Domenica arriva il Chievo, amaranto pronti a sfatare un "tabù"
Livorno - Arriva la "bestia nera". Proprio così, il tanto simpatico e decantato Chievo, l'unica squadra del panorama calcistico italiano ad aver scalato tutte le categorie, fino ad arrivare ai preliminari di Champions League, per il Livorno equivale ad una nube di fumo negli occhi. In sei precedenti, tutti in Serie A, dal 2004 (quando in tribuna d'onore sedette il presidente Ciampi), al 2007, gli amaranto hanno conquistato un solo punto contro "i mussi", segnando solo una rete all'Ardenza (quella di Igor Protti al primo anno di Serie A) e solo due al "Bentegodi", entrambe di Cristiano Lucarelli nei due 1-2 subiti a Verona (l'altro precedente, il primo anno, finì 1-0 per i veneti con gol di Tiribocchi). Insomma, il Chievo da queste parti non è poi così simpatico come nelle altre zone d'Italia... Scherzi a parte, contro un avversario organizzato e ben guidato dall'ex amaranto Mimmo Di Carlo, il Livorno, anche per sfatare un antipatico tabù, dovrà tornare a vincere. Con un successo sui veronesi la coda resterebbe aritmeticamente a distanza di sicurezza, visto il concomitante match tra il Siena ed il Catania, le uniche due squadre che, adesso come adesso, stanno dietro al Livorno. E poi all'Ardenza o in un modo o nell'altro, le partite devono esser vinte; la salvezza, mai come in questa stagione, dovrà essere costruita in casa, con l'aiuto del pubblico che sta tornando caloroso e decisivo come un tempo. Ricordiamoci che uno dei motivi della sciagurata retrocessione di due stagioni fa fu proprio lo scarso rendimento interno, soprattutto negli scontri diretti... In settimana, dopo il ko del "Friuli" e la postiva parentesi di Coppa Italia, si è molto discusso anche di modulo e tattiche. E qui, se si pensa a quello che si sentiva dire in estate, le contraddizioni sono davvero moltissime: ad agosto, prima della logica cessione di Diamanti al West Ham, si parlava di un Livorno pronto a giocare ovunque col tridente delle meraviglie composto da Lucarelli, Tavano e Diamanti. Poi, per legittimare la giusta (sottolineiamo giusta) cessione del fantasista pratese, si è detto che, in Serie A, una squadra che lotta per salvarsi non può permettersi il lusso di tre attaccanti con determinate caratteristiche. Poi, con l'esonero del duo Russo-Ruotolo e con l'arrivo del più esperto e preparato Serse Cosmi, si è passati a giocare praticamente sempre con una sola punta di ruolo, che sia stato Tavano o Lucarelli. Adesso, con Ciccio fermo ai box si sente dire che Lucarelli è troppo solo, che Cellerino meriterebbe qualche chance in più... Sinceramente e senza polemiche, crediamo che se in estate fosse stato fatto qualche investimento in più, adesso il Livorno non avrebbe segnato la miseria dei 6 gol finora realizzati che, comunque, sono bastati per rimanere agganciati al carro della salvezza. Bastava davvero poco. Quello che ci fa essere ottimisti è la totale fiducia in Serse Cosmi. Non dubitiamo che il tecnico umbro riuscirà a tirar fuori il massimo, da qui a gennaio, da questa squadra alla quale, onestamente, rimane difficile chiedere di più in termini di impegno. Così come non abbiamo dubbi sul fatto che il mister farà sentire la sua voce anche nel mese di gennaio che, mai come quest'anno, sarà importantissimo per il Livorno, quale che sia la posizione in classifica dopo il match prenatalizio contro la Sampdoria. Si fanno già i primi nomi dei papabili futuri amaranto; Nelso Ricci e Serse Cosmi, nel summit di mercato di Genova col presidente, hanno tracciato le linee da seguire a gennaio, per apportare i necessari correttivi alla squadra ed il Mister, cosa da non sottovalutare, ha già detto a chiare note che non chiederà la luna a Spinelli... Tornando al presente, domenica, contro gli ex Bogdani ed Abbruscato, in difesa dovrebbe tornare Rivas, finalmente ristabilitosi dopo il lungo infortunio, così come in mediana potrebbe rientrare Mozart, vera anima e corpo del centrocampo amaranto; quando manca lui son veramente dolori... Un po' come succedeva con Passoni. Davanti poco o nulla dovrebbe cambiare con Lucarelli a fare da ariete, col supporto degli instancabili Candreva (dovrebbe esserci) e Pulzetti, in attesa di vedere all'opera, se ve ne sarà l'occasione, i vari Cellerino, Danilevicius e Dionisi, che sembra siano tutti pronti a cambiare aria con l'arrivo del nuovo anno. |di Daniele Marzi - Fonte: www.amaranta.it| - articolo letto 142 volte