Passeggiata Milan contro giocatori non meritevoli di indossare la nostra maglia
Sconcerto, imbarazzo, incredulità, rabbia. A San Siro si può perdere, ci mancherebbe altro, ma, se non pretendiamo troppo, vorremmo vedere due squadre in campo e non l’avversario di turno umiliarci a suon di goal, giocate, triangolazioni, torelli e possesso palla. Da Torino i risultati sono in fase calante, pazienza, ci può stare, nessuno sognava di lottava per lo scudetto, ma, da 3 partite a questa parte, sono venuti a mancare alcuni aspetti, dei quali ogni tifoso che si rispetta non tollera l’assenza: grinta, corsa, attaccamento alla maglia, orgoglio, dignità. È inconcepibile subire il goal dello svantaggio al primo giro d’orologio, andare sotto di 3 reti al 23’, rischiare ripetutamente la goleada, centrare la porta soltanto a metà ripresa con conclusioni velleitarie, quando il Milan cominciava giustamente a pensare alla sfida decisiva di Zurigo.
Senza che nessuno si offenda, giocatori in primis, ogni tanto i fischi, mai durante, perché si fa soltanto il gioco dell’avversario e la squadra va comunque sostenuta e incitata, ma eventualmente al termine della partita, sono talvolta doverosi. Faccio parte della tifoseria blucerchiata, ho superato 100 trasferte nei settori ospiti italiani ed esteri, ma siamo sicuri di fare il bene della squadra ad applaudirla incondizionatamente al termine di figure simili? Non sarebbe meglio una critica, sempre all’interno della civiltà e dell’educazione, un’occasione per manifestare il proprio disappunto e il diritto di vedere gente con un altro spirito in campo? Ricordare come la mia tifoseria sia splendida, sarebbe come scoprire l’acqua calda, si è contraddistinta in mille occasioni, ma non è una novità, invece talvolta prendere in pugno la situazione può portare benefici migliori per tutti.
Passiamo purtroppo alla cronaca di quanto visto e soprattutto non visto sul terreno di gioco. Leonardo recupera sia Pirlo, regolarmente in cabina di regia dopo lo stop per squalifica, sia l’acciaccato Thiago Silva al centro della difesa, per il resto formazione confermata. Sull’altro fronte Del Neri deve fare i conti con le assenze degli squalificati Cacciatore, Rossi e Palombo, rispettivamente sostituiti da Stankevicius, Accardi e Tissone. Non abbiamo quasi nemmeno il tempo per leggere le formazioni, che il Milan passa al primo affondo: in costruzione del gioco Cassano serve Stankevicius con un passaggio corto, Antonini ne approfitta per lanciare il contropiede, Ronaldinho fa il bello e il cattivo tempo sulla sinistra, cross al bacio in centro per Borriello che insacca di testa, a vuoto Accardi, in ritardo Ziegler sull’altro milanista smarcato, ovvero Pato.
Al 5’ è proprio il brasiliano ad andare via di prepotenza e classe ad Accardi e mirare il primo palo, Castellazzi si rifugia in corner. La reazione blucerchiata si riassume in un’occasione gettata al vento per l’egoismo di Tissone, che tenta la conclusione peraltro poi ribattuta piuttosto che servire lo smarcato Mannini, e in un tiro alle stelle di Cassano. Dopo una punizione terminata sopra la traversa, al 21’ torna nuovamente in cattedra Ronaldinho, che ubriaca di finte il disorientato Stankevicius sulla sinistra, servizio al limite dell’area per Seedorf, l'olandese insacca con una conclusione potente indirizzata nel set, Castellazzi non può far nulla, Tissone e Poli in ritardo.
In campo non ci siamo più, o meglio non ci siamo mai stati. Al 23’ è già 3-0 per i padroni di casa; stavolta è Pato ad andare a segno, a coronamento di un’azione corale partita con il traversone di Zambrotta e impreziosita dalla sponda aerea di Borriello, Castellazzi può metterci una pezza sul primo tentativo del brasiliano, nulla può sul secondo, gravi responsabilità per i centrali di difesa, Accardi e Gastaldello. Del Neri toglie dalla mischia Mannini, dentro Lucchini, con Ziegler avanzato a centrocampo. Potremmo perfino riuscire a fare peggio che a Torino, ovvero riuscire ad incassare 5 reti stavolta nell’arco dei primi 45’, sebbene il Milan sia costretto a rinunciare all’infortunato Ronaldinho attorno alla mezz’ora, ci andiamo vicinissimi: per due volte è Gastaldello ad evitare la goleada, prima respingendo una botta a colpo sicuro di Pato dopo una percussione del neo – entrato Abate sulla destra, poi togliendo dalla testa di Borriello una splendida palla servita ancora dal giovane esterno.
Terminato il break, torniamo in campo con i medesimi effettivi, anche se al 51’ scocca l’ora del redivivo Semioli al posto di Padalino, Cassano ha qualche guizzo in più e da un suo cross dal fondo, al 56’ Ziegler avrebbe la palla per accorciare le distanze, ma perde troppo tempo per calciare e l’occasione sfuma. Al di là dell’azione appena descritta, il canovaccio è quello dei primi 45’, la partita è ormai purtroppo incanalata in un binario morto per una Sampdoria così spenta e sfilacciata.
Il Milan comincia a pensare al decisivo match di Champions contro lo Zurigo, si dedica alla routine dei cambi e amministra le forze, sull’altro fronte Del Neri si gioca anche la carta Bellucci, in sostituzione però di Pazzini, letteralmente abbandonato al suo destino da una squadra senza mentalità. Nel finale Dida si sporca i guanti con un’innocua conclusione operata da fuori da Tissone, mentre Seedorf, servito dal neo – entrato Huntelaar, sfiora per un non nulla la doppietta personale.
La compagine di Leonardo mantiene così il secondo posto solitario e spera in un passo falso della capolista Inter contro la Juventus, mentre la Sampdoria deve comprendere al più presto le ragioni di questa improvvisa e pericolosa involuzione di gioco, risultati, ma innanzitutto di mentalità.
MILAN – SAMPDORIA 3-0
MARCATORI: 1’ Borriello, 21’ Seedorf, 23’ Pato.
MILAN [4-2-3-1]: Dida; Zambrotta, Thiago Silva, Nesta, Antonini; Pirlo, Ambrosini (76’ Flamini); Ronaldinho (33’ Abate), Seedorf, Pato; Borriello (68’ Huntelaar) (A disp: Storari, Favalli, Kaladze, Di Gennaro). All. Leonardo.
SAMPDORIA [4-4-2]: Castellazzi; Stankevicius, Gastaldello, Accardi, Ziegler; Mannini (24’ Lucchini), Poli, Tissone, Padalino (51’ Semioli); Cassano, Pazzini (76’ Bellucci). (A disp: Fiorillo, Zauri, Franceschini, Pozzi). All. Del Neri.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
AMMONITI: Seedorf (M); Lucchini, Stankevicius, Tissone (S).
NOTE: spettatori presenti 42.824, circa 2.000 doriani al seguito. |di Diego Anelli - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 196 volte