Milan alla brasiliana, Leonardo si ispira a Santana
Alla fine Leonardo ce l'ha fatta. Il suo progetto da allenatore del Milan, il suo disegno tattico, prevedeva una squadra spiccatamente offensiva, sul modello del Brasile dei Cerezo, Falcao, Socrates e Zico, allenato negli anni '80 da Tele Santana. Dopo un primo periodo di adattamento e di ricerca di un'identità, l'allenatore brasiliano, alla sua prima esperienza in panchina, è riuscito a spazzar via le ancelottiane reminescenze per affermare definitivamente il suo credo calcistico. Il 4-3-1-2 utilizzato, con risultati altalenanti, nelle prime uscite stagionali, è stato spazzato via dal 4-3-3, o anche a tratti da un più offensivo 4-2-3-1. Due moduli che danno risalto alle doti dei giocatori di maggiore classe fra i rossoneri, dalla velocità di Pato che taglia le difese avversarie con i suoi inserimenti da destra, alla classe di Seedorf, libero di inventare e svariare sulla trequarti offensiva, senza trascurare i lanci precisi dalla sinistra di Ronaldinho e l'importanza di un centravanti boa come Borriello. Un undici votato all'attacco, che ha il suo tallone d'achille nella fase difensiva. I quattro lancieri di Leonardo infatti non amano troppo accorciare in fase di non possesso palla, se si escludono gli sporadici rientri di Seedorf e del generoso Borriello. Così Pirlo è costretto spesso a dover ridurre il proprio raggio d'azione, per non lasciare eccessivamente scoperta la difesa e non scaricare sulle spalle del solo Ambrosini il lavoro di recupero della palla. Tali equilibri precari nella fase difensiva sono stati mirabilmente coperti dalla grande forma del ritrovato Alessandro Nesta, il quale, messi da parte i problemi fisici che l'avevano tenuto a lungo lontano dai campi di gioco, pare aver raggiunto nuovamente quella condizione e quella concentrazione che ne hanno fatto uno dei più forti difensori centrali al mondo durante il corso della sua sfortunata (dal punto di vista fisico) carriera. Al suo fianco sta facendo passi da gigante il giovane brasiliano Thiago Silva, cresciuto dal punto di vista tecnico e tattico rispetto al giorno del suo arrivo in Italia. L'altro punto debole del Milan, se di vero punto debole si può parlare, và ricercato nelle corsie laterali difensive. Il gioco di Leonardo prevede una spinta costante dei terzini, e allo stesso tempo la capacità da parte loro di recuperare la posizione e tenere alto il ritmo del pressing. Con Jankulovski ai box, e Antonini che ha appena recuperato da un infortunio, le uniche due carte nel mazzo dell'allenatore brasiliano hanno i nomi di Zambrotta e Oddo. Giocatori dalla grande esperienza internazionale ma anche dalla carta d'identità datata. Se dovessero riuscire a mantenere una grande condizione per tutto l'arco della stagione, il problema per il giovane tecnico nativo di Niteròi non sarebbe poi così grande. La richiesta di terzini giovani e rapidi fatta a suo tempo alla società tradisce però i dubbi che Leonardo stesso nutre, o nutriva, sulla tenuta dei suoi laterali.
Il Milan che domenica affronterà il Cagliari proverà ad avere la meglio sui rossoblù mettendo in campo tutta la sua qualità. Leonardo si affiderà a Dida fra i pali, con a protezione un quartetto difensivo formato, da destra verso sinistra, da Oddo, Thiago Silva, Kaladze e Zambrotta. Assente per squalifica Nesta, sostituito dal centrale georgiano, la sorpresa potrebbe essere rappresentata dall'utilizzo del recuperato Antonini in luogo di Oddo, con conseguente spostamento a destra di Zambrotta. La cerniera di centrocampo sarà composta da Pirlo e Ambrosini, con Flamini pronto a subentrare e Gattuso out. Poco più avanti agirà Seedorf, a fare da collante fra la linea mediana e un attacco che sarà composto dal trio Pato-Borriello-Ronaldinho. L'ex attaccante del Genoa sarà la boa centrale, mentre Ronaldinho partirà defilato sulla sinistra, con il compito di cercare con i suoi lanci gli attacchi della profondità di Pato, che si muoverà sul lato destro offensivo. Una squadra che proverà sicuramente a giocare, lasciando inevitabilmente spazi che il Cagliari proverà a sfruttare al meglio delle sue possibilità. Con queste premesse, i temi dominanti della gara potrebbero essere rappresentati dalla sfida fra Pato e Agostini da una parte e Ronaldinho e Pisano, o Canini, dall'altra, con Dessena che si terrà costantemente pronto a raddoppiare sul Gaucho. Così come sarà interessante vedere come Allegri avrà preparato la partita in termini di attacco degli spazi che il Milan concederà alla sua squadra e di posizionamento di alcuni suoi giocatori cardine, due su tutti Jeda e Matri, il cui movimento potrebbe creare grossi problemi alla retroguardia rossonera. |di Niccolò Schirru - Fonte: www.tuttocagliari.net| - articolo letto 146 volte