IL FILOTTO - Cagliari, Sampdoria e Palermo in casa, Catania in trasferta. Da questo filotto di partite, alle quali si aggiunge il decisivo match interno contro il Marsiglia e la successiva trasferta di Zurigo, uscirà una dimensione più concreta e reale del Milan: della vera consistenza di questa rosa, della continuità che è in grado di garantire, delle ambizioni di cui potrà nutrirsi. Come accaduto in occasione della precedente sosta per le nazionali, anche in questa occasione mister Leonardo ha approfittato del periodo di pausa e della presenza di quasi tutti i suoi giocatori (impegnati con le rispettive selezioni solamente Pirlo, Zambrotta, Huntelaar e Thiago Silva) per ricaricare le pile e lavorare accuratamente sia dal punto di vista atletico sia sull’aspetto tecnico-tattico. Il coordinatore dei preparatori atletici Tognaccini e i suoi collaboratori sono convinti che il lavoro fatto in questi giorni potrà conferire ulteriore lucidità e resistenza ai giocatori rossoneri, decisi a dimostrare di essere all’altezza di puntare ad obiettivi importanti e non ad una semplice figura da comprimari. Iniziare questo ciclo decisivo di partite con una vittoria sarebbe molto importante per la classifica e per il morale. L’impressione, infatti, è che un modulo così spregiudicato come quello optato attualmente da Leonardo trovi consolidamento nei risultati positivi della squadra. Un’improvvisa battuta d’arresto, causata magari dall’eccessivo sbilanciamento della squadra, potrebbe comportare il crollo di alcune certezze su cui si sono fondate le ultime prestazioni. Partire con il piede giusto e conquistare definitivamente il pubblico di San Siro, dunque, sarà fondamentale. Di fronte, però, il Milan troverà una delle squadre più in forma del campionato: lo splendido Cagliari di Max Allegri.
LE RAGIONI DEL SUCCESSO - Secondo il parere degli addetti ai lavori, il Cagliari è una delle squadre che giocano il miglior calcio del campionato. Combinare un ottimo livello di gioco a risultati sempre soddisfacenti (sia l’anno scorso che quest’anno il Cagliari ha saputo risollevarsi presto dopo una partenza ad handicap per poi occupare stabilmente un posto tra le prime dieci in classifica) non è mai facile per una squadra giovane guidata da un tecnico semi-esordiente come Allegri. A formare questa miscela esplosiva, però, hanno contribuito diverse componenti: l’esperienza del Presidente Cellino, un “lupo di mare” che ha represso gli atteggiamenti istintivi che ne avevano caratterizzato gli ultimi anni per ergersi a guscio protettivo di squadra e allenatore; la qualità della rosa, composta da pochi nomi di rilievo ma molti ragazzi interessanti e di prospettiva; la linea della società, eccezionale nel contenere i costi garantendosi un futuro a lungo termine grazie a mirati investimenti sui giovani; l’ambiente di Cagliari e del Sant’Elia, sempre tranquillo e vicino alla squadra anche nei momenti più bui; la bravura e l’umiltà di Massimiliano Allegri, arrivato in Serie A in punta di piedi ma presto in grado di dare un’impronta solida e spettacolare alla sua creatura.
IL LAVORO DI ALLEGRI. La settimana che ha preceduto la trasferta di San Siro è filata via senza particolari intoppi per la truppa rossoblu. Eccezion fatta per gli infortunati Marzorati e Pisano e per i due nazionali Marchetti e Biondini (ottime le loro prestazioni con la nazionale di Marcello Lippi), Allegri ha avuto a disposizione il gruppo al gran completo per preparare una partita a cui il Cagliari arriva senza nulla da perdere ma con tanta voglia di dimostrare. Reduce da ben quattro vittorie consecutive contro Genoa, Lazio, Atalanta e Sampdoria, il Cagliari si appresta ad affrontare Milan e Juventus per provare a ripetere gli ottimi risultati ottenuti contro le “big” del campionato la scorsa stagione. Se, come ha sempre sostenuto Allegri, la rosa del Cagliari consente di supplire all’assenza di ogni suo componente, c’è forse un giocatore che per spirito e caratteristiche tecniche è un po’ meno sostituibile degli altri: Andrea Cossu. Il fantasista sardo, che meritatamente porta sulle spalle la maglia numero 10 ereditata da Magic Box Gianfranco Zola, sarà costretto a saltare per squalifica la trasferta alla Scala del Calcio, rientrando giusto in tempo per l’altrettanto affascinante Cagliari-Juventus della prossima settimana. Al suo posto dovrebbe giocare Jeda, che abbasserà il suo raggio d’azione lasciando davanti le due punte Matri e Nenè. Per il resto formazione confermata con Marchetti tra i pali, linea difensiva a quattro formata da Canini, Astori, Lopez e Agostini e centrocampo a tre con Conti perno centrale e gli incursori Dessena e Biondini ai suoi lati. Da segnalare la presenza di Astori e Canini, due giovani in orbita-Milan (il primo prodotto del vivaio, il secondo più volte accostato alla casacca rossonera in ottica di ringiovanimento del pacchetto difensivo), che hanno iniziato la stagione mettendo in mostra grandi qualità dal punto di vista fisico e tecnico.
Se le premesse di questi primi mesi di stagione verranno rispettate, quella del Cagliari sarà la terza stagione straordinaria consecutiva, dopo la salvezza-miracolo di Ballardini e l’Europa sfiorata lo scorso anno da Allegri. Un piccolo grande merito per una società che da quando è tornata in Serie A, sei anni fa, ha inanellato una serie di stagioni estremamente positive e messo in vetrina anno dopo anno tutta la collezione dei propri gioielli. Ma tanto, ai distratti media nazionali, cosa importa di tutto ciò? |di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 165 volte