Super Leo e il Ghana. Brodino Ciro. Mou, ne vinci una? Hamsik e i miopi. Munoz arriva. Idea Clerc
Chi ama il calcio dovrebbe mettere la firma, sempre, su una notte come quella di San Siro. L'accoglienza signorile a Kakà, neanche un fischio-neanche un coro contro. Civiltà, riconoscenza, voto dieci. Viva la vita (calcistica) se questa è la nuova tendenza. Uno spettacolo puro, a sprazzi. Il Milan che ha cambiato pelle, super Leo e una vigorosa pacca sulla spalla. Oggi il Milan è una squadra verissima, alla larga dalle incomprensioni della scorsa estate, con una campagna acquisti che non ha tutelato Leo. Un monumento, anzi tre, a Pirlo, Ambrosini e Zambrotta. Thiago Silva centrale da urlo. Quel Pato è una fantastica anguilla (ma che gol gli hanno annullato?), Ronaldinho che si sacrifica in difesa è un evento. Anzi, una NOTIZIA vera. Non so dove potrà arrivare il Milan, in Champions magari ovunque e in campionato entro le prime tre (l'ho scritto anche quando ho criticato il mercato di luglio-agosto e quando per qualcuno il Milan sarebbe stato da settimo- ottavo posto). Ma la cosa più bella, per Super Leo, è che il Milan ha spazzato l'estate orribile con il lavoro. E che finalmente sta pensando al futuro. I due ghanesi in arrivo sono talenti veri: Adiyiah nel mondiale Under 20 ha dimostrato di avere grossi margini di miglioramento, ma intanto ha rapidità e fiuto del gol. Hotter – strappato alla Triestina - verrà utile magari tra un paio di anni, intanto il Milan ha speso 800 per la metà, me lo descrivono come un incrocio tra Marchisio e Nicolino Berti, in bocca al lupo. Beckham aggiungerà fosforo e cross per Hulk Borriello, io credo che se arrivasse un laterale difensivo per tutelare Zambrotta il Milan davvero si metterebbe a posto. La Juve, invece, non ha risolto tutti i problemi tattici ma a Tel Aviv contava prendere un brodino, da sorseggiare profondamente per avvicinarsi al passaggio del turno. Quando la Juve sarà più sciolta e capitalizzerà al cento per cento Diego, i progressi saranno sostanziali.
Stasera tocca a Mourinho che deve fare una cortesia ai tifosi dell'Inter: è possibile vincere una partita in Champions, almeno una, quella di Kiev che fa inevitabilmente da spartiacque alla stagione? Dai Mou, in campionato fai il cannibale, adesso dovresti evitare l'ennesimo pareggino (al resto non voglio pensarci) che alimenterebbe ansie e rimorsi. La Fiorentina merita simpatia e ammirazione: l'avevano data in corto circuito, avevano bocciato il mercato, avevano detto che sarebbe arrivata ottava o nona. Se passasse il turno nel girone di Lione e Liverpool, beh qualcuno potrebbe andare a nascondersi. O no?
Mi viene da sorridere quando, ogni volta che Marek(hiaro) Hamsik sfodera una grande prestazione, scendono in campo i grossi calibri del mercato. La Juve, l'Inter o chissà chi. Ha fatto bene De Laurentiis a rispondere per le rime, con un paradosso: tutta la Juve non vale Marik. Trovo assurdo, e ne ho parlato in tempi non sospetti, che quando il Brescia decise di mettere Hamsik sul mercato, la banda dei miopi vinse per distacco. E fece l'abbonamento con l'ottico. Brescia dista pochi chilometri da Milano e da Torino, eppure nessuno si degnò di fare un'operazione strepitosa: tutto il mondo, a parte i miopi (appunto), sapeva che prendere Marek per meno di sei milioni sarebbe stato un affare. A costo di fare flop. Se la Juve, per esempio, avesse fatto flop (e si capiva che non lo avrebbe fatto, Hamisk è un asso) sarebbe stato un flop nettamente inferiore alla barca di soldi investiti per Tiago e Poulsen, avrebbe dato un senso a quella che sarebbe stata un'operazione straordinaria. Adesso è troppo facile presentarsi dal Napoli e chiedere Hamisk, mettendo sul piatto della bilancia contropartite tecniche piuttosto che un pacco di milioni. E anche se ci fosse un pacco di milioni, il Napoli farebbe bene a resistere perché - come dice Mazzarri – per centrare certi obiettivi (per esempio la qualificazione in Champions) e per portare una squadra e una città alla grandezza del passato non bisogna privarsi degli assi. Piuttosto, urge blindarli. A proposito: come stanno gli "orfanelli" della vecchia gestione (niente nomi né cognomi, ma dai che si capisce), quelli che stendevano tappeti rossi per elemosinare una notizia? Stanno male, stanno malissimo. Si devono abituare, poverini. Il Napoli "liberato" meritava un'esplosione di gioia, Mazzarri che spacca i muri alla ricerca della tensione giusta è il grimaldello giusto. E così aumenterà l'appetito di De Laurentiis e quando dico così mi riferisco ai prossimi investimenti di mercato. Attenzione a gennaio, nella lista inseriamo (nomination fresca di nomina) anche Clerc, l'esterno del Lione in rottura con il club, grande esperienza internazionale, uno da Champions. Il suo manager è stato segretamente in Italia nei giorni scorsi, Clerc piace anche alla Genoa e più timidamente alla Fiorentina, in passato era stato accostato alla Juve, di sicuro un sondaggio del Napoli c'è stato. Per ora un sondaggio, verificheremo eventuali sviluppi. Quanto a Datolo ho le idee chiare: dopo aver ribadito che sono stati spesi troppi soldi per il suo cartellino, la svolta è stata tattica perché finalmente il ragazzo gioca in una posizione non ibrida, in una posizione sua, non più un pesce fuor d'acqua. La differenza è sostanziale.
Sabato il Napoli va a Catania, partita difficile molto più di quella recente a Torino. Perché ora il Napoli lo aspettano al varco. Mi dispiace che un uomo di calcio come Lo Monaco, dopo aver difeso Atzori e dopo avergli rinnovato la fiducia, si sia fatto scoprire in una sala vip dell'aeroporto di Ciampino in compagnia di Sinisa Mihajlovic. Può darsi che con Sinisa abbia voluto prendere un aperitivo per chiedergli dei massimi sistemi, è chiaro che sto scherzando. Lo Monaco smentisce, ma ci sarebbero i testimoni, credo che sia soprattutto un problema di coscienza. Sinisa dice che lunedì era a Belgrado, di sicuro domenica era a Roma per salutare i vecchi amici del Bologna, di sicuro sogna la Lazio ed entro dieci giorni deve dare una risposta a Mancini che lo vorrebbe confermare nello staff, mentre la sua idea sarebbe quella di mettersi in proprio, da allenatore capo. Se davvero l'amministratore del Catania avesse incontrato Mihajlovic (c'è un "se" davanti) non potrei giudicarla come una mossa elegante e mi dispiacerebbe molto che a farla fosse stato un dirigente come Lo Monaco. Se non hai fiducia in un allenatore, lo cambi subito e fine del film. Credo che Atzori sia stato abbastanza sfortunato (ha raccolto almeno quattro- cinque punti in meno rispetto a quelli che meritava), ma se lo sostieni non devi cascare nella trappola di incontrarti con un altro allenatore. Come minimo devi essere bravo a non farti scoprire. Vedremo, ma intanto con quale stato d'animo Atzori affronterà il Napoli? Il Catania ha bisogno di una punta: Stellone è più di un'idea, il ritorno di Paolucci (che ha salutato i vecchi compagni la scorsa settimana poco prima della partita di Firenze) uno sviluppo difficile ma non impossibile.
In un mercato così intenso, giorno per giorno, si vive (anche) di soddisfazioni. E siamo stati felici di avervi dato in esclusiva la settimana scorsa, alle 18,18 e con almeno mezz'ora di anticipo sulla concorrenza, la notizia della rescissione del contratto tra Roberto Mancini e l'Inter. Dove andrà il Mancio? Intanto voleva sentirsi libero, anche se si trattava di una prigione dorata. Lo accostano al Real Madrid, per istinto o intuito piuttosto che per una reale trattativa, anche se in futuro tutto può accadere. Il derby con l'Atletico sarà importante per il Real, tuttavia da San Siro Pellegrini ha avuto ottimi riscontri. Più semplice accostarlo alla Premier League, in modo particolare al Liverpool se Benitez dovesse bucare oggi a Lione, a maggior ragione se dovesse uscire dalla Champions. Anche questa è una situazione da monitorare con la massima attenzione, sono maturi i tempi per un ritorno in pompa magna di Mancini.
Ma come gioca bene il Bari, quant'è bravo Ventura, con quanta personalità la "creatura" pugliese produce calcio vero. In trasferta, poi, è una squadra fantastica, sul pezzo. Il fatto che abbia la difesa meno battuta del campionato è un capolavoro nel capolavoro, applausi veri per un quarto d'ora di fila. C'è il gran lavoro di Perinetti (sottovalutato da tanti, io mi inserisco nel gruppetto anche se ho valutato da "sei" e non da "quattro" il mercato del Bari), ma c'è soprattutto la mano di Ventura. Se il Genoa si fosse tenuto Ranocchia piuttosto che prendere Esposito, non avrebbe fatto una mossa sbagliata. Con il senno del poi certo, ma ci si poteva arrivare anche con il senno del prima. Butto lì una mezza bestemmia (che poi tanto bestemmia non è): se Ventura avesse in mano la Juve, con i campioni, il gioco sarebbe migliore e avrebbe una maggiore continuità rispetto agli sprazzi offerti da Ferrara. Perché Ventura insegna calcio vero, non ci piove. Occhio che sono in arrivo giorni caldi: Pandev e Ledesma in prima fila, Spalletti che prima o poi scioglierà le ultimissime riserve in prospettiva San Pietroburgo. Se Appiah torna quello che ci ricordiamo, darà una grande mano al Bologna. Salvatori dice di non aver avallato l'operazione Appiah: meno male perché ne ha avallato altre incredibili. Quando mi chiedono i prossimi colpi della Roma mi viene da sorridere e monta l'imbarazzo: quale sarebbe il budget disponibile? Quando mi chiedono chi ha nascosto dentro la valigia Pantaleo Corvino di ritorno dal Sudamerica, non ho dubbi a rispondere Munoz, mi dicono che la fumata bianca ci sia già stata e che l'annuncio arriverà con calma. Quando mi chiedono un giudizio sulla reazione caldissima di Cassano dopo Samp-Bari, ho soltanto un aggettivo da spendere: esagerata, don Antonio, ma capisco l'adrenalina. |di Alfredo Pedullà - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 173 volte