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2009-11-02

Milan: finalmente Borriello


Ne sono passati di anni da quando il Milan aveva un centroavanti di peso, capace di stare in area e dettare legge con la sua sola presenza. Il centravanti non è infatti un ruolo da tutti, uno di quelli a cui puoi arrivare attraverso un percorso di maturazione, attraverso tappe fatte in cui occupi posizioni differenti. Non lo si diventa né per caso, né per scelta tattica del mister. Centravanti si nasce e, come avrebbe detto il suo concittadino Totò, Marco Borriello lo nacque.
Certo è che se la fortuna non gli avesse voluto male, il nostro avrebbe già scritto qualche pagina importante nel Milan, in cui, come stregato da una maledizione, ha sempre faticato enormemente ad inserirsi. Sia nella fase pre-genoana, che in quella post, se è vero che con la doppietta di sabato Marco torna al gol dopo la bellezza di 14 mesi passati più o meno sempre in infermeria. Ma la società gli ha voluto dare fiducia e tempo (cosa inusuale, se si pensa a quanti ottimi giovani siano stati frettolosamente abbandonati dal Milan) e i risultati si stanno finalmente vedendo.
Che il calciatore ci fosse lo sapevamo dai tempi del Treviso, nella per noi gloriosa stagione 2002-2003, quando il Milan decise di farlo tornare all’ovile. Purtroppo lo spazio gli mancò e salvo qualche sporadica apparizione in Coppa Italia, il giocatore non riuscì ad esprimere praticamente nulla del suo potenziale. Idem l’anno seguente in cui però mise lo zampino sul gol di Nesta a Siena l’anno seguente, pesantissimo per il conseguimento dello scudetto. Nelle piazze di Empoli, Reggio Calabria, Genova (sponda doriana) e ancora Treviso avvenne la maturazione, mentre è della stagione 2007-2008 l’effettiva consacrazione, al Genoa, valsagli 19 gol in 35 gare di campionato, nonché il posto nella sfortunata esperienza azzurra di Euro 2008.
La gara di sabato ha messo in luce l’imprescindibilità del Milan da questo giocatore il cui pieno recupero, nella nullità dell’ultimo mercato estivo rossonero, sembra forse l’unico reale potenziamento rispetto alla scorsa stagione. Insieme a Pato va a formare un attacco a dir poco strepitoso, assolutamente da Champions League, onde per cui vedo di buon occhio quella che sembra la sua scelta al posto di Inzaghi nell’euroderby di ritorno di martedì. Credo infatti che una squadra come il Real Madrid possa trovarsi in grosso affanno nel dialogo stretto fra le nostre due punte, oltre che ovviamente nel contrasto alle loro classiche armi: scatto e dribbling per Pato e trasformazione dei cross per il secondo. Capacità quest’ultima che non trovava più un massimo interprete dai tempi di Bierhoff.
|di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 144 volte


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