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2009-12-05

Samp, la crisi o la svolta


L’IMPORTANZA DEL MATCH - Vincere in modo così emozionante e rocambolesco a Catania e poi perdere punti a San Siro in attesa del “derby d’Italia” (le virgolette sono volutamente ironiche e sarcastiche) non sarebbe da grande squadra. Non sarebbe da squadra ambiziosa. Ecco perché, nonostante il momento estremamente positivo che stanno vivendo i rossoneri in campionato, Mister Leonardo tiene alta la guardia e prepara con molta attenzione la partita contro i blucerchiati. Martedì incombe la Champion’s League e la decisiva trasferta di Zurigo, ma ora a Milanello si pensa solo al prossimo avversario e alle difficoltà che Cassano e compagni potrebbero creare ai rossoneri. Analizziamo dunque nel dettaglio la situazione degli uomini di Del Neri e l’aria che si respira a Bogliasco dopo la netta sconfitta per tre a zero nel derby di Sabato sera.
LE CAUSE DI UNA CRISI - Due meritate sconfitte contro Cagliari e Genoa inframmezzate da una vittoria sofferta e risicata a Marassi contro il Chievo Verona. I risultati parlano chiaro: nel giocattolo perfetto che ad inizio stagione incantò tutti, qualche meccanismo si è rotto. Calo atletico e psicologico, contromisure degli avversari, appannamento degli uomini-chiave: sono molte le cause che concorrono per spiegare questa improvvisa crisi di gioco e di punti che attanaglia la Sampdoria dopo aver provato l’ebbrezza dell’alta classifica. Per una squadra composta da molti giocatori giovani poco abituati a lottare al vertice, soffrire di vertigini e ridimensionare le proprie ambizioni è spesso fisiologico, ma quasi nessuno si sarebbe atteso una picchiata così costante e dolorosa. Nonostante il momento-no, però, la Sampdoria ha tutte le carte in regola per rialzare la testa e riprendere la propria marcia, anche a partire dalla trasferta di Milano. I recuperi di Semioli e Tissone (il primo, fondamentale per gli schemi del suo mentore Del Neri, torna a disposizione dopo quasi due mesi ma partirà dalla panchina) restituiscono al tecnico friulano valide alternative a centrocampo, il reparto che ha sofferto maggiormente contro gli indemoniati grifoni di Gasperini. Il resto, si augura il tecnico, dovranno farlo motivazioni, organizzazione tattica ed efficacia del tandem offensivo. Qualità intrinseche della Sampdoria di inizio stagione, perse per strada troppo presto ma assolutamente da ritrovare.
IL 4-4-2 DI DEL NERI - Dal punto di vista tattico, Del Neri è uno degli allenatore che conosciamo meglio. Il suo 4-4-2 lineare si basa costantemente sulla spinta degli esterni di centrocampo e sulle sovrapposizioni dei terzini. Imprescindibili anche la difesa a quattro e l’utilizzo di due interni di centrocampo bravi sia nella fase di impostazione che in quella di interdizione, Del Neri lascia invece qualche libertà in più negli ultimi venti metri. La sua miglior creatura, il Chievo Verona 2001-2002, giocava con due prime punte abituate a stazionare in area di rigore come Marazzina e Corradi. Nelle splendide stagioni vissute a Bergamo, invece, ha rinunciato alle due prime punte per affiancare al bomber Floccari un trequartista di qualità come Cristiano Doni. Giunto all’ombra della lanterna, non ha potuto che riproporre la coppia d’oro Cassano-Pazzini, lanciata da Walter Mazzarri, ottenendo subito grandi risultati. Mentre Pazzini funge da punta centrale per sfruttare al meglio le sue doti di centravanti moderno (mobile e abilissimo nel giocare per la squadra), Cassano è libero si svariare per tutto il fronte offensivo, privilegiano la corsia di sinistra per poi accentrarsi sul piede prediletto. Ciò che impressiona di Cassano, oltre naturalmente all’abilità nell’uno contro uno, è la capacità di “inventare” corridoi per i compagni da qualsiasi posizione, trasformando in palla-gol anche un’azione sulla trequarti apparentemente innocua e senza sbocchi pericolosi. Dovrà essere brava la difesa rossonera, dunque, a farsi trovare sempre in posizione, pronta a chiudere diagonali e linee di passaggio. Per quanto semplice, ordinato e relativamente prevedibile (eccezion fatta, naturalmente, per le giocate di Fantantonio), il sistema tattico dei doriani è caratterizzato da una grande organizzazione di gioco che, quando viene attuato con dinamismo e attenzione, rende difficile agli avversari la ricerca degli spazi dove costruire azioni offensive pericolose.
FORMAZIONE FATTA - Assenti per squalifica Cacciatore, Marco Rossi e Capitan Palombo (sostituiti da Stankevicius, Accardi e Tissone), la squadra anti-Milan è praticamente fatta. Davanti all’ottimo Castellazzi giocheranno Stankevicius, Gastaldello, Accardi e Ziegler, protagonista in negativo nel derby di sabato scorso ma pedina fondamentale per il gioco sugli esterni di Del Neri. A centrocampo Tissone e Poli saranno i due centrali di centrocampo, affiancati sulle corsie laterali da Padalino e Mannini, autore di uno splendido avvio di stagione che l’ha portato fino alla convocazione azzurra. L’assenza di Palombo potrebbe mettere maggiormente in luce il talento di Poli: il giovane regista di Preganziol, calcisticamente cresciuto nel Treviso, si è imposto nel centrocampo doriano con classe e autorità, rivelandosi una delle note più liete di questa prima fase di stagione. Il reparto di maggior qualità però, è senza dubbio quello offensivo. Cassano e Pazzini sono ormai una coppia affermata e pericolosissima per qualsiasi avversario. Dopo i tormentoni sulla loro convocazione in nazionale (per Cassano le porte sembrano ormai definitivamente chiuse, per Pazzini probabile un ballottaggio al foto-finish con Amauri) i nuovi “gemelli del gol” hanno fame e voglia di dimostrare di che pasta sono fatti in un tempio del calcio come il Meazza. Di fame, però, ne ha moltissima anche il Milan di Leonardo. Lo vedrete sul campo, statene certi.
|di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 136 volte


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