Cagliari-Genoa, minuto numero 33. L'arbitro Gava ha appena decretato il calcio di rigore in favore dei rossoblù di casa per un fallo di mano in area di Biava. Matri, deciso a prendere il pallone, viene fermato da Nenè: "Lo batto io" fa con incredibile determinazione l'attaccante brasiliano, capocannoniere in Portogallo lo scorso anno. Momenti di smarrimento, con il numero 32 che pare poco propenso a lasciar battere l'ultimo arrivato. Poi arriva Conti a mediare: sarà Anderson da Silva a presentarsi al cospetto di Amelia. Allegri rivolge lo sguardo altrove: palo, gol, 2-2. E' il ruggito della tigre. Anzi, del Tigre.
"Ho parlato con Matri - racconterà poi Nenè - perché entrambi eravamo nella lista dei rigoristi. E poi ho calciato: sapevo che sarebbe entrata: ho deciso di tirare in quel modo perché avevo davanti un portiere alto. Se, contro un avversario così, si calcia rassoterra e a fil di palo, difficilmente si sbaglia".
Che giornata per l'uomo venuto da Madeira: esordio da titolare e primo gol tra le mura amiche. "Una splendida emozione cominciare dal primo minuto nel proprio stadio - racconta -. Finalmente mi sento pronto per giocare con continuità. Anche se so che ho ancora tanto da imparare. E, soprattutto, che devo impegnarmi in allenamento per convincere l'allenatore a farmi giocare: sto lavorando per cercare di adeguarmi alle nuove esigenze. In particolare, in Italia il contatto fisico è molto più frequente. E si gioca con una velocità decisamente superiore rispetto a quella del Portogallo". |Redazione Tutto Cagliari - Fonte: www.tuttocagliari.net| - articolo letto 166 volte