Un consiglio? Non riguardatevi Barcellona-Inter perché non c'è proprio nulla di buono da vedere e di cattivi pensieri molti tifosi dell'Inter ne hanno fin troppi, anche quando non ce ne sarebbe motivo. In cinque minuti a Kiev l'Inter aveva rialzato la testa in Champions, in venti minuti a Barcellona l'ha chinata di nuovo, senza alibi. Ora il discorso qualificazione va chiuso a San Siro, con quel Rubin che con beata incoscienza ha preso 4 punti ai campioni d'Europa, vincendo pure al Camp Nou dove l'Inter, appena saputo il buon esito della partita di Kazan, deve aver fatto i suoi calcoli suicidi: gestire la gara senza troppa fatica, pressing e iniziativa. Il tempo di acclimatarsi ed era già tutto finito. E' una sconfitta che va ben al di là del doppio pacchettino confezionato da Piqué e Pedro con Ibra e Messi ad applaudire in panchina. Ci sta di perdere con i Campioni d'Europa, ma non in modo così dimesso. Troppo timidi i calciatori, a farsela sotto come studenti impreparati ad un esame, esageratamente calmo Mourinho in panchina: proprio lui che di solito è capace di regalare show nello show. C'è solo una cosa più assurda della partita dell'Inter, l'idea cretina di rimettere tutto in discussione, a cominciare dal tecnico, ma grazie al cielo Moratti non è più come Zamparini e già da oggi si volta pagina alla vana ricerca di una nuova personalità in Europa. I conti si faranno, come sempre a maggio, ma sia ben chiaro fin da adesso: se non batte il Rubin, è giusto che l'Inter torni a casa. Sorvolo volutamente sul rigore su Eto'o lamentato da Mourinho. Non l'ho proprio visto. E come me non l'ha visto l'arbitro Busacca. Per piantar grane a fine gara bisogna almeno aver provato a fare qualcosa e credo che ia Barcellona si siano accorti del passaggio dell'Inter più in aeroporto che in campo. |di Gianluca Rossi - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 155 volte