Torino, ma siamo sicuri che debba pagare il mister?
E' una storia vecchia, persino stantia, essere qui ogni anno a dover attendere un esonero di un allenatore e a fare il toto mister sostitutivo. Colantuono non ha più colpe di De Biasi, Zaccheroni, Novellino e Camolese. Il tecnico di Cinecittà arrivò gasato in estate, per poi andare in frustrazione, con tanto di nervosismo annesso, alle prime difficoltà e adesso la sua avventura pare essere arrivata già al bivio di un altro esonero in casa granata. Personalmente sto dalla sua parte, non posso dire che sia il mio mister preferito ma in genere sto sempre dalla parte di chi è in difficoltà, perchè Cola è un capro espiatorio che paga colpe altrui. I tifosi hanno chiesto ancora una volta al presidente un progetto, che tiri fuori i soldi. Cairo dice che il Toro è gestito come una squadra di A, ma non basta tenere Bianchi, Sereni e Di Michele per dire che è una squadra da promozione. Il nome Torino non fa più paura a nessuno, anzi esalta pure gli avversari.
Il blasone in B non conta, perchè tutti devono sudare. Cosa me ne faccio dei big se poi arriva il Crotone dei Petrilli e Bonvissuto e sbanca l'Olimpico? Era troppo proletario dal cervello fino Camolese per non avere la fiducia di Cairo in B? Avrebbe dovuto avere la bacchetta di Mago Zurlì per rimettere in sesto una situazione già compromessa. Lerda, ex granata, sta facendo bene e l'ha dimostrato proprio ieri, tanto vale allora chiamare il disoccupato Pigino in panchina, uno che proprio a TorinoGranata disse che gli mancava la pressione del mondo granata. Oppure Asta, che pare nella lista dei candidati. Cairo con uno tra Camolese, Asta e Pigino risolverebbe anche il problema di avere un cuore Toro all'interno dello spogliatoio. Però Colantuono merita ancora una chance. Per finire gli in bocca al lupo di TorinoGranata a Rivalta, che possa riprendersi prima possibile. |di Marina Beccuti - Fonte: www.torinogranata.it| - articolo letto 128 volte