| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2009-12-02

Noi stiamo con Ciro ...


Decisamente questo è il periodo nel quale la Juventus deve stare, suo malgrado, al centro dell’attenzione mediatica, e dopo la vicenda del presunto razzismo della propria tifoseria (di cui ho parlato la settimana scorsa), adesso è il turno di Ciro Ferrara da mettere in graticola per il momento poco brillante della squadra.
Già si parla di suo esonero, di partite, le prossime contro Inter e Bayern, decisive per il suo futuro, di asseriti mugugni all’interno della società per il gioco scadente della squadra e i risultati deludenti.
In effetti la Juventus di quest’anno appare alquanto enigmatica e contraddittoria nel suo rendimento, si è passati da un inizio di campionato esaltante, ad una successiva fase altalenante, con prestazioni esaltanti, poche, alternate a prestazioni incolore o peggio disastrose; in Europa non si è mai vista una squadra autorevole e convincente, anche se ben in corsa per il passaggio del turno.
Ma è un problema di guida tecnica, o un problema di organico? E’ Ferrara non adatto a guidare una grande squadra o per caso questa Juventus è stata un po’ sopravvalutata questa estate ed è dunque meno forte di quanto si pensasse?
Io propendo di più per la seconda ipotesi, e vi spiego perché.
Probabilmente non si è ben ponderato il fatto che si è fatto a meno di un leader e trascinatore in campo come Nedved, che Del Piero ha 35 anni, Cannavaro 36, Camoranesi 33, che due innesti importanti a centrocampo quali Felipe Melo e Diego, avrebbero prodotto un periodo di assestamento dalla lunghezza non precisata o precisabile, e dunque che la cosa avrebbe avuto il suo effetto nella stagione; il tutto condito dalla solita sequela impressionante di infortuni, ed anche quando sembravano finalmente recuperati quasi tutti gli elementi, è arrivata la tegola Trezeguet, ossia l’attaccante più in forma, proprio mentre Iaquinta, l’altro attaccante che aveva iniziato alla grande la stagione, è ancora infortunato.
Ferrara è un esordiente, vero, come a suo tempo lo furono Picchi e Trapattoni, e per certi aspetti lo stesso Lippi arrivò in panchina bianconera come out sider: ed in questi il periodo di rodaggio, o lo scotto della panchina di una grande squadra può colpire chiunque, e per chi ha buona memoria, lo stesso Lippi ebbe un inizio non proprio esaltante.
Inoltre, Ferrara non ha ereditato una Juve forte e vincente, con un organico collaudato e solido per anni di vittorie a ripetizione, ma un gruppo con elementi nella fase conclusiva della carriera o quasi, o con elementi nuovi da inserire e far amalgamare al resto dell’organico, e di questo va preso atto.
La sostituzione dell’allenatore a questo punto della stagione ritengo sia soltanto un errore grave, che non risolverebbe affatto i problemi, che probabilmente potrebbe aggravarli proprio nel momento più delicato, e comunque non è nella tradizione bianconera, dovendosi ritenere l’esonero di Ranieri la scorsa ragione come un evento eccezionale, e solo una presa d’atto di una rottura palese tra tecnico e spogliatoio, cosa che per adesso non sembra manifestarsi.
Credo invece che a questo punto della stagione, e per non comprometterla del tutto, vadano sensibilmente ridimensionate le ambizioni di inizio stagione della Juventus, che, alla prova del campo, si sta dimostrando meno forte e compatta di quella che forse con troppo ottimismo era stata ritenuta ad inizio campionato.
Ed allora cominciare a ragionare più in prospettiva degli anni a venire, che in ottica di competitività nell’immediato, penso sia la cosa migliore adesso, anche a costo di sacrifici dolorosi, per cui la permanenza di Ferrara nella panchina della Juventus ritengo sia l’aspetto fondamentale per costruire un gruppo in grado di primeggiare a lungo negli anni a venire.
Cominciandosi intanto dal compattamento dello spogliatoio, attorno ai “senatori”, che in questo frangente hanno la fondamentale importanza di guida, per la loro esperienza negli anni passati, sia quando la squadra primeggiava in Italia e in Europa, sia anche nel momento difficile della B e del ritorno in A.
Non c’è dubbio che i vari Del Piero, Buffon, Cannavaro, Camoranesi e Chiellini (quest’ultimo ancora giovane ma da ritenere a tutti gli effetti un veterano), debbono fungere da esempio, in campo e anche fuori dal campo, per essere da esempio con i nuovi e con i giovani, su come si diventa giocatori da Juve, su come si acquisisce quella mentalità vincente e quella fame di vittorie che ha sempre contraddistinto in passato.
Ferrara è appunto un reduce di quegli anni, uno che è stato con Lippi, Ancelotti e Capello, che ha fatto parte della spedizione vincente ai mondiali di Germania, non c’è dubbio che abbia tutte le capacità per guidare una ripartenza in grande della squadra bianconera, anche avendo qualche inciampo nel suo cammino iniziale; la squadra, come detto è molto rinnovata, ci sono giocatori certamente di grande valore come Felipe Melo e Diego, ma anche lo stesso Caceres visto da ultimo, tutti in grado di poter consentire alla squadra quel salto di qualità atteso dai tifosi, ma che debbono ancora entrare pienamente in quella che è la mentalità da Juventus, da grande squadra del calcio italiano, dato che non è la stessa cosa giocare a Firenze o a Brema, e poi giocare a Torino.
Su queste basi penso si potrà lavorare e bene, sia per questa stagione, a patto di accettare gli intoppi stagionali, sia per il futuro.
Prima o poi si dovrà anche pensare al dopo Del Piero, e dunque potrebbe anche essere utile puntare fin da ora su Giovinco, qualunque sia il modulo che si preferisca utilizzare; si dovrà pensare al dopo Cannavaro, ed anche al dopo Legrottaglie, ad inserire gradualmente i giocatori più promettenti del vivaio, o a far rientrare da prestiti e comproprietà, quelli che si stanno mettendo bene in mostra.
Tutte cose che però saranno ancor più redditizie se si consentirà a Ferrara di poter lavorare serenamente, di valutare le cose che vanno adesso, quelle che non vanno, come correggerle, e con chi correggerle come futuri innesti nell’organico.
E’ questo a mio giudizio l’unico modo per impedire che anche questa stagione si trasformi non solo nell’ennesima a secco di vittorie, ma anche nell’ennesima che non lasci nulla in eredità alla Juventus che verrà, ed è anche la ragione per cui credo sia sbagliato cambiare adesso, senza garanzia alcuna di risultati immediati.
Anche perché il prossimo anno si dovrebbe ripartire da capo.
|di Antonio La Rosa - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 170 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale