E venne il giorno del Cacciatore! Catania Milan non verrà ricordata per la prestazione dei rossoneri, di certo non la miglior possibile. E neppure per il gioco espresso da Ronaldinho e compagni. Meglio altre volte. Bensì per la doppietta, fantastica, di Jan Klaas Huntelaar, balzato prepotentemente agli onori della cronaca con un duplice colpo da KO nei minuti di recupero. Signori, il bello del calcio è proprio questo. Da oggetto misterioso a salvatore della patria. Ne ha fatta di strada l’olandese triste! Il parco attaccanti del Milan si arricchisce così di una freccia importante. Parecchio attesa. Dopo Borriello, ecco ora Huntelaar. Su questo olandese noi avevamo detto la nostra in tempi non sospetti. Huntelaar aveva solo bisogno di tempo. Di inserirsi gradatamente e senza frenesie in un meccanismo rodato, assemblato, oliato. Così è stato. Né fuoriclasse, né bidone. Jan Klaas è un buonissimo centravanti vecchio stampo. Forte fisicamente, bravo di testa, cocciuto quanto basta.
E va servito in un certo modo. Il suo terreno di caccia è l’area di rigore. Non chiedetegli sempre tocchi di fino, fraseggi o arzigogolii tecnici. Dategli la palla. Il suo mestiere è buttarla dentro. In un modo o nell’altro. Adesso che ha trovato la cattiveria agonistica e la determinazione per farsi valere e lottare in area avversaria, ne vedremo delle belle. Questo è solo l’inizio. Huntelaar è tornato e farà parlare di sé. Ne siamo certi. Il secondo gol contro il Catania è stata una prodezza degna dei fuoriclasse più rinomati. Un pallonetto spettacolare. Stupendo. Alla Van Basten, per dirla alla Galliani. Sarà felice soprattutto Valdano, il quale, qualche settimana fa, si era pure vantato di avere accollato al Milan un clamoroso pacco. Smargiassate. Quisquilie. Sulla lungimiranza calcistica di Valdano, non vogliamo aggiungere nulla. Parlano i fatti. Basti vedere che squadra ha allestito a Madrid. Il Real Madrid è la dimostrazione lampante e classica di come mettendo insieme i migliori o presunti tali non si riesca a creare un gruppo omogeneo e vincente. Una squadra nel vero senso della parola.
Il Milan cresce di partita in partita. Giovane dopo giovane. Tassello dopo tassello. Abate, Antonini, Huntelaar, Flamini: tanta roba, sosterrebbe Leonardo. Huntelaar va lasciato maturare in pace. Piano con i paragoni ingombranti. Azzardati. Non vorremmo che si passasse da un eccesso all’altro. Il ragazzo deve mantenersi umile. Concentrato. L’impressione è che questo gruppo stia venendo fuori con determinazione e voglia di lavorare. Senza strombazzamenti ma anche senza timori reverenziali. Leonardo sta lavorando sodo per creare un gruppo che duri nel tempo. Per amalgamare e plasmare una squadra che sia in grado di assorbire nel proprio telaio giocatori funzionali al progetto. Giocatori importanti. Giovani, possibilmente. Il 4-2 e fantasia è un modulo che ci piace ma che espone ed esporrà la squadra a rischi inevitabili. Specie a centrocampo dove si rischia costantemente l’inferiorità numerica. Bisogna insistere. Lavorare. Crederci. Il segreto per venirne a capo è duplice: pressing e possesso palla. Se la palla l’abbiamo noi è difficile che qualcuno ci sovrasti in mezzo al campo o ci metta in difficoltà. Allo stesso modo se pressiamo nei dovuti modi i portatori di palla avversari, è scontato che in confusione ci vadano loro piuttosto che noi. Ma per fare questo occorre che i nostri avanti e i nostri centrocampisti siano in condizioni ottimali. Che siano in forma.
Leonardo sta insistendo troppo con gli stessi giocatori. Squadra che vince non si tocca. Vero. Ma qualcuno comincia ad essere in debito d’ossigeno. Ad avere le idee appannate. Le gambe pesanti. Pato, ad esempio, tanto per fare un nome. Notizie confortanti ne abbiamo tante. Le ottime prestazioni di Abate e Antonini ci tranquillizzano e ci lasciano ben sperare per il futuro. Flamini dovrebbe giocare di più. Ha voglia e si vede. Ambrosini sta giocando alla grande. Da vero Capitano. Sostanza abbinata a classe. A carattere. Gattuso deve pazientare. Ed essere umile. Non deve dimostrare niente a nessuno. Deve pensare a guarire e basta. Certo il nuovo modulo non lo aiuta. Non lo esalta. Restringe moltissimo gli spazi e i posti disponibili in mezzo al campo. Non solo a lui ma anche ad altri. Il campionato è lungo e le possibilità per emergere non mancheranno a nessuno. Ma servono calma e rispetto. Leonardo ha recuperato Ronaldinho, Dida, Oddo, Nesta, Borriello e adesso anche Huntelaar. Si sta dimostrando un eccezionale motivatore di uomini. Un costruttore di squadre. Bisogna avere fiducia. Di un’altra cosa siamo convinti: presto sarà il turno di altri giovani interessanti. Due nomi su tutti: Albertazzi e Di Gennaro. Se Huntelaar e Borriello continueranno a giocare così, cioè benissimo, non crediamo proprio che Galliani vorrà modificare il parco attaccanti. Indipendentemente da quello che deciderà di fare Inzaghi, crediamo che il futuro di Paloschi sia lontano da Milanello. Zigoni e Verdi scalpitano e a Parma c’è quel Mc Donald Mariga che piace moltissimo al Milan. 21 anni di classe, temperamento e forza fisica. Quello che serve in mezzo al campo. Calma e gesso. Manteniamoci umili e con i piedi per terra. Andiamo avanti. La strada è quella giusta. Quella indicata da Leonardo. |di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 172 volte