Catania, se restiamo uniti: conquistare altri 38 punti per salvarci
La gara vista ieri al Massimino si conclude, ovviamente direi, con il più classico dei finali: il presidente Pulvirenti che ancora ed una volta conferma il tecnico Atzori . La partita di ieri doveva determinare la svolta, agevolare la squadra verso la salvezza nonchè recuperare quei tre (o forse di più) punti persi strada facendo. Non sono un profeta, né tantomeno un mago, ergo non posso dire se la scelta su cui persevera la società sia giusta: ma come ogni tifoso anch'io ho una mia opinione circa l'operato del tecnico che va al di là della simpatia nutrita verso queste persone che comunque rappresentano ogni buon catanese.
In un momento poco felice per Catania, la società Calcio Catania faceva intravedere nella gente un barlume di speranza, un momento in cui noi catanesi possiamo prendere le nostre rivincite e dimenticarci dei problemi che ci affliggono. E' da quasi due anni però che ci si rende conto che qualcosa sta cambiando, a livello societario, a livello di tifo, forse quasi tutti convinti che questa Serie A ci spetti di diritto , anche senza avere i giusti attributi per meritarcela. In queste prime 10 partite di campionato il Catania si è trovato solo contro tutti e, se prima gli etnei costruivano le proprie imprese nella sua roccaforte, tra le mura amiche, col suo "dodicesimo", oggi si trovano invece in abissale "inferiorità numerica" : arbitri, giocatori avversari, mancanza di tifo, poca esperienza del tecnico e di qualche elemento in rosa costituiscono un forte pericolo, e vanno a distruggere quel "quid" in più che il Catania disponeva al Massimino.
Il Catania si trova in evidenti difficoltà, non solo tecnico o tattiche: sin dalla prima giornata si è appurato come non dimostri la giusta concentrazione e la giusta esperienza che richiede un campionato di Serie A. Spesso e volentieri errori palesi sono stati commessi più volte, quelle incertezze o disattenzioni che alla fine paghi in un campionato tosto come la Serie A (per non andare troppo indietro anche ieri si son commessi davvero troppi errori, lasciando segnare per l'ennesima volta un difensore in occasione di calcio d'angolo). Non si può dire se Atzori sia preparato o meno, indubbiamente ha qualità e studia gli avversari , steccando solo una volta (Inter) l'approccio alla partita: in lui manca però esperienza, manca quella maturità tecnica e tattica, mancano gli attributi nell'affrontare partite delicate nel giusto modo, ma manca soprattutto tanta tanta fortuna.
La società ha puntato su un tecnico emergente, che ha destato perplessità anche nelle prime partite col "suo" Ravenna (guarda caso stessa cosa verificata quest'anno) per poi riscattarsi e chiudere il torneo come miglior allenatore della Serie C. Ma non si possono attribuire tutte le colpe solamente all'allenatore : analizzando le formazioni scese in campo ieri, il Catania aveva ben 8/11 che erano già in rosa (esclusi Andujar, Spolli, Ricchiuti), così come il Chievo, che presentava qualche variante alla formazione battuta lo scorso anno al Massimino. E' evidente che il Catania pecchi non solo da un punto di vista tattico, perché non si può continuare a schierare Biagianti fuori forma , o un Mascara versione ala con compito tuttofare, o lasciare Morimoto a cercare gloria solitaria. Dopo 10 giornate, il Catania (ricordiamo che l'intera rosa non è a completa disposizione, fattore importantissimo) dimostra di essere più debole dello scorso anno, di aver perso in difesa quella tranquillità che Stovini e Bizzarri davano, la qualità di Tedesco (assist-man), del bomber di peso qual è Paolucci, e del fattore C.
E non si può comunque non dire che il Catania meriti di più rispetto a quanto raccolto , se avesse avuto 12 punti, persi per autolesionismo (1 contro la Samp, 2 a testa contro Roma e Lazio), avremmo parlato certamente di un Catania comunque in linea con le aspettative dei tifosi e che godeva di una tranquilla posizione di medio classifica.
Bisogna dimenticare le chiacchiere da bar, secondo cui non vi è il minimo interesse da parte di Pulvirenti e Lo Monaco nel mantenere questa squadra in Serie A. Discussa anche la posizione di Atzori: licenziare il tecnico ravennate significa aver fallito con il progetto iniziale, significa dover prendere un allenatore che magari garantisce un impegno solo di 12 mesi, senza progetto per il futuro; significa anche aver dato "sazio" ai tifosi, averla data vinta a chi continua perennemente a dire "io l'avevo detto" . A tal proposito, uno dei fattori sicuramente più evidenti di questo fallimento iniziale è il rapporto, che giorno dopo giorno va sgretolandosi, tra Società e Città. Spesso e volentieri la società scarica anche troppe colpe a noi tifosi (in alcune circostanze comunque condivise), mentre allo Stadio si pensa più a contestare o ad indire sospensioni di qualsiasi attività di tifo piuttosto che incitare i nostri ragazzi; un faccia a faccia tra società e tifosi è doveroso , perchè come giustamente sottolinea il direttore Lo Monaco, se tutti insieme marciamo verso la stessa direzione, nessuno potrà fermarci.
E' giunta l'ora di ricucire questo rapporto per il bene del Catania, smettendola di battibeccare a vicenda o a pretendendo da ambo le parti di avere ragione . Per il proseguo del campionato occorre essere uniti , sperando che questo piccolo ritiro in Toscana porti frutti benefici. Il calendario comunque non è affatto incoraggiante, per via delle prossime quattro partite di fuoco che vedrà il Catania impegnato nei vari campi d'Italia (Fiorentina e Palermo fuori casa, Napoli e Milan in casa). E' importante riuscire a chiudere il girone d'andata con 20 punti , cosa difficile ma non impossibile visti gli scontri diretti con Siena, Livorno, Bologna ed i derby con Napoli e Palermo.
Cambiare rotta è d'obbligo, e squadre come Bari e Cagliari ci insegnano a credere in vittorie di prestigio, a patto che l'ambiente sia coeso e la squadra si dimostri matura e tatticamente perfetta, oltre ad avere una buona dose di fortuna. Solo remando tutti nella stessa direzione si riuscirà a conseguire questa salvezza. La situazione non è semplice, la paura di scivolare giù verso quelle posizioni, verso quei campionati che abbiamo conosciuto sin troppo bene e che una città come la nostra di certo non merita, è tantissima, ma mai come quest'anno la Serie A è davvero troppo livellata. Fatti debiti calcoli , la quota salvezza è molto alta, superando addirittura la quota 40. (se le dirette concorrenti continuano così, per salvarsi ci vorranno come minimo 45 punti).
E' giunto il momento di dimostrare veramente chi siamo, perchè l'unione fa la forza... |di Roberto Finocchiaro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 200 volte