Domenica scorsa all’Olimpico un punto guadagnato, perché comunque si aveva davanti la Lazio, o due punti persi, perché la partita ha detto che probabilmente con un piccolo sforzo in più la vittoria sarebbe potuta arrivare?
Per me un punto in trasferta è sempre un punto guadagnato, perché bisogna sempre tener presenti le qualità dei giocatori e delle squadre. Secondo me è quindi un punto guadagnato.
La nota positiva è che la difesa, che nelle ultime settimane era finita sul banco degli imputati, non ha preso gol…
Va bene, anche perché ha cambiato un pochino sistema. Non prendendo gol è già una garanzia che c’è una certa amalgama della squadra e dei giocatori, quindi questo è già un fatto positivo.
A questo punto si può considerare Moras il titolare al fianco di Portanova? Britos rischia di finire in panchina?
Secondo me sono giocatori bravi tutti e due. Avendo la possibilità di scelta, visto che magari può sempre capitare che qualcuno si faccia male, è un vantaggio. A me questi difensori piacciono tutti e due.
E del tridente cosa ne pensa, visto che proprio domenica con la Lazio di occasioni non ne sono state create tantissime…
Il tridente è tutta una questione di movimenti calcolati: se si fanno bene, regge anche il tridente. Comunque è importante, viste le caratteristiche dei nostri attaccanti, che ci sia una punta vera e due che aiutano, anche quando vanno male le cose, per dare una mano al centrocampo e alla difesa. Però noi questi giocatori li abbiamo, quindi non credo ci siano difficoltà nel fare questo tipo di gioco: se, naturalmente, si adegua alle caratteristiche della partita.
Oggi arriva l’Udinese. Sarà Di Natale il pericolo numero uno o i friulani sono una squadra da tenere sott’occhio in toto?
L’Udinese per me è la squadra che gioca meglio di tutti. Non fa molta classifica, perché poi giocando in modo così aperto è una squadra che prende anche dei gol, però è pericolosissima. Di Natale poi è praticamente un bolognese, lo conosco bene perché lo avevo allenato al San Lazzaro: è pericolosissimo, è ambidestro e svelto, è un giocatore da tenere senz’altro in considerazione.
Quali sono le sue prime impressioni sul nuovo direttore generale Baraldi?
Per me è tutto un bluff.
Come mai?
Perché l’hanno preso per mettere a tacere tutte le chiacchiere su Moggi. Ma poi, in fondo in fondo, io penso che ci sia sempre dietro Moggi. Solo che adesso magari, così facendo, si chiacchiera meno su di lui e tutto passa attraverso Baraldi.
In questi giorni si sono levate alcune voci sul mercato: qualche giocatore scontento che a gennaio potrebbe andarsene: lo spogliatoio può risentirne?
Non credo, perché poi alla fine dei conti chi non sta volentieri è meglio che se ne vada. Ma la difficoltà non è quella di darli via, è quella di prendere dei soldi, perché sono costati cari e nessuno li vorrà spendere quindi non credo che riescano a darli via. |di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 151 volte