Pro&Contro (dopo la 13° giornata): il gioco salva il Catania di Atzori
Pro - Questo derby lo si è vinto, almeno moralmente, con un primo tempo turbato dal gol subito “a freddo” dagli avversari, i quali si sono resi effettivamente pericolosi in due sole occasioni, ed un secondo tempo nel quale il Catania si è imposto agli avversari con prepotenza ed un'assoluta supremazia territoriale mettendo a segno due reti, due, anche se i tabellini dicono tutt'altro.
Ennesima lezione di calcio in terra rosanero da parte del Catania e nonostante cambino i direttori d'orchestra, da Zenga ad Atzori, la sinfonia al Barbera resta sempre la stessa: fischi.
Fischi che hanno fatto saltare la panchina a chi, sferzante del rispetto e della riconoscenza, guizzava nei pomeriggi estivi al ritmo del “chi non salta catanese è”, un bagaglio di “signorilità” che verrà accantonato per un po' di tempo disopra una poltrona di qualche confortevole soggiorno in attesa di un nuovo “salto” di qualità.
E pensare che c'era chi lo rimpiangeva e chi metteva alla ghigliottina Atzori. Il vero pro che emerge da questa partita è la conferma che il Catania ha un gioco, un'idea tattica sul quale poggiarsi. Al di la delle difficoltà realizzative e dell'attuale classifica c'è la tangibilità dell'esistenza di un progetto frutto dell'Atzori-pensiero che ha, senza dubbio, una prospettiva.
Contro - E' proprio Atzori a puntualizzare, a fine partita, come l'accumularsi di una serie di “sviste” stiano penalizzando eccessivamente la classifica di un Catania “vivo”. Errori che ad oggi hanno avuto tutti una direzione. E non basta nemmeno la vittoria morale del derby perché, questa, di punti surplus alla classifica rossazzurra non ne concede.
Al primo tempo del Catania è mancato qualcosa, qualcuno, che affiancasse un solissimo Morimoto costretto a fare a sportellate con l'intera retroguardia rosanero limitando eccessivamente la sua lucidità e pericolosità. Atzori vede e provvede con buoni risultati dai quali dovrà trarre indicazioni utili per il futuro.
Su - Jorge Martinez , sempre più uomo derby. Entra in campo in un momento in cui la squadra necessita di maggiore sostanza in avanti e fa valere il suo contributo assistendo Morimoto e realizzando il gol del pareggio. La derby dance è ormai un vizio. Appare molto più disciplinato rispetto al passato, in progresso.
Giù - Christian Terlizzi Divide a metà con Andujar le colpe sul gol subito. Se l'argentino è molto incerto nell'uscita il centrale romano, alto 190 centimetri, si fa anticipare e sovrastare da uno 20 centimetri più basso. Nell'occasione dimostra di non avere quella concentrazione e cattiveria da derby che invece ha messo il suo avversario. Fuori dopo un primo tempo di normale amministrazione.
E' già ripresa la preparazione alla prossima sfida contro il Milan nel posticipo serale di domenica prossima. Quel che al momento preoccupa ai più è il recupero di Carboni, uscito malconcio dal Barbera, il quale dovrebbe assicurare la sua presenza contro i rossoneri che, da parte loro, affronteranno una settimana impegnativa in vista della gara di mercoledì contro il Marsiglia, match delicato per la qualificazione alla fase successiva della champions league.
E' indubbio che la squadra di Leonardo sia tra le più in forma del campionato, avendo dalla sua una lunga serie di risultati positivi, ma troverà dinanzi a se una delle squadre più “vive” della bassa classifica a cui mancano un certo numero di punti delegittimati da una serie di “fatalità”.
Alla luce delle ultime prestazione le possibilità di dar filo da torcere ai rossoneri ci sono tutte ma è necessario sfruttare in pieno quel fattore “Massimino” che la storia descrive come autentico spauracchio delle grandi narrando di certi clamori attorno al Cibali.
Dal ritorno in serie A ad oggi è caduta solo la Roma, troppo poco rispetto al passato. E' il momento di dare al mito Cibali quel che di clamoroso ha avuto in illo tempore, tutti insieme protagonisti fondamentali per una domenica sera da mattatori. |di Seby Maina - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 173 volte