Continua il rendimento altalenante dei bianconeri, vittoriosi sì contro la rimaneggiata Udinese, ma al termine di una partita noiosa, con pochissimi spunti di rilievo.
Probabilmente la pausa per le Nazionali ha condizionato il gruppo, che non si è potuto ben allenare in questo periodo, per cui il recupero di alcuni infortunati (purtroppo vanificato dal nuovo infortunio a Trezeguet), non è stato poi di grande beneficio, anzi si è notata una certa involuzione di gioco.
Diciamo quindi che era importante non perdere ulteriormente terreno dalla capolista, e mantenere il secondo posto solitario, e l’obiettivo è stato raggiunto, poi per il gioco si vedrà più avanti.
Soprattutto adesso sarò fondamentale non sbagliare partita mercoledì sera a Bordeaux, gara che potrebbe essere decisiva per la qualificazione agli ottavi di CL. LA TATTICA - Juventus con il modulo ormai collaudato, 4 – 2 – 3 – 1, ma a sorpresa Ferrara lascia Sissoko in panchina, schierando la coppia Felipe Melo – Poulsen, che bene si era comportata a Bergamo; Udinese con un finto 4 – 3 – 3, che sul campo invece si sarebbe modellato in 4 – 1 – 4 – 1, e più in concreto in un triangolo nella sona centrale del campo, evidentemente teso ad isolare Diego dal gioco della Juventus.
Fin dalle prime battute si nota che la Juventus non ha la tensione mostrata due settimane addietro a Bergamo, azioni a singhiozzo, più per iniziative individuali, Melo troppo impreciso nella gestione di palla, Camoranesi poco intraprendente, Amauri troppo statico, il solo Diego a provare a combinare qualcosa, in parte supportato da Giovinco.
E proprio dal lato sinistro che nascono le poche iniziative degne di nota, un gran tiro di Diego, ben parato da Handanovic, e una iniziativa di Giovinco, ma il suo cross teso non viene corretto da Amauri, ed infine lo stesso Amauri spreca tutto solo davanti al portiere.
Viceversa l’Udinese, si disimpegna bene in copertura, ma le assenze d’attacco si sentono, tanto che Buffon rimane inoperoso.
Nella ripresa, la Juventus preme sull’acceleratore, e dopo pochi minuti arriva al gol, pronta verticalizzazione di Poulsen sulla destra, cross di prima intenzione di Caceres a centro, per l’accorrente Grosso che batte al volo Handanovic.
Poco dopo Ferrara schiera i recuperati Sissoko e Del Piero, la squadra praticamente si compatta meglio a centrocampo, ma paradossalmente punge di meno in avanti.
L’Udinese però non riesce ad approfittarne, crea solo un pericolo con un tiro da fuori area, respinto in maniera approssimativa da Buffon; ma nel finale di gara, nell’ultima azione, fa passare i brividi sulla schiena dei tifosi juventini, un pallone vagante in area, costringe prima Grosso ad un provvidenziale intervento quasi sulla linea di porta, e sul seguente tiro nella mischia, Buffon non si fa sorprendere.
Il fischio finale arriva con sollievo, tre punti pesanti, e l’inseguimento continua.
IL FATTO - La Juventus di Ferrara a quanto pare si diverte ad alternare cose buone ad altre che lasciano perplessi, a passare da prestazioni superlative e vittorie fragorose, a prestazioni sofferte, incolore.
Si è vinto, ed è quello che contava, ma si sono fatti passi indietro sul piano del rendimento e del gioco.
Vero, come tutte le squadre “nuove”, gli alti e bassi sono frequenti fino a quando non si trova il giusto equilibrio, di gioco e di giocatori tra di essi: il 4 – 2 – 3 – 1, come modulo, è sembrato dare risultati migliori, ma come ho avuto modo di dire in passato, è un modulo che impone la presenza obbligata di certi giocatori.
Ad esempio, Felipe Melo e Poulsen assieme possono anche assicurare buona copertura ed interdizione, ma in tal modo la squadra perde nella fase di ripartenze, come dire, è un modulo che non può prescindere da chi sappia far ripartire con rapidità la manovra, ossia Sissoko, o in alternativa Marchisio.
Il recupero di questi due, probabilmente imporrà una revisione del modulo, dato che, altra nota stonata della serata, non sembra che Diego e Del Piero possano ritrovarsi in detto modulo, se il primo deve defilarsi sulla sinistra.
Però ci sono state anche le note positive, che, oltre al risultato conseguito in una serata poco brillante, possono ritrovarsi nel rendimento dei singoli, specie alcuni di essi molto discussi.
Se pensiamo che l’azione decisiva è stata contrita da Poulsen, perfezionata da Caceres e finalizzata da Grosso, ossia tre giocatori non ritenuti fuoriclasse, ma anche, qualcuno di essi, anche troppo bersagliato dalle critiche, si può comprendere che forse il gruppo sta maturando e prendendo coscienza, per cui se non girano i campioni, sono i gregari a caricarsi la squadra sulle spalle e portarla al risultato pieno.
C’è poi l’altra nota lieta, il rientro degli infortunati Sissoko e Del Piero, eccellente il primo, ancora in fase di convalescenza il secondo.
Era importante però rivederli in campo, e sapere che su di loro si potrà contare, proprio adesso che si apre la fase cruciale di questo scorcio di stagione, la qualificazione agli ottavi di CL, e lo scontro diretto con l’Inter, in una fase nella quale sarà fondamentale non perdere troppo il contatto con il vertice della classifica.
Il Capitano è ancora lontano dalla forma migliore, ma qualche iniziativa interessante l’ha mostrata, ed ha mostrato soprattutto grande agonismo e voglia di fare, al punto da beccarsi una ammonizione per eccesso di impeto nel tentativo di recuperare un pallone perduto.
Insomma, possiamo guardare con fiducia alla trasferta di mercoledì in Francia, nella quale non perdendosi si è quasi certi del passaggio del turno, tanto meglio se dovesse arrivare la vittoria, che eviterebbe di trasformare l’ultima contro il Bayern, sia pure in casa, come spareggio per entrambe le squadra, anche se ai bianconeri potrebbe bastare il pareggio: non dimentichiamo che i tedeschi, nel loro passato, si sono trovati a loro agio in gare del genere, nelle quali non hanno nulla da perdere. |di Antonio La Rosa - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 125 volte