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2009-10-30

Delusione Milan, alla fine riemergono i limiti


E’ stata una serata ricca di emozioni, una serata che lascia però insoddisfatta la formazione rossonera. Il pareggio per 2 a 2 ha dell’incredibile soprattutto per come e quando sono arrivati i goal. In vantaggio per due reti a zero sino al novantesimo minuto, nel giro di tre minuti accade quello che fa del calcio uno sport davvero imprevedibile. Il punto conquistato ci poteva stare alla vigilia, ma al termine della gara rimane il rammarico per l’occasione sprecata proprio sul finire. Così come i goal di Inzaghi e Pato sono arrivati in pochissimo tempo, così il pareggio è stato davvero fulmineo. E’ successo quasi il contrario delle altre gare, un buon primo tempo, squadra corta e buon possesso palla, ripresa in calo, reparti troppo distanti tra di loro, palloni lanciati in avanti inutilmente e troppe azioni pericolose lasciate agli avversari. Dopo molte partite finalmente il Milan era riuscito ad andare in vantaggio, ma la sensazione è che proprio il doppio vantaggio abbia psicologicamente frenato la squadra, la quale è apparsa in sofferenza durante gli attacchi del Napoli e, sostanzialmente, ha smesso di giocare. Se il Napoli non ha pareggiato prima del termine della gara, il merito è decisamente di Dida, davvero insuperabile ed incolpevole sui goal. Troppo spesso quando il Milan incontra squadre che corrono, che pressano, che alzano il ritmo della partita va in difficoltà: sembra che i giocatori non siano in grado di reggere certi ritmi, che la squadra abbia difficoltà nel gestire la partita. Purtroppo la costante sono i goal subiti, 11, davvero troppi in sole dieci giornate di campionato; l’uscita di Nesta poi ha sicuramente complicato le cose, la difesa è apparsa troppe volte vulnerabile. Il rammarico è aver gettato al vento due punti e non aver proseguito nella striscia di vittorie per tenere il passo delle concorrenti alla zona Champions.
Certo non è una serata da cancellare però sembra che il Milan non sia in grado di fare il definitivo salto di qualità, che manchi qualcosa per poter ambire a qualcosa di prestigioso. Nelle precedenti gare, con Roma, Real Madrid e Chievo, la squadra era chiamata a dover reagire, a rimontare lo svantaggio; ma quando, al contrario, è stata chiamata ad inseguire l’avversario, si è notata la difficoltà nel creare gioco. Un gioco che, nonostante i buoni risultati dell’ultima settimana, appare al di sotto delle aspettative e non ancora ben definito. Per quanto riguarda i singoli, ancora una volta Inzaghi risponde “presente” con il goal numero 119 in maglia rossonera, di più proprio non gli si può chiedere. Pato sembra aver superato il momento di appannamento di qualche settimana fa e continua a segnare con continuità. Ronaldinho invece conferma i soliti giudizi altalenanti; la prestazione del San Paolo non è stata all’altezza delle ultime gare, mai uno scatto decisivo, un dribbling riuscito è apparso estraniato dal gioco. Rimaniamo sempre in attesa del definitivo salto di qualità, che tiri fuori quel “fuoco” decisivo, così come ha detto Leonardo nella conferenza stampa della vigilia. La partita contro il Napoli sembra comunque rispecchiare la stagione e le aspettative su di essa, momenti esaltanti ed emozionanti in cui si crede di aver superato tutti i problemi, alternati ad altri di sofferenza, di difficoltà in cui si è convinti di aver perso le certezze precedentemente acquisite. La soluzione migliore, per non farsi troppe illusioni, è vivere questa stagione partita per partita, accettare, o cercare di farlo, ogni risultato con la massima serenità, con la convinzione che, in questo momento, di più proprio non si può chiedere.
|di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 123 volte


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