BERGAMO - Finisce 2 a 1 per la Roma ma è un vero peccato subire una sconfitta così. L'Atalanta era chiamata a dimostrare gioco ed orgoglio dopo l'eliminazione di giovedi in Coppa Italia e gioco l'orgoglio l'Atalanta li ha fatti vedere, ma non sono bastati per portare a casa i tre punti che alla fin fine nel calcio sono quelli che contano davvero per far esprimere un giudizio positivo.
Non ci sentiamo assolutamente di condannare la squadra per quanto ha dimostrato oggi nell'arco dei 90' di gioco, una squadra che ha fatto di tutto per vincere ed è stata castigata per due episodi, dovuti più da errori difensivi dei songoli che dal cattivo gioco espresso.
Una considerazione però è giusto farla a prescindere dal risultato, si è visto ancora una volta di più come i reparti difensivi e offensivi nel calcio sono importanti, ma il reparto fondamentale dove c'è il cuore che pulsa di una squadra è a centrocampo e se viene a mancare filtro in quella zona del campo non c'è nulla da fare, la squadra non riesce a impostare il gioco e si fa infilare come una lama nel burro dalle azioni offensive degli avversari.
Ancora una volta a centrocampo è venuto a mancare il giocatore chiave dell'anno scorso, da Tiberio Guarente ci si aspetta e si vuole molto di più e non solo qualche tocchetto di tacco qua e la del tutto inutile nell'economia del gioco neroazzurro.
De Ascentis, è un giocatore di quantità e va benissimo quando c'è da spezzare il gioco e le trame offensive degli avversari, ma se viene a mancare la qualità in un centrocampo sono guai.
Gli esterni Ceravolo e Padoin hanno fatto molto bene il compito richiesto da Conte, la difesa ha mostrato ancora lacune nella parte centrale, Pellegrino va chiaramente in difficoltà quando viene puntato dall'uomo nell'uno contro uno.
In attacco, l'ottima condizione fisica di Tiribocchi non viene supportata da palloni giocabili e da un compagno di reparto come Acquafresca che oggi non è mai entrato in aprtita, nascondendosi dietro le magli giallorosse.
Infine non possiamo concludere con capitan Doni, oggi subentrato nell'ultimo quarto d'ora di gioco e dando una bella scossa nel finale di partita.
Questa è la dimostrazione come un giocatore come Doni torna di fondamentale utilità se utilizzato a partita in corso, quando gli avversari calano fisicamente, può mettere al servizio della squadra la sua qualità e superiorità tecnica.
Vista oggi, la squadra non dovrebbe far gridare allo scandalo e creare troppe preoccupazioni.
Il nostro immediato futuro però ci regala un calendario da brividi e questa Atalanta difficilmente potrà portare a casa risultati utili da Firenze e con l'Inter in casa.
Speriamo di essere prontamente smentiti sul campo.
|di Luca Ronchi - Fonte: www.atalantanews.com| - articolo letto 130 volte