Cinquina firmata dalla "Vecchia Signora": non c'è stata storia contro questa Juve (5-1)
L’inattesa assenza per motivi fisici di Angelo Palombo era stato un segnale di una serata disgraziata. Juventus assoluta padrona del campo, 5 goal realizzati, un paio sfiorati, Sampdoria attiva fino al vantaggio bianconero, poi in costante apnea, da salvare unicamente il tentativo di reazione sul 4-0, che ha portato al sigillo di Pazzini. Anche in virtù dell’assenza del Capitano nella zona nevralgica del campo, assolutamente inesistente il centrocampo, che ha tenuto botta, a suon di pressing, finchè il risultato è stato in bilico, poi è stato travolto dal predominio bianconero, sia sulle corsie esterne, uno dei punti di forza delle compagini targate Del Neri, sia in zona centrale. Le conseguenze sono state inevitabili: difesa in bambola, attacco abbandonato al proprio destino.
Ferrara schiera un’unica punta fissa, Amauri, supportata da un centrocampo ricco di fisicità, con il tandem Sissoko – Felipe Melo a fare diga davanti alla difesa, e zeppo di fantasia, garantita dall’imprevedibilità di Camoranesi, Diego e Giovinco, con il tedesco molto predisposto anche alla fase di copertura. Sull’altro fronte Del Neri conferma l’11 che aveva travolto il Bologna, con due sole novità: il rientro di Gastaldello al posto di Rossi e l’ingresso di Tissone vista l’assenza dell’Angelo Blucerchiato. La prima doppia occasione da rete per la Juventus capita già al 10’: prima una sventola di Diego dal limite viene deviata in corner, poi, sullo svolgimento dello stesso, Castellazzi si rende protagonista del primo grande colpo di reni, negando la gioia del goal, almeno per adesso, a Chiellini, autore di un imperioso colpo di testa in area.
Per una ventina di minuti la Samp, nonostante la superiorità dell’avversario, tiene bene il campo, resta corta, chiude gli spazi, anche se fa fatica a rendersi pericolosa: al 12’ è Ziegler a sfiorare il colpo a sorpresa tra Cannavaro e Buffon in uscita, mentre, 9’ più tardi, sempre lo svizzero cerca gloria, stavolta su calcio piazzato, ma la mira è imprecisa. La Juve fa paura non solo per tecnica e rabbia agonistica, ma anche per centimetri: a parte Camoranesi, Diego e Giovinco, la “Vecchia Signora” può vantare un numero incredibile di saltatori che puniscono al 25’: corner battuto dalla sinistra, i giganti bianconeri conquistano il possesso palla, anche grazie ad un fortunoso rimpallo vinto da Sissoko, e Amauri, praticamente dal dischetto, gonfia la rete.
Da questo momento ci allunghiamo, i reparti perdono contatto tra loro, davanti arrivano poche palle, Pazzini e Cassano si fanno costantemente anticipare dalla coppia Chiellini – Cannavaro, Mannini e Ziegler sono costretti sulla difensiva, Poli e Tissone subiscono senza controbattere. Dopo che Giovinco sfiora il grande goal a giro e il colpo di testa a lato di Amauri, Del Neri mischia le carte al 37’: fuori Zauri, dentro Bellucci, posizionato da fantasista dietro alle punte. Non abbiamo quasi il tempo di prendere dimestichezza con il nuovo modulo, che la Juve raddoppia: al 42’ Chiellini anticipa Pazzini e dà il là al contropiede, la sfera finisce sui piedi di Amauri, il quale, dalla sinistra, crossa in centro, Gastaldello si fa fare il tunnel, è un gioco da ragazzi per l’accorrente Chiellini anticipare tutti e insaccare per il raddoppio. Prima dell’intervallo si rivede la Samp in avanti, ma la rasoiata dalla lunga distanza operata da Stankevicius fa la barba al montante.
Appena cominciata la ripresa e rischiamo di subire il tris: punizione di Diego dalla destra, Lucchini, nel tentativo di anticipare Amauri, prolunga la sfera, costringendo Castellazzi ad un gran intervento per evitare la clamorosa autorete. Del Neri le prova tutte, inserendo Padalino al posto di Tissone, ma la Juve è inarrestabile e trova il tris: scocca il minuto 50 quando Giovinco fa il bello e il cattivo tempo sulla sinistra, cross dal fondo a rientrare per l’accorrente Camoranesi che insacca di prima intenzione. L’assedio dei padroni di casa viene interrotto da una conclusione di Poli terminata sopra la traversa, ma è soltanto un piccolo break, in quanto prima Giovinco in percussione, poi Grosso dalla distanza, sfiorano il poker, che giunge comunque al 63’: il neo-entrato Cacciatore si fa bruciare da Amauri, imperioso colpo di testa su traversone di Camoranesi.
In una serata maledetta e contro una super Juve, il Doria ha comunque il merito di cercare di uscire a testa alta dal campo, imbastendo una reazione, che porta al goal della bandiera, peraltro bellissimo, realizzato di testa dal solito Pazzini, bravo ad anticipare Cannavaro su cross di Mannini, Buffon è battuto. Girandola di cambi per gli uomini di Ferrara, il ritmo cala, la Samp tiene palla, ma, quando il novantesimo è ormai dietro l’angolo, arriva anche l’inevitabilissima cinquina, firmata dal neo – entrato Trezeguet su cross di Grosso. Al fischio finale standing – ovation per la migliore Juventus della stagione, se gioca con questo ritmo e tale cattiveria agonistica, può giocarsela fino in fondo per lo scudetto. Nonostante la pesante debacle, la Sampdoria non esce ridimensionata, è sempre al terzo posto, posizione frutto di un campionato finora meraviglioso. Contro una simile Juventus sarebbe stato difficile per tutti, ma sicuramente qualcosa di meglio si poteva e si doveva fare.
JUVENTUS – SAMPDORIA 5-1
RETI: 26’, 62’ Amauri (J), 42’ Chiellini (J), 50’ Camoranesi (J), 64’ Pazzini (S), 88’ Trezeguet (J)
JUVENTUS [4-2-3-1]: Buffon; Grygera, F. Cannavaro, Chiellini, Grosso; Felipe Melo (66’ De Ceglie), Sissoko (53’ Poulsen); Camoranesi, Diego, Giovinco; Amauri (66’ Trezeguet) (A disp: Manninger, Molinaro, Legrottaglie, Immobile) All. Ferrara
SAMPDORIA [4-4-2]: Castellazzi, Zauri (38’ Bellucci), Lucchini, Gastaldello, Stankevicius (61’ Cacciatore); Ziegler, Tissone (49’ Padalino), Poli, Mannini; Cassano, Pazzini (A disp: Fiorillo, Rossi, Franceschini, Pozzi). All. Del Neri.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
AMMONITI: Sissoko (J); Gastaldello (S)
NOTE: spettatori presenti circa 25.000, con 2.000 doriani al seguito. |di Diego Anelli - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 151 volte