il caso di giocare in maniera diversa». A chi gli chiede conto del momento-no della Juve, Ferrara, pur non negando i problemi, prova a spiegare che non è tutto nero come viene dipinto. «Io non credo che questo nostro momento possa essere considerato un disastro, anzi per nulla - afferma Ciro -. Di sicuro è strano che la Juve da un po' di partite non riesca a vincere ed è chiaro che l'intenzione è terminare questo periodo al più presto. In alcune circostanze (pur non vincendo, ndr) secondo me abbiamo fatto buone prestazioni, in altre come a Palermo tutt’altro. Ma soprattutto contro la Fiorentina ho visto una squadra che ha fatto bene: ne abbiamo create di occasioni! C'è una grande differenza tra la sconfitta di Palermo e il pareggio di Genoa o tra il pari con il Bologna e quello con la Fiorentina. È un momento particolare. Noto che c'è impegno da parte dei ragazzi e c'è voglia di tornare alla vittoria. Se da fuori si vuole dipingere tutto come un disastro io non sono d'accordo. È chiaro che quando c'è difficoltà a raggiungere il risultato, come contro il Bologna, vengono a mancare quelle che fino ad allora sono state le tue certezze e questo magari ci spinge a buttare via il pallone sperando che siano quelli davanti a cavarsela. Non è una cosa che io chiedo, non è quello il gioco che vogliamo fare e che deve fare la Juve». Tra le accuse che vengono rivolte a Ferrara, c’è quella di essere un po’ troppo protetto dalle critiche per via del suo passato di grande giocatore. E qualcuno parla di “luna di miele” come per i presidenti americani subito dopo l’elezione. Un paragone che il tecnico della Juve respinge con un certo fastidio: «Luna di miele? A me non sembra che ci sia - dice tra il divertito e l’offeso -. Anzi, mi sembra che sia finita da un po'. Non mi aspettavo nessuna indulgenza per il fatto di essere alle prime armi. Il fatto di avere ottenuto buoni risultati con la squadra all'inizio ha significato rimandare un problema che sarebbe comunque venuto fuori. Era difficile criticarci dopo che avevamo fatto un buon precampionato e un buon inizio di campionato. Mi sembra strano che qualcuno dica che non ci siano state critiche nei miei confronti. Le critiche arrivano quando non ci sono i risultati. Appena questi sono mancati, nessuno mi ha risparmiato. Sono andati giù dritti come è giusto che sia se lo si fa correttamente. Se qualcuno vuole sparare su Ferrara faccia pure, può essere anche utile, Ma lasciate perdere la squadra». Ferrara parla infine della formazione che scenderà in campo domani. O, meglio, non ne parla, nel senso che dà qualche indicazione di massima senza fare nessun nome. E a un giornalista israeliano che gli chiede se, contro una squadra ritenuta debole come l’Haifa (per di più priva di alcuni titolari), manderà in campo le riserve, Ciro risponde così: «Giocherà chi riterrò adatto per questa partita indipendentemente dalle loro assenze. Manderò in campo la migliore formazione perché abbiamo la necessità di fare tre punti». A quel punto è Gigi Buffon a fare la battuta: «Se però il Maccabi vuole mandare in campo le riserve a noi va bene». Quanto ai nomi, il tecnico bianconero come detto non si sbilancia: «Giovinco? Non voglio dare indicazioni. Giovinco deve farsi trovare pronto come tutti gli altri. Voglio tutti pronti, concentrati e cattivi sull'impegno di domani. Due attaccanti dall'inizio? Lo vedrete domani». Infine, un paio di notazioni su Momo Sissoko: «Se deve giocare vicino a Melo oppure come incursore più avanti? Credo che si possa adattare a tutte e due le esigenze. Il suo recupero sta procedendo bene per un giocatore che è stato fermo sei-sette mesi. Tutto sommato sabato ha disputato una buona gara e ha recuperato tanti palloni».
|Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 138 volte


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