Come fai una cosa fai tutto il resto. E’ così nella vita, nel lavoro, nelle passioni. Io nella vita non sono una che si arrende, anzi. Ci si prova, questo sì, questo sempre, si cerca di dare il massimo, non ci si deve mai arrendere, ci si deve credere fino alla fine, e la fine nel calcio è solo quando l’arbitro fischia. Sarò anche una voce fuori dal coro a questo giro, il mondo è bello perché è vario e anche noi tifosi, pur se uniti da un unico grande cuore rossoblù, siamo comunque uno diverso dall’altro. Con il Palermo la nostra squadra aveva messo grinta, ci aveva fatto divertire e non solo per il risultato. Certo, occorre continuità, ma non puoi pretenderla quando incontri la squadra più forte del campionato, quando noi non abbiamo un solo giocatore che possa sedersi nemmeno sulla panchina dell’Inter, quando incontri una squadra che costa come la Guerra del Golfo e tu invece ne hai una che deve far quadrare i conti. Il mio scooter va bene per andare in ufficio, posso anche andarci in autostrada, posso andarci al mare, ma non posso andare a competere con Valentino, posso mettere l’adesivo 46 sul parabrezza, ma è ironia! Posso fare la mia discreta figura alla mia età, ma non posso andare a nuotare con la Federica Pellegrini, e poi rimanerci male! Questo è illudersi, questo è vivere un’altra realtà. Certo, avrei preferito finire sull' 1-2, e così doveva essere, perché l’errore di Britos non doveva esserci, e non doveva esserci per due ragioni, e una delle due, forse la prima, era che l’azione non era regolare. Ma non recrimino, perché avremmo perso ugualmente. O forse no, chissà, non avremo mai la controprova. Delusi? Si, in molti lo sono. Galvanizzati dalla prestazione contro il Palermo, galvanizzati dall’euforia della settimana, man mano che si leggevano numeri cui non siamo più abitutati, relativamente ai biglietti venduti, in molti si sono illusi di poter fare il colpaccio. Ma la nostra squadra non è all’altezza di queste situazioni. Questa squadra ha grossi limiti, non sono queste le partite che ci devono lasciare la delusione, quando ci portano zero punti. Sono arrendevole? Dico di no, sono realista. E da realista ora vorrei vedere almeno un pareggio contro la Lazio, e da realista vorrei vedere almeno 6 punti da qui alla fine del 2009, perché questo è alla nostra portata. E' ora di cominciare, davvero però, è ora di tirarsi su le maniche, anzi no, è giunta l’ora di allacciarsi bene le scarpe, e di correrre per davvero perché se vuoi salvarti la differenza devi cominciare a farla da subito. E subito è a Roma. Subito è la preparazione di questa settimana. Subito. Adesso. |di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 116 volte