La piccola frenata, dopo i primi esaltanti risultati del Napoli di Mazzarri, ha fatto calare gli entusiasmi in città. Dopo la vittoria contro la Juventus, il pensiero all’Europa, anche quella più prestigiosa, si è diffuso tra critici e appassionati. La falsa partenza iniziale ha, però, fatto emergere una realtà diversa. I punti persi in partenza si fanno sentire e la concorrenza è tanta. Il Napoli è lì, a due punti dal sesto posto occupato dalla Fiorentina ma il gruppo delle pretendenti è folto. Tante squadre in corsa per l’Europa e un Napoli che mette ancora in esposizione il cartello lavori in corso. Mazzarri sembra ormai aver inquadrato la strategia efficace per una buona fase passiva della squadra. Esclusi gli errori individuali, il Napoli è senza dubbio più equilibrato quando si difende dall’offensiva avversaria. Ciò non vale anche per la fase attiva. Le cose hanno funzionato ma a fasi alterne. Bene a Firenze e Torino, dove si è giunti al gol con chiari movimenti provati in allenamento, meno contro Catania e Lazio. Quagliarella sembra poco adatto a giocare da prima punta in questo Napoli, con questi calciatori. L’ex attaccante dell’Udinese ha bisogno di essere servito in verticale, magari sul filo del fuorigioco e al Napoli mancano elementi come D’Agostino e Di Natale, molto bravi in tal senso. C’è Cigarini, che ha un buon piede ma gioca arretrato mentre Hamsik, l’altro elemento dotato tecnicamente, non ha nel suo repertorio la costante dell’ultimo passaggio in verticale. Lo stabiese resta l’unico vero talento di questo Napoli insieme allo slovacco e l’unico in grado di calciare a rete con una certa efficacia. Con la struttura della squadra poco adatta a massimizzare le qualità di Quagliarella, qualcosa dovrà cambiare dal punto di vista tattico. Non a caso, Mazzarri ha in mente di affiancare Denis a Quagliarella e Lavezzi arretrando il raggio d’azione di Hamsik. Il tecnico azzurro è convinto che lo slovacco può dare un buon contributo anche in mediana, stesso ruolo che ricopre in Nazionale. Questo sarebbe un passo importante, che mai nessuno ha osato fare a Napoli prima d’ora. Arretrare Hamsik significa perdere una porzione dei suoi gol, ma acquisire un uomo tecnico a centrocampo che difficilmente perde o butta via un pallone sotto il pressing avversario. Nello stesso tempo, Quagliarella potrebbe giovarsi dello schieramento di Denis in prima linea e partire da lontano, come ai tempi della Samp. Prima del grande passo, però, il tecnico vuole conoscere meglio il rendimento nel tempo dei suoi calciatori e avere delle certezze dagli attaccanti. Giocare con tre punte vere più Hamsik si può, ma è necessario il sacrificio tattico di tutti. I lavori in corso continuano… |di Marcello Pelillo - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 158 volte