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2009-11-13

Di Canio a Tutto Napoli: "Napoli favorito. Lavezzi solista, Quagliarella isolato"


Intervista esclusiva della redazione di TuttoNapoli.net a Paolo Di Canio, bandiera contemporanea della Lazio e straordinario girovago del football dotato di tecnica sopraffina e classe cristallina. Personaggio senza mezze misure, ha incantato prestigiosi salotti del calcio europeo prima di deporre la corona. In carriera più di 533 presenze e 117 gol. Il pensiero, gli aneddoti e i progetti futuri di "The God" raccolte in esclusiva per i lettori di TuttoNapoli.net.

Per la Lazio un inizio pirotecnico e vittoria in Supercoppa, poi un lento declino e il tunnel della crisi. Quali i motivi di questa debacle?

"La Supercoppa è una partita secca e non può essere considerata come metro di valutazione a livello prospettico. La Lazio in quella partita è stata molto fortunata, non ha mai superato la metà campo e l'Inter ha costruito numerosissime palle gol senza realizzarne. Nelle mie prime interviste, ad inizio stagione, avevo avvertito di non considerare quel match positiva sotto il profilo del gioco. Inoltre, il recupero di alcuni giocatori come ad esempio il mio amico Baronio, è subordinato all'assenza di Ledesma. Roberto è un giocatore valido ma non può garantire la continuità dell'argentino. Quanto alla difesa non esagero se parlo di giocatori logori, mentre l'attacco pur avendo elementi di qualità non è supportato da rifornimenti adeguati. Un giocatore come Brocchi, pur volenteroso, non può caricarsi tutte le responsabilità, anche atletiche, nel ricucire i reparti. Poi ci sono troppe mezzepunte…Diciamolo, si intuiva sin da subito che l'organico fosse incompleto".

La politica al risparmio di Lotito quanto influirà a medio-lungo termine sulle sorti del club biancoceleste?

"Direi che quella di Lotito non possa considerarsi una vera e propria politica al risparmio. Consideriamo ad esempio tutti i soldi che il club spende per cause che sistematicamente perde, come nei casi di Mutarelli e Stendardo. Quando si parla di gestione economica di un club, spesso si tralasciano quelle che sono le spese per avvocati e consulenti che rappresentano gravi perdite soprattutto quando non si riesce mai a spuntarla. Modelli di gestione oculata potrebbero essere considerati senza dubbio quelli di Udinese e Fiorentina che a differenza della Lazio possono vantare reti di osservatori molto competenti. Esempio lampante è Melo, scoperto da Corvino, pagato 7 milioni e venduto a 23 dopo aver dato un apporto fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo stagionale del club. Zarate, invece, giocatore dalle indubbie qualità è stato acquistato ad un cifra eccesiva che di solito si spende per un giocatore già affermato. Ad oggi non credo che ci sia un club disposto a corrispondere alla Lazio la stessa cifra d'acquisto. In più i dati parlano della Lazio come settimo club italiano per monte ingaggi a dispetto di una classifica deludente. Non mi sembra il caso di parlare di politica al risparmio. Per non parlare dei tanti giocatori in organico che non vengono mai utilizzati".

Lei si riferisce ai "dissidenti" Pandev e Ledesma..

"Indubbiamente il mancato utilizzo di questi ed altri giocatori come Rocchi comporta notevoli difficoltà a livello tattico e carismatico. Parlo però anche di molti giovani come Eliseu, mai presi in considerazione ed ai quali si corrisponde un ingaggio. La Lazio ad oggi ha circa 40 giocatori e ne utilizza solo 16. Valutando la rosa biancoceleste non si può prescindere da giocatori come Pandev e Ledesma che nel corso di questi ultimi anni sono stati protagonisti indiscussi degli ottimi risultati ottenuti dal club. Tirando le somme direi che la Lazio abbia una dirigenza poco competente e per niente attenta e lungimirante. Se i tifosi, dopo l'euforia iniziale, contestano ne hanno tutti i motivi perchè il loro "compito" è gioire per i successi della squadra non scendere in meriti puramente tecnici. La colpa è dei cosiddetti "comunicatori" della società che ad inizio anno hanno commesso gravissimi errori di valutazione".

Lotito per molti rappresenta comunque la salvezza del club…

“Bisogna dire tutte le verità. C’era una volontà politica di salvare la Lazio e tante altre squadre importanti in difficoltà. La Lazio con qualsiasi altro imprenditore sarebbe stata aiutata ad uscire dalla crisi. Attualmente Lotito detiene circa il 70% delle quote societarie e più che di presidente parlerei di un dirigente che gestisce il club”.

Napoli ultima spiaggia per Ballardini. Reja in preallarme per l'eventuale successione.

"E' una notizia mezza detta e mezza smentita. In questo momento per qualsiasi allenatore sarebbe difficile raccogliere il testimone tattico della Lazio. Per quanto riguarda Ballardini preferisco non esprimermi sulle sue capacità. Critico, però, la sua incoerenza perchè ora, diversamente da quanto affermava ad inizio anno, va dicendo che questo organico è incompleto. Ricordo ancora le sue dichiarazioni nelle quali ribadiva l'assoluta qualità del gruppo e di sentirsi fortunato di allenare una squadra così completa giustificando l'esclusione dei "dissidenti" come scelta tecnica, mentre era evidente che si trattasse di scelta obbligata su direttive societarie".

Quagliarella in astinenza da gol e non convocato in nazionale. Paga le eccessive pressioni della piazza?

"Devo dire che Fabio mi ricorda per caratteristiche Tommaso Rocchi. Al di là delle considerazioni sugli aspetti psicologici, visto che il suo sogno era vestire la maglia azzurra e che la tifoseria si aspetta molto da lui, direi che a differenza di Udine, dove era il terminale offensivo partecipando attivamente alla manovra, nel Napoli soffre le transizioni d'attacco di una squadra in cui ravviso troppi portatori di palla e poco dialogo".

Mazzarri-Donadoni, cos'è cambiato a livello tattico?

"Prima di ogni cosa è cambiato l'aspetto caratteriale della squadra. Napoli è una piazza che ha bisogno di un tecnico che, oltre le capacità tattiche, sia d'impatto visivo. Mazzarri è un sanguigno e riesce a comunicare anche con i movimenti del corpo la sua foga e la sua passione. Donadoni è un ottimo allenatore ma ha pagato, in un momento in cui i risultati scarseggiavano, un atteggiamento tendenzialmente remissivo soprattutto durante la gara: incitava poco il gruppo e si relazionava con eccessivo applomb con l'arbitro. Magari in altre piazze funziona, a Napoli no. A livello tattico è prematuro valutare l'operato di Mazzarri anche se i risultati gli danno ragione".

Amarcord napoletano. Gol indimenticabili al Milan, alla Roma e al Foggia, i tuoi ricordi...

"Gol importanti e indimenticabili. Certo, il gol al Milan lo ricordo molto volentieri sia perchè portai a spasso l'intera difesa rossonera guidata da Franco Baresi sia per l'incredibile ruggito del San Paolo, ma il gol decisivo fu quello segnato al Foggia all'ultima giornata che ci diede il pass per l'europa".

A Napoli di passaggio, eppure i tifosi reclamorono il tuo acquisto. Memorabile lo striscione "Ferlaino regalaci Di Canio"..

"Tutti sanno che a Napoli sarei rimasto molto volentieri. Ruppi con la Juve per firmare un contratto di quattro anni con il Napoli. Gallo non volle per problemi economici. La mia carriera ha preso comunque una strada meravigliosa e l'esperienza inglese mi ha fortificato regalandomi grandi soddisfazioni".

A proposito di calcio inglese, "Magic Box" Zola è in difficoltà con il tuo West Ham…

"E' un problema di organico, fortemente rimaneggiato per problemi economici. Su tutte, le cessioni di Bellamy e Collins, non sono state adeguatamente compensate da acquisti di spessore. Spero comunque che si riprendano al più presto. Sono ancora legatissimo al calcio inglese che reputo il migliore in assoluto sotto ogni punto di vista. Spero in futuro di poter lavorare lì in qualità di allenatore. ".

Di Canio, quindi, futuro mister?

"Lunedi inizio un master a cui parteciperanno, tra gli altri, Leonardo e Atzori. Sarà bello confrontarsi con loro ed iniziare con entusiasmo questa nuova avventura".

Lavezzi-Di Canio, l'imprevedibilità del numero 7..

"Il calcio è cambiato e sinceramente non vedo in giro giocatori che ricordano Di Canio. Se proprio vogliamo fare un parellelo direi che siamo due giocatori totalmente diversi. Io sono nato ala destra, ma nel corso della mia carriera ho sviluppato capacità di adattamento, per attitudini tecniche, che mi hanno consentito di ricoprire più ruoli come rifinitore e seconda punta. Lavezzi, invece, dà molta profondità alla squadra, ma come Zarate ha il limite di giocare poco con i compagni e troppo per sè stesso. Palla al piede, in velocità, è devastante ma deve migliorare sotto il profilo tecnico, realizzativo e corale. Soprattutto quest'ultimo aspetto, se non limato, gli impedirà di essere preso in considerazione da grandi club".

Napoli-Lazio, il pronostico di un illustre doppio ex

"Napoli superfavorito se ritrova lo smalto delle gare disputate contro Milan, Juve e Fiorentina. Tiferò per il bel calcio e che vinca il migliore. Tutti sanno che tifo per la Lazio, chiaramente, e chiudere la carriera in biancoceleste è stata la realizzazione di un sogno. La maglia laziale è la mia seconda pelle, ma è chiaro che la squadra le vittorie debba meritarle".

Favorevole al ritorno di Totti in nazionale?

"Mi sembra assolutamente fuori luogo. Stiamo parlando di un giocatore soggetto a problemi fisici che lo costringono a giocare soltanto due, tre mesi all'anno. Per quanto mi riguarda il problema non si dovrebbe nemmeno porre e sarebbe ridicolo rivederlo tra i convocati. Al di là di ogni discorso ci sono giocatori che si sono sacrificati per ottenere la qualficazione al mondiale, mentre lui ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla Roma".

Lippi-Cassano, il Di Canio pensiero.

"Conoscendo Lippi che ho avuto proprio nell'anno al Napoli posso confermare che per lui il gruppo viene prima di ogni cosa; basti ricordare che per alcuni mesi mise fuori squadra senatori come Policano e Nela, lanciando nella mischia giovani promettenti ed equilibrati caratterialmente come Pecchia e Cannavaro. Lippi con me fu straordinario: mi disse “fai quello che vuoi”. E’ evidente comunque che Antonio Cassano lo porterei sempre in nazionale, per un discorso di imprevedibilità e per il suo indiscutibile talento".

Dito medio alla curva, saluto romano e spinta all'arbitro, cosa non rifaresti?

"Sono gesti istintivi dettati dal momento emozionale. Ciò che posso garantire è che non c'è stata mai violenza nelle mie intenzioni. In particolare il saluto romano rappresenta per me un gesto di libertà di espressione e di condivisione di un pensiero con una parte della tribuna. Come più volte ribadito, rispetto le idee di tutti, ma se si vuole lasciar fuori la politica dagli stadi allora questa deve essere una che vale per tutti".
|di Luca Cirillo e Salvio Passante - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 165 volte


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