| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2009-10-22

Juventus - Maccabi Haifa: analisi e commento


La Juventus torna alla vittoria in Europa, dopo quasi un anno, contro il fanalino di coda Maccabi ed in questo modo si rimette in carreggiata per il passaggio del turno.
Non è stata una vittoria agevole, il risultato è stato in bilico fino alla fine, ed anzi i bianconeri hanno rischiato grosso proprio nel finale, con gli israeliani in 10 uomini.
Cosa che deve fare riflettere per l’avvenire, dato che questa sofferenza nel finale rischia di diventare cronica, e non depone certo a favore di ogni possibile velleità futura di successo in qualsiasi competizione ove la squadra sia impegnata.
Per adesso accontentiamoci, diciamo che forse si sentiva troppo la necessità di tornare al successo, di uscire dalla crisi, e magari la tensione ha prodotto un po’ di tremarella in qualche elemento, e nello stesso Ferrara, che forse non ha avuto la necessaria freddezza per guidare dalla panchina i giocatori in campo.
LA TATTICA - Juventus schierata con il modulo 4 – 2 – 3 – 1, con la coppia Felipe Melo – Sissoko davanti alla difesa, linea alta molto tecnica, Camoranesi e Giovinco esterni e Diego centrale, Trezeguet unica punta; Maccabi invece con il classico 4 – 4 – 2.
L’inizio è di marca ospite, e subito Buffon deve compiere un miracolo su una conclusione ravvicinata di testa di Dvalishvili; poi con il passare dei minuti la Juventus prende il comando del gioco, i nostri fantasisti sembrano tutti ben ispirati, in particolare Giovinco che, da solo, costringerà i difensori avversari a falli decisi per fermarlo, cosa che provoca due ammonizioni tra le fila avversarie.
La Juventus sfiora il vantaggio in un paio di occasioni, ma pur costruendo azioni su azioni, di fatto incide poco.
Nella ripresa, a primo vero affondo, bianconeri in vantaggio, punizione pennellata da Diego in area di rigore, Chiellini liberissimo corregge di testa in modo imparabile.
È questo il momento migliore della squadra, che pochi minuti dopo ha l’occasione giusta per raddoppiare, splendida combinazione in velocità Diego – Giovinco – Grosso, passaggio smarcante in area per Trezeguet che batte a colpo sicuro, ma il portiere ospite para di istinto.
Ancora Giovinco sugli scudi, ma il gol della sicurezza non arriva.
Entrano prima Poulsen per Felipe Melo, costretto ad uscire per un contrasto duro di gioco, e nel finale Amauri per Trezeguet, ma il risultato non cambia.
E’ anzi il Maccabi a sfiorare il pareggio, pur in inferiorità numerica, ma per fortuna Buffon non si fa sorprendere.
Finisce così la gara, prima vittoria in CL per Ferrara e possibilità di passaggio del turno intatte.
IL FATTO - Si doveva vincere e la vittoria è arrivata, ma parecchi problemi rimangono ancora sul tappeto.
Diciamo che anche stavolta abbiamo visto un bicchiere pieno a metà, come dire mezzo pieno per gli ottimisti, ma mezzo vuoto per i pessimisti.
Le cose positive, a parte il risultato, sono state le prestazioni dei singoli, bene i nostri giocatori “creativi”, Diego in crescita, Giovinco al alto livello, Sissoko in gran recupero; pure le trame di gioco in certi frangenti, a conferma che se i giocatori di classe sono ben supportate, sanno cosa creare e come crearlo.
Però si fa fatica ad andare in rete, e non credo che la cosa sia dipesa solo dalla refrattarietà di Trezeguet a giocare da unica punta isolata (cosa che era accaduta anche nel 2002 – 03 quando Lippi provò questo modulo), ma anche da altri fattori, si entra poco in area di rigore avversaria, qualche volta si tiene troppo palla e si rallenta la manovra, consententosi agli avversari di piazzarsi al meglio, insomma mancano le verticalizzazioni rapide.
E altro limite, è quello a mio giudizio “cronico” di questo modulo, che a ben vedere è un modulo con 4 attaccanti, e dunque modulo a rischio spezzare la squadra in due, specie se i due centrocampisti arretrati mostrano la corda o sono a corto di fiato.
Non è un caso che i rischi sono arrivati nel finale, Sissoko ormai a corto di fiato, faticava ad accorciare gli spazi, Poulsen spesso risucchiato fuori zona, per coprire gli spazi che si aprivano per la difficoltà di recuperare la posizione da parte degli altri centrocampisti, e dunque una squadra in 10 ma ben disposta in campo, poteva trovare gli spazi per ripartenze veloci e creare difficoltà ai bianconeri.
E poi c’è la retroguardia che rischia troppo, che consente agli avversari troppe conclusioni a rete, che non chiude a dovere gli spazi, specie quando gli avversari tagliano il campo con cambi di gioco.
Ferrara ha dunque ancora molto da lavorare, oltre che sperare nel recupero degli infortunati, in primo luogo Marchisio, senza dimenticarsi che ancora Del Piero di fatto deve esordire in questa stagione.
|di Antonio La Rosa - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 138 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale