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2009-11-09

I guai di Balotelli ed il genio di Pato. W Colomba


Che peccato! Oggi potremmo dire di non invidiare Cristiano Ronaldo e Kakà al Real Madrid, potremmo vantarci del nostro settore giovanile che sforna ragazzi forti fisicamente e talentuosi dalla nascita. Mario Balotelli era lo spot migliore per il calcio. No al razzismo, il suo bel faccione sulle locandine ed in tutti gli stadi. Balotelli, classe divina e talento cristallino, questo dono probabilmente non lo merita. Vederlo giocare è uno spettacolo, ma questa volta Mourinho ha ragione, Moratti torto. Uno così va prima educato e disciplinato, poi elogiato. Finirà col buttar via la sua carriera, perché se la testa non funziona è come avere una Ferrari col motore di una vecchia 500. Bella da vedere, ma inutile ai fini pratici. Il mondo di Balotelli è un mondo fatto di false speranze e di rischi di continue delusioni. Ha avuto tutto e subito, non capendo il vero valore di quello che gli appartiene. Avesse avuto un'educazione, non calcistica si intende, avrebbe potuto competere con i primi 10 al Mondo. Non ci sono dubbi. Se Pato avesse il suo fisico, diventerebbe il numero uno entro due anni, e non è detto che ciò non accada ugualmente. Un confronto che rischia di diventare impari, qualora Balotelli continui con i suoi capricci, le serate senza fine ed i ritardi all'allenamento. Pato arriva da lontano. Anche lui ha conosciuto il successo giovane ma, stando alle prime indicazioni della carriera, ha una testa diversa dall'interista. Sulla capacità se la giocano, ma la differenza ha radici più profonde. Uno, brasiliano, sembra europeo, l'altro, italiano, ricorda il più pazzo dei brasiliani.
L'Inter, grande settore giovanile, lo ha tirato sù con mestiere: un calciatore elegante e possente. Ma non ha saputo dargli ciò che da bambino non aveva ricevuto. Ed il problema per i nerazzurri inizia a farsi serio. Crescono grandi calciatori, ma uomini con limiti oggettivi. Che senso ha portare in prima squadra baby fenomeni (vedi anche Santon) e bruciarli dopo pochi mesi per limiti comportamentali? Un patrimonio gettato al vento. Sotto questo aspetto, il Milan è maestro. A Milanello insegnano a vivere prima che a giocare. Ottima, fin qui, la gestione di Pato e Thiago Silva. Seguiti e poi riportati a casa Abate ed Antonini. Mai lasciati al proprio destino. Le serate di Ronaldinho? Il discorso è diverso. Non si cambiano le persone che vanno verso i 30. Un gran bel problema per il calcio italiano che aveva puntato molto su Santon e Balotelli, ma il difensore, sulla stessa strada dell'attaccante, è già stato "retrocesso" in Nazionale Under 21. Lippi prepara le amichevoli, d'accordo, ma di fatto l'interista esce dal giro, seppur solo momentaneamente.
Spesso ci occupiamo degli allenatori. La Lazio di Ballardini non gira, la Juve di Ferrara ne fa 5 quando si accende la luce, quando arriva il black-out (ancora troppo frequente) resta immobile. Il Catania che rischia di cambiare presto ed il Siena sempre più in mare aperto. Bologna è un'eccezione: squadra pessima, società discutibile, allenatore (Franco Colomba) di primo livello. Il tecnico bolognese sta dando le prime risposte che la piazza da lui non si aspettava. Sta risolvendo problemi oggettivi e con il suo entusiasmo può tirare fuori il meglio da un gruppo che con Papadopulo non avrebbe visto la fine del tunnel almeno fino a gennaio. Colomba non farà miracoli, non ha la possibilità di stravolgere la squadra, ma almeno ha la capacità di leggere e preparare adeguatamente una partita. Batte il Palermo che al Bologna dovrebbe dare, di regola, 3 gol in 90 minuti ed invece li subisce. La copertina la meriterebbe proprio Colomba, il quale, in passato, non ha avuto dalla serie A le attenzioni che avrebbe meritato. Meglio tardi che mai!
|di Michele Criscitiello - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 150 volte


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