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2009-10-23

Lazio, il cuore oltre l'ostacolo: sottomarini affondati


La Lazio conquista la sua seconda vittoria in Europa League. Lo fa soffrendo, lo fa lottando, lo fa come esige l’occasione. Vince in dieci uomini, dopo aver sofferto per quasi tutto il primo tempo. Vince giocando alla grande nella seconda parte, senza rinunciare mai ad attaccare. Neanche dopo l’ingiusta espulsione di Matuzalem. Non si arrende mai la squadra di Ballardini e con questi tre punti scavalca il Villarreal in classifica e si porta in seconda posizione alle spalle del sempre più sorprendente Salisburgo. Ballardini conferma gli undici uomini annunciati ma con due variazioni: Foggia e Zarate vengono spostati dietro a sostegno dell’unica punta Julio Cruz che gioca dal primo minuto al posto di Rocchi. Valverde invece mantiene lo stesso schieramento annunciato, ma cambia due interpreti rispetto a quelli attesi: dentro Cani, fuori a sorpresa (neanche troppo) Santi Cazorla. In difesa Javi Venta sull’out di destra fa spazio ad Angel Lopez.
Squadre in campo e quel pallone a centrocampo purtroppo non piace: i colori ricordano troppo la Roma e la sigla dell’Europa League è abbastanza amara, sembra una mancata qualificazione alla Champions. La Curva Nord fischia, forse si sente quasi umiliata. Quel pallone con la sigla sembrano uno zuccherino. Nel primo tempo i primi brividi li regala subito il Villarreal. Al 2’ Pires (già a segno all’Olimpico nove anni fa con la maglia dell’Arsenal) si invola verso l’area difesa da Bizzarri e prova il tiro, deviato in angolo da Radu. Al 6’ è Nilmar a sfiorare il gol del vantaggio quando Eguren lancia il brasiliano che si incunea facilmente tra Cribari e Radu e di poco non riesce a battere Bizzarri in uscita disperata. Un minuto dopo per poco il portiere argentino non si fa sorprendere da Eguren che ci prova da fuori. In generale, il Villarreal dimostra da subito più tenacia e voglia di vincere. Nonostante la vittoria non arrivi dalla gara con il Levski Sofia, la squadra di Valverde non si rintana dalle parti di Diego Lopez, ma anzi spinge con insistenza. Senna ci prova un paio di volte, prima su punizione, poi con un gran tiro da fuori, su cui però Bizzarri non si fa trovare impreparato. Poi, a sorpresa, lancio di Dabo per Cruz che vede Zarate libero sull’altro palo, si accentra e lo serve: 1-0 al 20’. La Lazio allora riscopre il palleggio, soprattutto grazie a Baronio che si fa trovare un po’ ovunque. Ma è solo un’illusione. Al 24’ infatti un errore di comunicazione tra Bizzarri e Cribari per poco non favorisce l’inserimento di Nilmar. Un minuto dopo, Cani si coordina da fuori e il pallone esce ancora di poco. I “gialli” non danno tregua e continuano a schiacciare la Lazio nella propria metà campo. La squadra di Ballardini prova ad alleggerire la tensione con qualche fraseggio. Alla mezzora Radu si rende protagonista di un paio di interventi decisivi: prima elude Nilmar in area con calma olimpica, poi spezza la trama offensiva del Villarreal, spedendo il pallone in angolo. Il primo tempo sembra trascinarsi lentamente verso la fine, e l’unico acuto sembra l’evitabile ammonizione di Kolarov al 38’ per perdita di tempo. Sembra. Perché al 40’ Pires si accentra e smista sulla sinistra per Capdevila, il quale mette in mezzo in perfetta libertà per la testa di Eguren, bravissimo a scegliere il tempo per inserirsi: 1-1. Quattro minuti dopo, Foggia avvia un’azione in contropiede che Zarate non riesce a concretizzare, perché i giocatori del Villarreal si avventano addirittura in due sul tiro dell’argentino. Il primo tempo si conclude dopo un minuto di recupero e tra gli impietosi fischi della Nord.
Nella ripresa colpo di scena: Ballardini cambia tutto, toglie Dabo e mette Diakité in difesa al fianco di Cribari e Radu. Lichsteiner e Kolarov scalano così a centrocampo e il modulo si trasforma in un 3-4-3 in fase di possesso e in 5-3-2 al momento di difendere. Al 48’ Matuzalem mette in mezzo un pallone invitante su cui si avventa Foggia in tuffo: fuori di poco. È una Lazio che pressa di più l’avversario. La Curva apprezza e spinge ancora di più i propri beniamini. Il Villarreal non sembra quello del primo tempo: manovra corale in soffitta e le speranze di riemergere del Sottomarino vengono affidate alle giocate dei solisti. Al 59’ ancora Cribari, che sembra davvero soffrire l’aria europea, non riesce nel disimpegno su cross rasoterra di Rossi e regala un altro angolo al Villarreal (alla fine della gara saranno 10 a 2 i corner in favore degli spagnoli). Per fortuna l’azione non ha sviluppi negativi per la squadra di Ballardini. Al 62’ grande contropiede avviato da Diakité che serve Zarate: l’argentino se ne va in percussione, resiste ad un rimpallo il tiro in diagonale si ferma sul palo. Sulla respinta del legno, tutti i giocatori della Lazio che hanno accompagnato l’azione sono in controtempo e il Villarreal riparte subito: cross dalla sinistra di Pires per la testa di Eguren (già, ancora lui), ma il pallone si spegne di poco a lato. L’espulsione di Matuzalem al 68’ per presunta simulazione complica di parecchio le cose psicologicamente: dal replay infatti sembra che Marcano agganci nettamente il centrocampista brasiliano. Bebek prende un abbaglio dietro l’altro, quando poco dopo Senna stende Cruz a centrocampo entrando in scivolata da dietro e l’arbitro croato concede inspiegabilmente il fallo agli spagnoli. Tatticamente Ballardini non rinuncia ad attaccare e la Lazio resta in campo con un 4-3-2 in fase di spinta. Rocchi quasi da record quando, neanche dopo un minuto dal suo ingresso in campo, si fa anticipare di un soffio sotto porta al 76’. Sei minuti più tardi l’attaccante veneziano ha un’altra chance, ma mette fuori da posizione leggermente defilata. All’85’ Kolarov prova la sventola a mezza altezza, ma Diego Lopez si tuffa bene, bloccando il pallone in due tempi. Un minuto dopo Zarate ruba il tempo alla difesa e stavolta il portiere del Villarreal compie un vero miracolo. La Lazio continua ad attaccare alla grande in dieci e sembra quasi esaltarsi con l’uomo in meno: prima Diakité sbaglia uno stop da solo in area di rigore avversaria, poi un bello scambio con Mauri, che Rocchi non riesce a concludere perché sbilanciato.
È una partita che possono vincere entrambe le squadre in qualsiasi momento perché all’88’ è il neo-entrato Llorente a sfiorare il gol in spaccata su cross di Cazorla. Al 91’ Bizzarri esce benissimo davanti a Senna, negandogli la gioia del gol. Ma il momento clou è sessanta secondi dopo, quando Mauri pesca Kolarov sulla sinistra: cross rasoterra del serbo per Rocchi che converte in rete. L’eroe della serata indica lo stemma sulla maglia. Brividi nel finale quando Bebek concede un calcio di punizione al Villarreal e il tempo è ormai scaduto da trenta secondi.
Vince la Lazio, arrivederci al Madrigal.
|di Federico Farcomeni - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 153 volte


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