Gyorgy Garics:"Dobbiamo metterci più cuore e commettere meno errori"
ZINGONIA- Andrea Lazzaroni (addetto stampa) entra in sala stampa e dice:"Parla Garics e poi il mister".
Cala il silenzio in sala e veniamo assaliti tutti da un amletico dubbio.
"Garics non era in nazionale?"
Le ipotesi sono due: Garics, voglioso di parlare con noi, ha fatto un veloce ritorno a Bergamo dall'Austria, oppure si tratta di è falso cinese, tanto di moda in questo periodo.
Niente di tutto ciò, Lazzaroni ci risolve subito le legittime perplessità:"parte per la nazionale dopo l'allenamento odierno"
Dopo pochi istanti eccolo materializzarsi in ciabatte e tenuta d'allenamento il terzino austriaco Gyorgy Garics.
Gyorgy Garics, ci sarà la nazionale austriaca a tirarti su un pò il morale?
E' sempre un piacere quando ti chiama la Nazionale, però non vorrei dipingere questo momento troppo nero, non butterei via del tutto la prestazione di domenica, se uno sente 2-5 è chiaro che fa male e non c'è molto di positivo.
Cerchiamo però di vedere il bicchiere mezzo pieno come i nove punti in classifica.
Una cosa è certa, 13 gol in 8 partite sono tanti.
Sicuramente, i gol parlano chiaro e non c'è bisogno di aggiungere altro, dobbiamo migliorare sotto questo aspetto.
Quello che fa male dei 5 gol, è che sono arrivati quasi tutti da di distrazioni difensive.
Ho rivisto la partita, ci sono stati da parte loro 8 tiri in porta di cui 7 gol di cui due giustamente annullati.
La prestazione non è da buttare, però non si possono sempre prendere 2 gol nel giro di pochi minuti, purtroppo quasi tutti i gol sono arrivati da errori individuali difensivi, loro ne hanno approfittato perchè sono una squadra di grande qualità.
Alla fine diventa dura dover recuperare ogni volta 2 gol di svantaggio, soprattutto quando accorci le distanze e poi ti segnano di nuovo il gol del doppio vantaggio.
Ora la pausa di campionato e dopo l'ultima sosta ci sono stati due risultati positivi, vi attendono Siena e Roma.
Magari ci riesce di nuovo le prestazioni anche se noi in questo momento non dobbiamo guardare le prestazioni, ma ai punti, ci mancano i punti che dobbiamo conquistare in qualunque modo, con i piedi, mani o denti per poter star più tranquilli e con i risultati positivi arriva anche quella sicurezza che oggi ci manca.
Ci sono due cose negative in questa situazione, la prima è che da tre anni che non lottiamo per salvarci e secondo che non è un'Atalanta che fa catenaccio e cerca di giocare sempre bene, in questo momento nella lotta per salvarci questo diventa quasi un aspetto negativo.
Sicuramente non abbiamo niente di meno dei nostri avversari, abbiamo più qualità di altre, la rosa e la squadra ci sono.
La squadra in effetti non è abituata a lottare e una squadra che ci mette più cuore ma ha meno qualità è in questo caso più avvantaggiata, ma io non vorrei farne un dramma, ogni squadra ha le sue caratteristiche, pregi e difetti che deve sfruttare sia nel bene che ne male. Non dobbiamo perdere la nostra filosofia che è improntata sul bel gioco e cercare anche di lottare di più e metterci più cuore, lottando fino all'ultimo.
A propostito di problemi legati all' aspetto mentale, subite un gol e subito dopo un altro, è un problema legato alla testa?
No, è un periodo negativo che ci gira tutto storto, come a Cagliari in cui abbiamo preso due gol e con Doni abbiamo avuto l'occasione di accorciare subito il risultato e invece la palla su punizione prende il palo ed esce, contro la Juve idem, prendiamo un gol e ne subiamo subito un altro per un errore difensivo, è un problema di testa legato al periodo negativo che stiamo attraversando e alla mancanza di sicurezza.
Senza nulla togliere a chi ha giocato finora, quanto ha inciso l'assenza di Manfredini la in mezzo e quanta poca copertura vi stanno dando gli esterni di centrocampo?
Hai detto bene, senza nulla togliere ai miei compagni scesi in campo, Manfredini ci è mancato molto, la sua presenza ci darà sicuramente una mano anche se non è detto che con lui in campo avremmo vinto.
Per quanto riguarda la copertura degli esterni, l'anno scorso con Pinto sulla mia fascia mi dava più copertura, ci alternavamo nella fase offensiva e difensiva coprendoci a vicenda., così sulla fascia sinistra con Bellini e Padoin, eravamo due coppie più equilibrate.
Quest'anno il mister vuole che i terzini non spingano più e gli esterni giochino più offensivi e con questo diventa automatico che non riescano poi a rientrare sempre in difesa, ma in occasione dei gol presi con la Juve non imputerei a loro le reti subite, non hanno potuto far nulla per evitarle.
Se da qui in avanti vogliamo imporre il nostro gioco e migliorare il nostro gioco dobbiamo abituarci a giocare così, cercando di subire meno il gioco avversario.
La campanella sta per suonare, Garics prima di pertire per la nazionale deve sobbarcarsi una sostanziosa seduta d'allenamento imposta da Giampiero Ventrone.
Speriamo che staccare un pò la spina dalla squadra di club possa rigenerarlo nello spirito e nel fisico. |di Luca Ronchi - Fonte: www.atalantanews.com| - articolo letto 151 volte