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2009-10-29

Commento tattico: Il Catania fa poco con tanto, il Chievo fa tanto con niente


Il Catania ha poco da rimproverarsi, davvero poco. Entrambe le reti arrivano su due episodi fini a sé stessi, soprattutto il secondo, la rete di Marcolini, che decide l'incontro con un lob che a ripeterlo 100 volte, 100 volte uscirebbe fuori. Resta tuttavia da considerare l'ennesima amnesia difensiva di Silvestre che, sull'angolo che porta al goal Mantovani, si perde il difensore mandandolo in rete. Ancora un goal su palla inattiva, soluzione che al contrario il Catania pare essersi dimenticato come sfruttare a proprio favore.
Se il fraseggio a centrocampo migliora, grazie all'apporto di Ledesma , resta ancora approssimativa ma manovra di collegamento tra l'attacco ed il resto della squadra. Morimoto solo raramente riesce a bloccare il pallone sugli inviti dei compagni, aiutando la squadra a salire o dandole profondità. Gli attaccanti clivensi vanno in pressing sulla difesa per impedire la ripresa del gioco con Carboni, pressato da Bentivoglio, ne vengono fuori lanci lunghi che con i due piccoli in avanti i rossazzurri non riescono a sfondare.
Ricchiuti è una scheggia impazzita, Mascara non riesce ancora a trovare una collocazione tattica che possa contribuire al suo rientro in forma, ed all'autocompiacimento che ne è strettamente legato. I due comunque riescono a dare velocità ed imprevedibilità alla manovra offensiva , ma la giornata (ennesima) storta di Morimoto vanifica tutti gli sforzi. Mancano le alternative davanti, è una realtà con la quale Atzori deve convivere, non certo combattere.
Il Catania macina tanto gioco, spende tante energie ma in area di rigore non riesce a trovare incisività, lo dimostrano le percentuali di possesso palla, vantaggio territoriale, tiri, cross ed anche il numero di passaggi effettuati quanto quelli sbagliati, tanto dal Catania che dal Chievo Verona; il rigore del pareggio se lo guadagna il solo Ricchiuti, che già aveva sfiorato la rete ad inizio gara. Resta l'argentino il più positivo e propositivo del reparto offensivo. Eppure il Catania c'ha creduto, e fatto di tutto per portare a casa il risultato, lo dimostrano i 9 tiri in porta effettuati dentro l'area di rigore, sei quelli da fuori; il dato che salta di più agli occhi è però come Sorrentino sia costretto alla prima vera parata solo all'88' , su tiro di Llama da fuori area. Al Chievo bastano due tiri esatti , entrambi indirizzati in porta, per metter dentro due reti, gli altri due arrivano a tempo scaduto, sulle ripartenze.
Beffarda la rete di Marcolini, che arriva nel momento migliore del Catania, quando Atzori, passato al 4-4-2 , prova il tutto per tutto e per poco Potenza non mette dentro su pallone spiovente dalla sinistra. Sul rovesciamento di fronte l'uscita di Andujar e la magia di Marcolini. Episodi che tagliano le gambe ma il Catania continua comunque a credere almeno nel pareggio. Così non sarà ma gli etnei nulla lasciano di intentato. Plasmati gravita al fianco di Morimoto , il tentativo è quello di gestire meglio i palloni alti provenienti dalla difesa, così accade. Mascara, che prima del vantaggio clivense partiva da centrocampo, viene chiamato a far da jolly dietro le punte, contribuendo ad un assetto ancor più votato all'attacco.
Giusta la mossa di far uscire Ledesma inserendo Llama sulla sinistra , in modo da sfruttare le difficoltà di Sardo, come corretto è l'inserimento di Plasmati al posto di Ricchiuti, dato che il 4-4-2 non prevede trequartista e l'argentino proprio quello è. Peccato solo che, se nel primo tempo ben due palloni sorvolano l'area di rigore di Sorrentino senza trovare opportuna deviazione, con Plasmati in campo non si riesca a sfruttare l'altezza dell'attaccante a dovere, soprattutto su calcio piazzato. Sciocco il fallo di Morimoto, almeno quanto fiscale è l'espulsione. Chiudendo la parentesi sulla direzione arbitrale c'è da ricordare come al Catania manchi un rigore per tocco di mano di Bentivoglio in area, a fine primo tempo, e come la rete dell'1-0 del Chievo sia viziata da un tocco di mano di Pellissier sui quali sviluppi gli ospiti guadagnano il corner che li porterà al goal.
Anche in 10 il Catania non smette di proporsi in avanti, con Izco subentrato a Potenza (crampi) che si propone spesso a destra, quando ormai, saltati gli schemi, Mascara diviene più seconda punta che centrocampista. Si attacca in massa, ma non si riesce a sfondare.
Solita grande prestazione per Carboni , vince il 100% degli 8 contrasti portati, commettendo un solo fallo, e degli 84 palloni gestiti ne manda l'84% sui piedi dei compagni. Bene anche Ledesma, che tuttavia resta ancora defilato dal cuore della manovra, solo 22 passaggi per lui, ma il 95% a buon fine, specchio delle potenzialità del giocatore.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 170 volte


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