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2009-12-02

Ciruzzo a papà... Balotelli più di Mou. Gli sforzi di Leo. Trefoloni a casa. Rispetto per il Bari


Come se fosse un'esortazione: Ciruzzo a papà, fammi una cortesia, ridammi la Juve, uno straccio di Juve, un'idea di Juve. E' l'esortazione dell'avvilito popolo bianconero. Ciruzzo (Ferrara) a papà, smettila di fare troppo casino, alla larga da una precisa idea tattica. Ciruzzo a papà, non cambiare ogni dieci minuti: ripeschi Molinaro dopo averlo emarginato (a proposito chi continua a mandare Molinaro a Napoli fa fantamercato, inventa: diffidate, diffidate, presto la Notizia), cosa pretendi che faccia pentole e coperchi? Non riesci a risolvere il quiz Del Piero, come se fosse un ingombro. Mandi in tribuna Felipe Melo, 21 (cash)+4 (Marchionni) versati alla Fiorentina per fargli riscaldare una poltroncina d'onore. Non hai risolto il rebus Diego: lo fai giocare ovunque, quando i ciechi e i sordi sapevano – dopo averlo ammirato nel Werder – che il brasiliano deve agire da trequartista, da rifinitore, alle spalle delle punte, con la libertà di azione che aveva in terra di Germania. Ora tutto si può dire, tranne che il mercato sia stato inadeguato. Meglio, si può obiettare che D'Agostino sarebbe stato meglio di Melo, che spendere 25 milioni sia stata una mezza follia, che magari Zanetti andava trattenuto, che avere quell'abbondanza sulla fascia sinistra difensiva è stata una mezza esagerazione. Tutto si può dire, tranne che il mercato della Juve sia stato disastroso.
Mi diceva giustamente un frizzantissimo Gigi Maifredi, lunedì sera a Brescia, che "questa Juve è da primo posto, non ci sono alibi, né giustificazioni che tengano". Insomma, colpa di Ferrara alias Ciruzzo. Di sicuro non può essere una Juve a meno otto dall'Inter. Ciruzzo a papà, datti una sveglia: qui si fa la Juve o si muore. Ciruzzo a papà, non pensare che il tuo protettore Lippi possa essere uno scudo in assenza di risultati. Domanda: ma vi ricordate una Juve veramente convincente in questa stagione? Contro la Samp, certo. Nelle due trasferte romane in avvio di stagione, sono d'accordo. E poi? Ma avete presente la Juve in azione contro il Bologna? E quella di Palermo? E quella di Bordeaux e con il Bordeaux? E quella imbarazzante contro il Maccabi? E quella allucinante – tatticamente parlando – contro il Napoli? Ciruzzo a papà, fai una cortesia al popolo juventino: scegli tu, con la tua testa, ma scegli. Ciruzzo a papà qui si fa la Juve, ripeto: l'Inter sabato e il Bayern pochi giorni dopo per non affogare in un mare di critiche. Devi fare due grandi risultati, con quell'organico non puoi esimerti. Cosa farai, manderai in panchina anche Diego, dopo Melo, per lavarti le mani alla Pilato e non affrontare il problema tattico? Un'idea, Ciruzzo a papà, almeno una. Altrimenti, c'è il burrone, caro Ciruzzo a papà. Credo di essere stato chiaro anche nei riguardi di chi – e sono in tanti – mi ha chiesto: si è mai vista la mano di Ferrara in questa Juve? Rispondo volentieri: la mano? Per la verità neanche mezzo dito… Ho letto che Mario Balotelli potrebbe andar via a gennaio, destinazione Arsenal. Non andrà. Meglio ancora: sarei sorpreso se andasse. Dicono: ma l'Arsenal metterebbe Fabregas sull'altro piatto della bilancia. E allora? Se l'Arsenal decidesse di cedere Fabregas, l'Inter potrebbe prenderlo senza sacrificare Mario, magari entrando in concorrenza con il Barcellona che mi risulta essere uno dei sogni proibiti del formidabile Cesc.
Balotelli non andrà perché a Moratti non interessa il pensiero di Mourinho. Moratti ha trattenuto Recoba quando giocava nel giardino del presidente (in campo quasi mai), ha difeso Adriano, ha blindato le riserve delle riserve, volete che si privi di Balotelli? Non sarebbe Moratti, ma il cugino. Che tra Mou e Mario ci sia attrito (eufemismo) lo sanno soprattutto i muri di Appiano Gentile. Ma che il futuro di Mourinho dipenda dai risultati (anche e soprattutto in Champions) è un altro dato incontrovertibile. Balotelli, poi, è la pepita d'oro dell'Inter: avrà un carattere insopportabile, sarà parzialmente ingestibile, ma ha una classe cristallina. Domanda: siete sicuri che vada davvero Balotelli sul mercato, oppure pensate (come me) che ci finisca Mourinho (a giugno) se vincesse soltanto il campionato e uscisse dalla Champions agli ottavi? Aspettiamo, vediamo. Il mercato dell'Inter a gennaio è molto semplice: possibilmente Pandev, magari Suazo in uscita e poi la campagna estiva con la conquista dei giovani talenti italiani (è in vantaggio sia per Ranocchia che per Candreva, senza perdere d'occhio Galloppa). Non ho risparmiato critiche, anche pesanti, al Milan durante la scorsa estate. Secondo me sacrosante per la gestione di molte vicende di mercato. Ma ora non posso sentire, ogni dieci minuti, che il Milan è soltanto fortunato, che prima o poi crollerà, che vince per caso.
Signori, non si vince per caso. Una volta, forse. Ma se fai un filotto, ci sono i meriti. E i meriti sono gli sforzi di Leonardo: il 4-2-fantasia è stato da qualcuno anche trattato con aria di sufficienza, con menefreghismo. Sono i prevenuti in servizio permanente effettivo. Invece, gli sforzi di Leo ci sono. E anche i contenuti successivi agli sforzi (tattici). Mi è piaciuta molto la formula del doppio centravanti nel disperato assalto al Catania: Inzaghi più Huntelaar, della serie "proviamole tutte pur di scardinare il fortino". E' vero, il Milan era stato insipido (senza Pirlo..) e anche irritante, ma quando un allenatore si sforza e ci mette il coraggio, oltre che il cervello, è giusto che vada elogiato. Il Milan arriverà tra le prime tre (qualcuno aveva pronosticato che sarebbe arrivato settimo oppure ottavo) e può diventare molto interessante se deciderà davvero di aggiungere un esterno basso di gran livello: quel Krasic, anche per giugno, sarebbe da prendere. Tutto questo perché i giovani Abate e Antonini si battono e si sbattono con assoluta dignità, ma serve una svolta che il solo Beckham non può garantire? Beckham laterale destro? Beh, adesso non esageriamo. Il caso Gattuso sarà risolto durante la pausa natalizia: come ho scritto la settimana scorsa, se non dovesse giocare oppure memorizzasse di essere un due di briscola, chiederà di essere ceduto. Una sola cosa mi sfugge: il motivo che porta Pato ad alternare prestazioni da Pallone d'Oro a preoccupanti dormite, un gap che cancellerà presto. Max Allegri in testa al gruppo: se Cellino lo chiama il Fenomeno un motivo ci sarà. Max Allegri si è affidato al nuovo Rombo di Tuono dell'isola: Giggiriva potrebbe offendersi, ma il gol di Nenè è stato uno spettacolo purissimo. Lunga vita al Cagliari che spopola con Cossu, Lazzari e Conti in grande spolvero, a chi ha un portiere come Marchetti e in difesa mostra i muscoli con Astori. E' il bello della serie A. E il brutto? Il fatto che Trefoloni faccia ancora l'arbitro, l'ennesima perla di Pierluigi Collina, l'ennesima conferma che l'allenatore degli arbitri merita "tre" in pagella e andrebbe sostituito subito, speriamo non oltre fine stagione. Se Collina rivisitasse le ultime direzione di Trefoloni, facciamo le ultime dieci, troverebbe diecimila motivi per lasciarlo a casa: strafalcioni uno dietro l'altro. Invece Collina vive di guizzi, di simpatie e antipatie personali, altrimenti quel braccio di ferro con Paparesta lo avrebbe messo da parte. Ma questa è l'Italia, non soltanto calcistica. Non c'è rispetto, peggio ancora se il rispetto manca da parte di chi fa comunicazione. Giampiero Mughini mi sta simpatico, è colorito e colorato, ma non può definire "bastardi" i tifosi del Bari per poi cercare un improbabile pentimento in contromano sull'autostrada. I tifosi del Bari hanno una storia, una cultura e una tradizione, oltre che (come se fossero medaglie nel palmares) uno spirito di sopportazione dovuto a tanti anni di parcheggio in serie B. Mughini prenda nota, la prossima volta non spari nel mucchio, nel frattempo qualcuno gli mandi il dvd con la storia (civilissima, vorrei dire esemplare) della tifoseria barese. Se poi pensi che ci possano essere cinque o sei animali in ogni tifoseria, l'importante è che non si spari nel mucchio coinvolgendo un popolo intero, caro signor Mughini. Sono rimasto sconvolto dalla notizia della scomparsa di Aurelio Benigno, il cantaToro. Un amico, più che un collega.
Mi vengono in mente tante trasferte a Torino: Aurelio era di una genuinità e di una simpatia incredibili, un abbraccio alla famiglia. Tornando a cose più futili, il momento del Torino (attualmente fuori dai playoff) mi ricorda – con le dovute proporzioni – quella della Juve, nel senso che l'organico resta per me di valore. Un vero, grande, errore: il regista. E io non avrei preso Leon. Mi dispiace per Colantuono che purtroppo – malgrado sia un ottimo allenatore – mai ha dato l'impronta che avrebbe voluto. Non discuto la scelta Beretta, voglio soltanto ricordare che in B si è esibito (non con profitto)a Terni: questo campionato devi conoscerlo bene, nei dettagli perché ci sono troppe trappole disseminate. Ca(i)ro Toro ti scrivo: hai toccato il fondo, è inevitabile pensare che se non ci fosse la risalita sarebbe un disastro con pochi precedenti nella storia della B.
|di Alfredo Pedullà - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 181 volte


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