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2009-11-30

Catania-Milan 0-2: Commento Tattico


Volendo rimanere obiettivi, occorre giudicare questa gara per quanto fatto registrare sino al 92' e prolungare questa analisi ai minuti successivi, mantenendola coerente. Tenere distinte l'amarezza per la sconfitta dalle dinamiche che indicavano il pareggio come risultato finale, e più giusto, è indispensabile quanto mai in questo caso.
L'unico errore di valutazione commesso da Atzori è immaginare un Milan stanco e con pensieri alla Champions, tutt'altro. Pur senza pezzi importanti, i rossoneri scendono in campo determinati ad agguantare i tre punti; ed è il miglior Milan che il Catania riesce a bloccare per 92', non un Milan B.
Si parte in contropiede, tre contro due , mancano pochissimi minuti al termine, potenzialmente l'occasione più pericolosa della gara: nulla di fatto, sul lancio di Bellusci scatta il fuorigioco. Il Catania poteva passare in vantaggio, piegando le gambe al Milan, in pieno recupero invece si fa mandare al tappeto da Hutelaar, che Leonardo manda in campo all'84', componendo un attacco stellare insieme ad Inzaghi, Pato e Ronaldinho . Già nella classe, ed ancor più meramente nel numero, giocatori che il Catania, indubbiamente, non ha a sua disposizione.
Anche questo fa la differenza in una gara che una “piccola” affronta contro una “grande”. Leonardo può permettersi di osare, perché di attaccanti in panca ne può portare due; il massimo concesso ad Atzori è il ricambio di Morimoto, nemmeno tanto naturale, ovverosia Plasmati, che non a caso rimane in panchina, a dirla lunga, lunghissima. Prima punta Martinez , lui che “so giocare ovunque, ma non sono una prima punta”. Sembrerebbe unos cherzo, ma non lo è, tutti i tiri effettuati dal Catania, cinque in totale (2 in porta, il Milan fino al 92' ne aveva indirizzato solo 1 nello specchio), partono dal piede di centrocampisti o difensori, attaccanti tiri zero.
Ordinato il Catania, in fase difensiva . Eccettuando i primi minuti di ambasce sulla fascia sinistra il Milan è tenuto a bada, ed a debita distanza da Andujar, lungo tutto il dipanarsi della gara..Perfetto nelle marcature e nei raddoppi, il Catania di Atzori commette il primo errore al 92', quando concede il tiro ad Hutelaar già, ma sul palo difeso da Andujar, protagonista della topica che decide l'incontro. Il Milan esce dal Massimino con tre punti, insperati per come s'era messo il match, parola dello stesso Leonardo, entusiasta come mai, sintomo d'una difficoltà che è merito del Catania aver creato, ma per la quale i rossazzurri non trovano concreto encomio. Significativo il dato del possesso palla, 66% Milan, confrontato con quello del vantaggio territoriale, 52% Catania, sintomo d'un Milan padrone della palla, ma di un Catania meglio disposto in campo.
Solo il pareggio, il Catania potrebbe anche credere nella vittoria, ma tanto impegnato è a chiudere i varchi ai milanisti che, quando viene il momento di attaccare , serve l'urlo di battaglia per metter un po' di coraggio ad altri, oltre ai soliti tre che si spingono al di là della propria metà campo. Se quando bussi rispondono “occupato” due come Nesta e Thiago Silva, lo scneario è bell'e chiaro. Tanto meglio. Avrebbe fatto Atzori, prevedendo questa controindicazione del 4-3-3 contro il Milan, a curare con maggior perizia le situazioni su palla inattiva , le uniche attraverso le quali il Catania è riuscito, in qualche modo, ad avvicinarsi concretamente alla linea di porta avversaria, perché prima di parlare di goal bisognerebbe mettersi d'impegno per sfornare qualche schema, qualche pericolo; e di pericoli il Milan ne ha corso davvero pochi.
Bene Bellusci , che emerge alla distanza, come anche Biagianti . Carboni sparisce in mezzo al campo, causa dell'alta velocità alla quale i milanisti fanno girare il pallone dalle sue parti, aggirandone così la bravura nel corpo al corpo e nei contrasti. Lo stesso dicasi per Llama , costretto più a difendere che libero di ritagliarsi spazi in avanti, e poi per chi? Morimoto è solo, tra Nesta e Thiago Silva, il primo gli potrebbe venir zio, il secondo gli ringhia sulle caviglie, anche quando cerca di emergere, i due centrali rossoneri lo rimettono in apnea con facilità estrema. Mascara, non riesce a fare la differenza, come Alvarez, preferito a Capuano.
Proprio la scelta di tenere in panca Capuano più che Potenza, e sostituire Llama con Izco , piuttosto che con Ledesma , sono nodi venuti al pettine e che necessitano, urgentemente, di spiegazioni convincenti. Il Catania non naviga già in ottime acque, se a questo va ad aggiungersi l'impiego delle seconde scelte, a scapito delle prime, si corre il rischio di far passi indietro anziché avanti; come anche lecito, ed auspicabile, sarebbe vedere gli undici in campo inquadrati in uno schema ben assestato , col quale poter prendere confidenza e dentro il quale crescere, progressivamente. Il 3-5-2 ha poco da spartire col 4-3-3, ed alternarli potrebbe comportare, a lungo andare anche un andamento non omogeneo e crescente, ma balbettante, degli stessi interpreti.
Negli ultimi minuti, tangibile il peso dei 9 punti sulle spalle dei rossazzurri, contro la spensieratezza di chi, Milan, ha poco da perdere pensando ad un solo punto . Per questo Leonardo mette il 4° attaccante, ed Atzori invece il 5° difensore. Tutto poi sta nell'infortunio di Andujar, episodi che purtroppo capitano, e che vanno accettati, anche se in questo periodo sembra capitino davvero tutte a noi. La fortuna aiuta gli audaci, mentre la sfortuna penalizza i timorosi. Ci accontenteremmo dell'imparzialità, che magari avrebbe già portato qualche punto in più.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 154 volte


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