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2009-10-26

Siena - Juventus vista da NSB


Ancora una volta Siena si rivela campo che porta bene a Ferrara, con la Juventus che torna al successo in campionato dopo un mese di astinenza.
Solo che questa volta le cose non sono andate come a maggio, all’esordio del nostro tecnico: vittoria maturata grazie ad un episodio isolato o quasi, di una gara noiosa, senza sussulti di rilievo, con i bianconeri ospiti a tenere palla in modo prevalente ma sterile, e i padroni di casa a pensare soprattutto a non prenderle e sporadicamente provare a colpire di rimessa.
Insomma, gara decisamente noiosa, Juventus con gioco a tratti anche irritante nell’ossessivo fraseggio per vie orizzontali alla ricerca di idee che invero non arrivavano; Siena troppo rinunciatario, chiuso nella propria metacampo in attesa di poter lanciare qualche contropiede efficace, che ad onor del vero nel finale di primo tempo poteva anche avere delle conseguenze, fortunatamente evitate da Buffon.
E gara che spiega in modo palese la ragione per cui la Juventus non è in testa alla classifica, ed il Siena è meritatamente ultimo in classifica
La tattica - Entrambe le squadre sono scese in campo con moduli speculari, 4 – 3 – 1 – 2, ma con diverse filosofie, la Juventus con un centrocampo a rombo, e rombo forse troppo lungo con Felipe Melo praticamente quasi sulla linea difensiva, Poulsen con improbabili compiti di manovra sulla destra e Diego teoricamente trequartista ma più in posizione di play maker, e in questo modo distante dalle punte; Siena invece con modulo teoricamente molto offensivo, ma in realtà con sette giocatori praticamente a coprire ogni spazio della propria metacampo, e di fatto il solo Calaiò a giocare di punta.
La risultante di queste logiche non poteva che essere quella di una gara bloccata, possesso palla della Juventus ma manovra asfittica, priva di sbocchi, attaccanti isolati e tagliati dal gioco, e Siena quasi catenacciaro e rinunciatario: non a caso il primo sussulto è arrivato solo verso il 25’, Chiellini sfiora il gol di testa, su punizione battuta da Diego, e sul rovesciamento di fronte, tiro molto insidioso da lontano di Jajalo, alto d’un soffio.
Per aversi un altro sussulto degno di nota, bisogna arrivare al recupero, Ekdal liberato benissimo in area di rigore, tenta il pallonetto ma Buffon non abbocca e salva il risultato.
La ripresa vede in campo una Juve apparentemente più motivata, ma è il Siena a creare qualche pericolo, ed in una situazione ci pensa Chiellini a chiudere su Calaiò ben imbeccato all’altezza dei sedici metri.
Tuttavia la pressione della Juventus aumenta, e dopo qualche tentativo, non ben concretizzato, arriva il gol: punizione di Diego battuta alla perfezione per la testa di Amauri, che non fallisce.
Il finale di gara non offre grandi emozioni, i padroni di casa provano ad attaccare e cercare di raggiungere il pareggio, ma non creano granchè, e la Juventus a controllare la gara e portare via i tre punti.
Tanto che l’unico sussulto per gli spettatori presenti è prodotto da un episodio “esterno”, il gol vincente del Napoli a Firenze …
Il fatto - Diciamo che forse l’unica cosa da salvare di questa gara incolore dei bianconeri è il fatto che comunque si è tornati alla vittoria, per il resto meglio stendere un velo, non pietoso, ma un velo di copertura per quello che si è visto nei novanta minuti.
O forse sarebbe da dire, più correttamente, per quello che NON si è visto in campo nei novanta minuti.
Perché di questo si tratta: non si è vista affatto una squadra che possa davvero pensare di competere per lo scudetto, o per altre competizioni, non si è visto un gioco efficace, non si sono viste azioni di prima, veloci, avvolgenti e punte servite a dovere.
Perché è del tutto inutile avere in campo Trezeguet e non avere chi lo serva dagli esterni o con triangolazioni rapide sullo stretto, ed è del tutto inutile avere un trequartista se il trequartista deve giocare molto arretrato, e distante dagli attaccanti.
Sicuramente ha pesato il turn over, come pesano ancora gli infortuni, dato che la squadra ha perduto un po’ le misure in campo da quando non dispone di Marchisio e di Tiago a centrocampo; ma sono attenuanti queste, che non giustificano del tutto prestazioni incolore e poco convincenti.
Bisogna fare un serio esame di coscienza, probabilmente le quattro vittorie iniziali hanno fatto perdere a tanti la necessaria umiltà e la necessaria cattiveria, dato che tutte le gare successive hanno visto, come costante negativa, una certa presupponenza nel gioco dei nostri, e una inaccettabile vulnerabilità difensiva: non a caso la grande prevalenza nel possesso palla ha prodotto sporadiche azioni efficaci, e solo un paio di azioni da rete degne di nota, mentre al contrario, il Siena, squadra meritatamente ultima in classifica per adesso, nelle rarissime occasioni in cui è uscito dalla sua metacampo, ha creato insidie ben diverse alla porta di Buffon, tanto che le cose migliori sono venute proprio dal reparto difensivo, a fronte di un centrocampo approssimativo ed un attacco decisamente sotto tono.
Ma l’esame di coscienza deve farselo pure Ferrara, che da qualche tempo a questa parte non mi pare abbia molta lucidità nelle scelte tecnico – tattiche, e dunque stia sperimentando un po’ troppo e non con la necessaria logica.
Stavolta ha comunque dato una correzione nella ripresa alle scelte a dir poco discutibili del primo tempo, e bene o male il gol decisivo è arrivato.
Ma non si potrà giocare certo così mercoledì sera contro la Sampdoria, che per adesso è la squadra più in salute del campionato.
|di Antonio La Rosa - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 174 volte


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