Orsi: "Io alla Lazio? Non ho sentito nessuno ma se mi chiamassero...Pandev e Ledesma? Giusto così...
L'ennesima sconfitta stagionale fa sprofondare la Lazio in classifica e di conseguenza le affibia l'indecoroso primato di squadra con peggior serie negativa dell'intero campionato di serie A 2009/2010 (fino a domenica in coabitazione con il Siena) grazie alle ormai 13 partite senza vittoria. Per ritrovare una sfilza così lunga di astinenza dai tre punti, bisogna risalire alla stagione 1988-89, quando, con Materazzi in panchina, la squadra capitolina restò a digiuno di vittorie per ben quattordici gare di fila. Il mister, Davide Ballardini, continua ad essere, ogni giorno di più, sulla graticola e alcun testate giornalistiche locali e nazionali, quest'oggi, hanno riportato la notizia di un incontro consumatosi nella notte tra il presidente Claudio Lotito, il ds Igli Tare e il capo ufficio stampa Stefano De Martino: una riunione in cui decidere il da farsi per ciò che concerne il prossimo mercato di gennaio, ma soprattutto per valutare la posizione, al momento piuttosto in bilico, dell'allenatore ravennate. A tal proposito sono tanti i nomi che nelle ultime settimane e negli ultimi giorni sono circolati come possibili candidati alla sostituzione dell'ex tecnico di Palermo e Cagliari: da De Biasi a Mihajlovic, passando per Camolese e Fernando Orsi. Proprio quest'ultimo, intervistato in esclusiva dalla redazione de LALAZIOSIAMONOI.IT, ha escluso qualsiasi tipo di contatto con la società romana ma di certo non ha nascosto la sua voglia di riprendere presto ad allenare, magari proprio la Lazio...
Che idea ti sei fatto dell'attuale momento di difficoltà in casa Lazio?
"Le cose non girano come dovrebbero, la squadra non sta rendendo come ci si aspettava e naturalmente quando le cose non rischiano subentra qanche il fattore psicologico. Da questo momento si esce con la tranquillità, con il lavoro, facendo gruppo: la squadra credo ce la stia mettendo tutta per fare risultato. Sono diversi i fattori che stanno contribuendo a tale momento: il gioco che latita, gli infortuni, la sfortuna. Bisogna stare tranquilli, il momento è sicuramente duro ma non drammatico anche perchè manca ancora un intero girone di ritorno. Io sono ottimista".
Che Lazio hai avuto modo di vedere nel Derby di ieri sera?
"Ho visto una Lazio in netta crescita che se l'è giocata alla pari con la Roma, a mio avviso non una grande squadra. E' stata molto combattiva sin dall'inizio e credo questo sia il viatico giusto, da intraprendere per il resto del campionato. Se l'11 di Ballardini continuerà a giocare sui ritmi e con l'intensità vista ieri non avrà problemi a tirarsi fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione".
Capitolo Pandev e Ledesma: da allenatore li avresti gestiti anche tu così?
"E' una decisione societaria che va avanti dall'inizio dell'anno e probabilmente dietro ad essa devono esserci situazioni che nessuno di noi conosce. I giocatori biancocelesti, però, non devono prendere questa cosa come alibi: la Lazio non è una squadra da 13 punti e se fosse riuscita a farne 6-7 di più adesso non si parlerebbe di problemi del genere. Sia il macedone che l'argentino sono ottimi calciatori, che farebbero comodo a qualsiasi squadra e che hanno dato tanto per questa maglia: credo, però, che se in società si è deciso di intraprendere un determinato tipo di comportamento nei confronti dei due, è giusto che vada mantenuto fino alla fine. Bisognerà cercare di tirar fuori dagli altri il meglio di loro stessi".
Un giudizio, invece, sul lavoro del tuo collega Ballardini?
"Ballardini sta dando tutto sè stesso per far sì che questa squadra torni sulla retta via. Per allenare un grande club, però, non basta essere bravi allenatori ma bisogna essere anche bravi strateghi, psicologi ed ambientarsi nel miglior modo possibile in una città esigente e difficile come quella di Roma. E' difficile entrare in un certo tipo di meccanismi, ma penso che il curriculum del tecnico ravennate parli da solo: è un ottimo allenatore e ieri credo abbia davvero imbrigliato tatticamente la Roma. I giudizi poi, naturalmente, variano a seconda dei risultati. Se fosse entrato il pallone di Mauri adesso staremmo parlando di un Ballardini che ha vinto la partita con le sue mosse tattiche".
Giusto lasciare inizialmente fuori Rocchi quindi?
"Secondo me si. Alla fine la squadra ha disputato una buona partita, non ha permesso alla Roma di impostare il proprio gioco, non concedendole alcun punto di riferimento. L'infortunio di Matuzalem ha scombinato i piani del tecnico e la gara non è proseguita come lo stesso Ballardini si auspicava".
Le voci nella città di Roma corrono veloci...si parla di un Orsi possibile sostituto del tecnico ravennate...
"Io, al momento, non ho avuto alcun tipo di contatto con Lotito e con la società. E' giusto che Ballardini abbia altre possibilità. La vita di noi allenatori è soggetta anche queste critiche, ma credo sia giusto farsi scivolare addosso tutto quanto e continuare a lavorare seriamente e con meticolosità. Se dovesse arrivare una chiamata è normale che verrei di corsa, ma chi non lo farebbe? La Lazio è la squadra del mio cuore sin da quando sono bambino ed è una piazza molto ambita".
Sei stato intravisto anche sugli spalti del centro sportivo di Formello durante la gara del campionato Primavera tra Lazio e Bari...
"Seguo con passione le sorti sia della prima squadra, che per Mediaset ho già commentato una decina di volte, che della Primavera. Non è la prima volta che la vado a vedere. Nella formazione di Sesena ci sono alcuni ragazzi come Sciamanna, Luciani, Faraoni e Di Mario che possono avere un futuro importante davanti. Con loro bisognerà avere pazienza, anche perchè il salto dalle giovanili alla prima squadra non è mai facile. Servirà occhio lungo...". |di Riccardo Mancini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 152 volte