Caro Ciro, ti scrivo quanto segue.
La scorsa stagione ti fu affidato il tanto oneroso ed onorevole incarico di traghettare la Juventus fuori dal tunnel esistenziale cui “Calciopoli” l’aveva fatta entrare. Una scelta azzardata quella della dirigenza di affidarsi ad un esordiente per rispolverare il blasone della gloriosa Signora di Torino. Noi tutti, tifosi bianconeri, confidavamo in te, sperando di tornare finalmente a vincere o comunque a lottare per riuscirci. Dopo le prime uscite entusiasmanti la tua Juventus ha iniziato a zoppicare, ed ora arranca per un posto in Paradiso, quel Paradiso ostaggio dell’Inter (in Italia) e di chicchessia in Europa, dove abbiamo raccolto le uniche vittorie al cospetto del malleabile Maccabi, tra l’altro senza esimerci dal ringraziare Buffon per aver scongiurato l’infausto patatrac. Tu da giocatore hai dato tanto alla nostra squadra e sarebbe un vero peccato se a ciò non corrispondesse un’autentica avventura da trainer del leggendario team. Un team che non riesce a valorizzare nemmeno la genialità di Diego, tipologia di tassello che mancava da tempo ai bianconeri, e che avrebbe dovuto rispolverare i tempi andati, e che invece non ha fatto altro che accentuare il rimpianto per i soldi spesi per aggiudicarselo. Ricordo tanti giocatori, anche da leggenda, che in base a dove “soggiornavano” incrementavano o meno le loro prestazioni. Ora io non penso che Diego sia divenuto un brocco, e perciò è proprio in questi casi che si vede la mano del Mister. Un Mister che ora più che mai deve prendere in mano la situazione senza lasciarsela sfuggire di mano. Un Mister che dovrà imprimere la propria impronta anche in difesa, un reparto non ancora registrato; e per un ex difensore ciò appare un controsenso. Proprio tu dovresti curare la gestione di un reparto che ti ha visto prim’attore per oltre un decennio. La Juventus è giunta ad un bivio, e l’eliminazione dalla Champions sarebbe troppo per non essere indolore. |di Albertosig - Fonte: www.calciomagazine.net| - articolo letto 177 volte