Mi chiedono se vado a Parma….mi vengono i brividi perché ho mal di gola tosse e raffreddore, ma credo che la vera causa siano i ricordi. Ricordi dell’ultima volta in cui sono stata allo stadio al Tardini. Poi come se non bastasse, anche l’allenatore che hanno in panchina non è sul podio delle persone che mi stanno più simpatiche in assoluto, due cose a me così indigeste non le reggo. Una alla volta ci posso pensare, insieme no. Beh, l’ultima volta che siamo stati a Parma ci siamo ILLUSI e poi siamo precipitati dalle stelle alle stalle della serie cadetta (che come si chiamerà ancora nessuno lo sa, sappiamo solo che vorremmo starne alla larga); stavolta invece l’illusione e la delusione sono arrivate nel giro dei 90 minuti, ci siamo tolti il pensiero. Quando affronti una squadra tanto più forte, puoi dare il massimo, ok, ma poi anche la fortuna ha il suo peso. La fortuna è fatta di tante cose, la fortuna è un uomo in più, la fortuna è incontrare la squadra in una giornata no, e per il momento il Parma di giornate no ne ha avute poche (e qui mi permetto di dire che aspetto fiduciosa il ritorno, perché il Francesco che va in bicicletta va in discesa all’andata e in salita al ritorno, e lo fa con il fiato molto, ma molto corto); la fortuna è che l’arbitro sia al momento giusto nel posto giusto, per vedere o non vedere quello che può diventare l’inferno o il paradiso per la tua squadra. Certo sarebbe stato un bel colpaccio portare via i 3 punti al Parma, perché i parmigiani e Guidolin a noi che siam bolognesi stanno proprio antipatici, e poi 3 punti sarebbero stati oro; ma loro sono più forti, noi siamo stati determinati ma non abbastanza, e quando rimani in 10 con metà tempo da giocare contro la quarta del campionato, se perdi… prendila così…non possiamo farne un dramma, facciamo finta che sia un allentamento di lusso. Adesso però stendiamo un bel velo, non pietoso ma stendiamolo in fretta, cerchiamo di stare bene concentrati guardando solo a sabato, senza pensare alle soste, senza pensare al calciomercato, perché il Bologna ha più dirigenti che giocatori e quindi sapranno loro quello che devono fare, ma guai a volare con la fantasia alla classifica, alla lunga sosta, a quello che succederà o non succederà a gennaio, se non stiamo concentrati non se ne esce. Sabato c’è solo un risultato possibile, un punto sarebbe una sconfitta, zero un pessimo modo di chiudere il 2009. Sarebbe irrispettoso nei confronti di coloro che, in questo secolo, hanno reso grande la nostra squadra. |di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 146 volte