Io sto con Pazzini.Candreva da Napoli,ma Cigarini..Dominguez:no viola.Succi-Bari,Catania sogna Suazo
Conosco l'ottimo Amauri fin dai primi passi in Italia. Da quando nessuno se lo filava. Straordinario ragazzo, un mix di altruismo e generosità. L'ho invitato per due forum al "Corriere dello Sport-Stadio", una disponibilità incredibile e un sogno vero: una-convocazione-una per coronare il desiderio di indossare la maglia brasiliana. Un sogno infranto perché Dunga mai l'ha tenuto in grossa considerazione. E se qui stiamo discutendo sul fatto che Pato sia ai margini del Brasile, malgrado doti immense e un futuro prossimo (opinione personale, immagino condivisibile) da numero uno al mondo, credo sinceramente che l'emarginazione di Amauri ci possa stare. La cosa dal mio punto di vista sconvolgente è che qui si stia parlando dell'eventuale convocazione di Amauri in azzurro quando: a) il passaporto italiano non arriverà prima di marzo, se arriverà; b) anche se arrivasse, riterrei fuori luogo una convocazione perché Lippi, l'incredibile Lippi, ha sempre parlato di gruppo da rispettare. E come lo rispetterebbe se convocasse Amauri che al momento è brasiliano e non ha il nostro passaporto? Amauri al massimo appartiene a un altro gruppo, anzi a tanti gruppi, quelli che gli hanno dedicato su Facebook. Per questo sono perfettamente d'accordo con Pazzini che ci ha messo la faccia, che ha tirato fuori le palle (pardon), della serie "com'è possibile parlare di Amauri quando il suo unico passaporto, al momento, è brasiliano?". Rispettiamoli un po' di più, questi ragazzi che si impegnano, che sbuffano, che non hanno sponsor. Uno come Pazzini, acqua e sapone, fatti e non parole, rendimento e poche chiacchiere. Io sto con Pazzini e mi piacerebbe che Legrottaglie e Chiellini non spendessero giudizi su Amauri, esattamente come non li hanno spesi per Cassano. Loro continuino a giocare, per le convocazioni ci deve pensare solo ed esclusivamente Lippi che continua a non sopportare le pressioni mediatiche quando basterebbe poco, un minimo di furbizia, per saltare in dribbling qualsiasi provocazione. "Sono tutte cavolate" dice, e si vede che soffre, anche in riferimento al suo futuro, mi riferisco alle proiezioni sul ritorno a Casa Madre (la Juve): il tempo dirà se sono tutte cavolate.
Ha ragione Alessandro Vocalelli, mio direttore al Corriere dello Sport, quando dice che basta fare un titolo su Ranocchia per parlarne a dismisura, anche per quindici giorni di fila. Per Ranocchia contavano i fatti, quando il ragazzo spopolava e si capiva che sarebbe stato un predestinato. Alla fine il coraggio di versare un bonifico da 4,8 milioni l'ha avuto Enrico Preziosi, che non a caso molto spesso sui giovani talenti – italiani e stranieri – arriva prima degli altri. L'altro giorno, nel corso di un collegamento telefonico su Radio Radio, Preziosi mi (ci) ha fatto capire che prenderebbe in considerazioni le offerte per Ranocchia soltanto se partissero dal triplo rispetto ai 4,8 milioni a suo tempo versati. Quindi viaggiamo sui 15 milioni di euro, per un '88 con almeno dodici- tredici anni di carriera davanti credo ne valga la pena. Fossi nell'Inter, considerati i grandi rapporti con il Genoa, andrei direttamente su Ranocchia. Ma in queste ore si parla poco di Bonucci che mi risulta sia monitorato dai migliori club inglesi: la compartecipazione tra Genoa e Bari promette scintille. A proposito di Bari: Giorgio Perinetti, l'uomo ovunque di Matarrese, ha parlato al telefono con Davide Succi, ha avuto un gradimento di massima, con il placet del Palermo che sa di dover accontentare il ragazzo scalpitante (troppa panchina). Pillole di mercato: non mi risulta che la Fiorentina sia su Dominguez, il talentuoso uomo-ovunque degli ultimi trenta metri che a fine dicembre si libererà dal Rubin Kazan. Corvino per il momento pensa soltanto a Munoz, di giorno e di notte. E ci pensa con la segreta convinzione di aver superato le fase più complicata della trattativa. Il Catania prenderà un attaccante vero: segue Osvaldo, sogna un ritorno (difficile) di Paolucci, ma confida soprattutto di mettersi in fila per David Suazo, qualora l'Inter decidesse (la sblocchiamo questa telenovela Pandev?) di liberarsi di Suazo. Telegramma sul Siena: come può un presidente di serie A, si chiama Lombardi Stronati, incontrare un allenatore (Beretta), non accettare le sue richieste e poi ripartire con Baroni? Telegramma bis: come può Baroni andare avanti come se nulla fosse accaduto, come se non fosse stato delegittimato, come se non lo avessero scavalcato in curva e anche sul rettilineo?
Il mercato Roma è la matassa più complicata che ci sia: non ci sono nomi davvero in piedi, con la concreta possibilità di una fumata bianca. Al momento è così, magari il vento cambierà. Mi fido, ma non al cento per cento, dei presidenti che dicono "l'allenatore non si tocca": il discorso vale per Zamparini a Palermo e Pulvirenti a Catania. Faremo una verifica tra pochi giorni. Esattamente come ci saranno molte cose da verificare durante e dopo Napoli-Lazio. Un pensiero su Ballardini: continuo a stimarlo, non può essere diventato un brocco all'improvviso, secondo me ha commesso un solo vero errore, quello di accettare la doppia situazione legata a Ledesma e Pandev senza battere ciglio, alla fine ci ha rimesso soltanto lui. Il Napoli è nuovo sotto ogni punto di vista: nuove idee, nuovi commenti, alla larga da qualche trombone che si aggrappa al passato. E molte aspettative legate al mercato: se ricorderete, quando fu avviata la trattativa per l'acquisto di Cigarini mi ero permesso di obiettare che sarebbe stato anche un problema di personalità per il ragazzo alle prese con la prima vera, importante esperienza, delle carriera. Allo stesso modo dico che adesso non si possono buttare fior di milioni dalla finestra, appena pochi mesi dopo. Mi parlano di un possibile scambio con Ledesma, vedremo. Dossena nel mirino, Bogliacino proposto in A (Chievo) e in B (Triestina), la necessità di prenotare per il futuro grandi campioni e talenti dal sicuro assicurato. A proposito di personalità e di tecnica: io farei di tutto, considerati anche i buoni rapporti con l'Udinese, per portare a casa nel prossimo giugno Antonio Candreva, Uno da Napoli. Carisma, indiscutibile, tecnica vera e duttilità tattica (può occupare diversi ruoli a centrocampo), Candreva da prendere subito e non sono d'accordo con chi sostiene che la concorrenza di Inter e Juve potrebbe essere un grosso problema: a Milano e a Torino Candreva avrebbe la possibilità di giocare a tempi pieno? A Napoli sì e sarebbe un grande acquisto.
Mi chiedono un flash sulla serie B, rispondo così: non ho mai visto un campionato così folle ed equilibrato come quello di quest'anno. Mi dispiace per Stefano Colantuono: la classifica del Torino non è malvagia, ma non certo quella auspicata alla vigilia. Mi preoccupa una cosa: il Torino oggi non è una squadra. Il Torino oggi è confusione allo stati purissimo, dipende da Bianchi e si disinteressa del resto. Auguro a Colantuono di tornare Colantuono, lui ha sempre costruito le squadre con grande successo. Ma sappia che il tempo sta scadendo, pochi giorni per dimostrare le sue innegabili doti. |di Alfredo Pedullà - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 133 volte