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2009-12-04

Leo, ecco il tuo Brasile ...altro che Tele Santana!


Il Brasile di Tele Santana. Quante volte in questi mesi abbiamo sentito il nome dell’allenatore della nazionale brasiliana ai Mondiali di Spagna ’82. E tutto grazie al mister Leonardo che proprio agli schemi ed insegnamenti del C.T. verdeoro si ispira. Quella brasiliana era una squadra in grado di schierare talenti come Zico, Falcao, Cerezo, Eder, Socrates, giocatori di fantasia, grande possesso palla, fuoriclasse autentici. La mentalità di quella formazione era votata all’attacco, alla ricerca del goal, la prova si ebbe proprio nella storica partita contro l’Italia di Bearzot, quando i brasiliani non si accontentarono del pareggio 2 a 2 che li qualificava, ma cercarono la vittoria spingendosi in avanti, colpiti poi da Paolo Rossi. Ebbene il Milan di oggi segue costantemente la stessa filosofia di gioco, sin dalla prima conferenza stampa Leonardo ha ammesso che Tele Santana è il suo modello di allenatore, le sue idee di gioco, la sua propensione all’attacco cerca di trasferirle alla squadra rossonera.
Guardando la rosa del Milan giocatori di classe e livello dei brasiliani ce ne sono in abbondanza, i Pato, i Ronaldinho, i Pirlo, i Seedorf nulla hanno da invidiare ai verdeoro anni ottanta. All’inizio ci fu sicuramente scetticismo e diffidenza riguardo tale affermazione, soprattutto dopo le prime uscite ed i primi risultati negativi; dall’intervallo di Milan-Roma in poi però la squadra sta mettendo in pratica ciò che Leonardo ha sempre voluto, si pensa prima ad attaccare, a realizzare il goal, a rendersi sempre pericolosi, poi al limite si bada alla difesa del risultato. E così Pato, Borriello, Ronaldinho e Seedorf alle loro spalle, è diventato il trio inamovibile, sempre in campo anche nei momenti in cui la squadra appare in difficoltà, pressata e presa in contropiede dall’avversario. “Non voglio dare l’impressione alla squadra di doversi difendere, per questo ho deciso questa sostituzione”, oppure: “Abbiamo rischiato di prendere goal ma siamo stati vicini anche a segnarne uno”. Queste sono state le dichiarazioni ricorrenti del mister al termine delle partite.
Quello poi che è accaduto domenica negli ultimi dieci minuti di gara va oltre il Brasile ’82 o la mentalità offensiva di un allenatore. Ad un certo punto si alza Huntelaar per l’ultimo cambio a disposizione; molti pensano entri al posto di un attaccante, Pato o Ronaldinho, visto che era già entrato Inzaghi. Ebbene cosa ti inventa Leonardo? Fuori Flamini!!!. Si proprio un centrocampista e dentro un centravanti, modulo 4-2-4 o 4-2-1-3 con Seedorf leggermente arretrato ed Ambrosini unico interditore a centrocampo. Molti sicuramente avranno pensato ad un’idea folle, della disperazione, subito pronti all’esecuzione in caso di vittoria del Catania in contropiede con la squadra sbilanciatissima in avanti (ad onor del vero c’è da dire che si è verificato un 3 contro 2 ad un minuto dal termine!). Sicuramente una mossa azzardata, difficilmente ripetibile, ma dimostra ancora una volta la vocazione all’attacco che ormai Leonardo ha in mente, non si rassegna a non vincere una partita, a non cercare il goal con tutte le carte a disposizione. Parlare quindi di fatalità o fortuna appare riduttivo visto le ultime formazioni schierate in campo ed il modo in cui sono stati ottenuti certi risultati.
La cosa auspicabile è che nel momento in cui si verificheranno le prime difficoltà o si prenderà il classico goal in contropiede non si tenti di tornare all’indietro, di rivedere le proprie idee magari coprendosi di più a centrocampo o sviluppando un gioco non in linea con le caratteristiche dei giocatori. Da questo punto di vista Leonardo sembra piuttosto convinto delle proprie idee, ha ormai intrapreso questa strada e crediamo che difficilmente modificherà le proprie convinzioni soprattutto dopo averci parlato e ricordato a distanza di oltre 20 anni il Brasile di Tele Santana, di cui forse molti ricordavano i giocatori ma non il mister, il sottoscritto compreso!
|di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 547 volte


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