Datecene mille di queste sofferenze. Datecene mille e sono certo che i milanisti resistiti all’infarto ne desidereranno altre ancora. Partita decisa al 93’ e al 95’. E per giunta da Huntelaar. Non vogliamo altro.
Lo dico con grande sincerità: mi sarei accontentato del pareggio. La squadra ha fornito una grande prestazione al di là del risultato. L’abnegazione fino all’ultimo è stata la caratteristica che ovviamente salta maggiormente agli occhi, ma sarebbe riduttivo parlare di gara di solo carattere; anche se attualmente ne stiamo dimostrando da vendere e molto di più persino dei cugini, così di lunga superiori sul piano della rosa, ma perennemente umiliati dalle big europee. No, la vittoria è stata anche il frutto di tantissimo “gioco sporco” da parte del solito Ambrosini, del neo-titolare Abate (grande prova), ma anche di due inediti lottatori e cioè Borriello e Pato. Se infatti la metà delle nostre conclusioni è venuta dall’entrata di Inzaghi in poi e le due punte titolari hanno latitato sotto rete, va però ricordata la mole di palloni controllati e di fraseggio che i due hanno costruito sulla trequarti, in collaborazione con Seedorf (autore della maggior parte dei tiri in porta) e Ronaldinho (capace di numeri e di progressioni che pensavamo scomparsi dal suo arrivo a Milano in poi).
All’84’, infine, ecco entrare Huntelaar. Sgomento fra buona parte del tifo rossonero, sottoscritto compreso, e ormai triste consapevolezza di essere giunti alla frutta, al momento della sua entrata in campo. “A che serve inserire ora uno degli attaccanti più abulici e anonimi approdati negli ultimi anni a Milanello?”; “che mai potrà dire ancora in queste ultime gare del 2009 un panchinaro con le valigie già pronte per una definitiva partenza natalizia?” i pensieri più diffusi. In linea puramente teorica e se nel calcio valgono i ragionamenti induttivi costruiti sulla consuetudine di eventi simili, assolutamente nulla. Ma il calcio non è una scienza esatta. Non lo è stato né nelle gare di inizio stagione, quando il centravanti olandese è parso a tutti un lontanissimo parente del giovane e talentuoso goleador dei tempi dell’Ajax, gettando nello sconforto i tifosi che avrebbero destinato volentieri i 15 milioni del suo cartellino altrove in sede di campagna acquisti, né lo è stato ieri sera, quando oltre all’inaspettato primo gol di sinistro che ha dato sfogo a tutta la rabbia per un pareggio frustrante e amaro, ci ha riservato una seconda perla di destro, a disegnare un pallonetto che al buon Carlo Pellegatti ha ricordato il tocco di Van Basten.
Ora ci attendono due gare in casa consecutive in campionato contro Samp e Palermo, intercalate dalla trasferta di Zurigo. Non avremo le forze per gestire entrambe le competizioni fino alla fine, dobbiamo dircelo sin da questo momento in cui le cose stanno andando bene, così da non illuderci e deluderci poi, quando le energie caleranno. Però occorre assolutamente passare questo turno di Champions League per intascare il premio economico della qualificazione agli ottavi, vista la sempre difficile situazione di cassa del club e magari assestare qualche acquisto invernale, così da dare il tutto per tutto nel girone di ritorno di campionato e tentare di insidiare sino alla fine i cugini. In fondo quest’anno in Europa i rapporti di forza non cambieranno molto, vista l’eliminazione del Liverpool e la non affidabilità del Real Madrid. Al di là dei traguardi, se i ragazzi continueranno a lottare col cuore, il pubblico sarà sempre con loro! |di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 147 volte