Questi tre sono i fattori che hanno segnato la sconfitta casalinga di ieri pomeriggio, subita dal Palermo. Se infatti già dalla trasferta settimanale di Zurigo era evidente che la nostra condizione fisica era fortemente calata, il Milan che è sceso ieri a San Siro sembrava un lontano parente di quello delle cinque vittorie consecutive precedenti. Le scelte del mister poi paiono aggravare questa situazione non facile. Ambrosini, uomo-chiave di questa stagione, trova solo a metà del secondo tempo il meritato riposo, mentre ben più saggio sarebbe stato farlo rifiatare per tutta la domenica. Così come in altro modo andava gestito l’appannamento di Pato. Ok consentire al sempre valido Abate la possibilità di interpretare il difficilissimo ruolo di esterno alto, ma quando l’intero primo tempo passa e nulla sembra sortire dai piedi del nostro biondo numero 20, Leonardo doveva iniziare il secondo tempo con un’altra soluzione.
E invece i primi 10 minuti della ripresa sono fatali per il Milan che tornato in campo con gli stessi undici e gli stessi blandi ritmi del primo tempo, dà a Miccoli la possibilità di trafiggere Dida, dopo che Zambrotta decide scriteriatamente di non chiuderlo a dovere e di fargli giocare una palla da una posizione che egli notoriamente ama per far partire i suoi tiri a giro. Dopodiché, a babbo morto, ecco finalmente arrivare il cambio. Dentro Pato, o forse la sua controfigura, visto quello che per quaranta minuti il numero 7 rossonero fa vedere. Oltre a togliere dallo specchio un insidioso tiro di Dinho probabilmente diretto a rete, oltre a neutralizzare un assist per Inzaghi intromettendosi nella sua corsa, oltre a sbagliare i passaggi più semplici, il nostro “Paperino” si dimostra ancor più sfortunato quando a pochi minuti dal 90’ deposita in curva una palla a due passi dalla linea di porta.
Infine torniamo alla Champions League. La mia speranza è che venerdì esca un avversario di altissimo livello, così da mandarci a casa nel più breve tempo possibile. Questa squadra, è inutile che ci giriamo attorno, non è attrezzata per le due competizioni e gli alti e bassi che ha vissuto in questa prima fase della stagione stanno a dimostrarlo. Vengano pure Beckham e Adiyah, ma non bastano. Occorre subito reinvestire i soldi della conquista degli ottavi di Champions sul mercato invernale e magari corroborare le nostre finanze con la cessione di Gattuso e di chi non ci sta a fare la panchina. I reparti che vanno rinforzati maggiormente sono la difesa e il centrocampo. Per quanto mi riguarda qualsiasi giocatore in più per questi due reparti che dovesse arrivare a gennaio sarebbe manna dal cielo. |di Sebastiano Molinelli - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 154 volte