Milan-Inter-Juve: le mosse. Mou: civiltà. I libri di Ciro a papà. Felipe-Munoz: Firenze gode
Non abbiamo bisogno dell'inciviltà di Mourinho. Noi che spendiamo pagine (e ore) intere per interrogarci sull'opportunità o meno del famoso gesto di Pillon. Noi che assistiamo a orrori quotidiani o domenicali: Cellino è un grande presidente, talvolta geniale, ma se dalla tribuna d'onore mormora "bastardi" dopo un gol di Larrivey, davvero non ci siamo. Conosco Andrea Ramazzotti e non c'è bisogno di qualche mia parola di sostegno: la solidarietà migliore arriva dal lavoro, scrupoloso, che svolge da cronista. Attento al particolare, sempre in trincea, evidentemente portabandiera della notizia se era andato a raccogliere – anche a nome dei colleghi – le frasi degli interisti dopo la partita di Bergamo. Mourinho non è abituato alle pressioni italiche, alle domande degli opinionisti, agli approfondimenti e anche ai pettegolezzi. Ma non si può sempre insultare, quando contemporaneamente chiede a Balotelli un comportamento da vero professionista. E il comportamento di Mou che offende Mazzola, i giornalisti, gli opinionisti e chiunque gli capiti sotto tiri, chiunque si permetta di dare un giudizio sulla tattica e dintorni? Josè meravigliao (l'ho sempre difeso, ora non lo sopporto), ha detto che lo ha fatto per tutelare la squadra: da chi? Da cosa? Da un giornalista che stava lavorando senza rompere le scatole e con rispetto dei ruoli? Ma dai, Mou, sei fuori strada. Mi sarei aspettato le scuse di Moratti, on line, dieci minuti dopo il fattaccio. Sono arrivate con un po' di ritardo, pazienza. A proposito di pazienza, credo che Moratti ne abbia fin troppa. E credo anche, questa è più di una sensazione, che ci siano i presupposti per un divorzio con Mou a fine stagione. Mi spiego: se l'Inter dovesse vincere lo scudetto, e magari la Champions, il simpatico Mou troverebbe la scorciatoia per tornarsene nella sua amata Premier. Se uscisse male dalla Champions, per esempio agli ottavi, sarebbe difficile rispettare il contratto e sarebbe più semplice cavalcare la tigre della clausola rescissoria (dai sei ai sette milioni di euro) per dirsi addio senza rimpianti. Io la vedo così, tra pochi mesi vedremo. Poi magari valuteremo le chance di Blanc o di chissà chi: un po' di tempo e ci divertiremo.
Parliamo di mercato, che è meglio. Adesso l'Inter è data non più in pole position per Pandev: aspettiamo. Soprattutto è il caso di aspettare la sentenza definitiva sul contenzioso in corso con la Lazio. Io non credo che l'Inter abbia smesso di pensare a Pandev, malgrado le irruzioni di altre pretendenti. Anzi, io credo che l'irruzione di altre pretendenti possa stuzzicare la voglia dell'Inter di chiudere rapidamente la trattativa, essendosi portata avanti con il lavoro già da qualche mese. Non mi meraviglierei se arrivassero due attaccanti (Pandev e Toni), con l'uscita di Suazo (idea Roma) e di Mancini o Arnautovic. Toni sarebbe il grimaldello, l'attaccante bello e potente, per aprire qualche cassaforte troppo spessa. Pandev in ogni caso varrebbe come investimento per il futuro: a quell'età, con quel talento, non me lo farei sfuggire. In vantaggio sia per Candreva che per Ranocchia, l'Inter sta costruendo la squadra per il futuro: qualche italiano in più, e di talento. Allegria.
Mi hanno fatto molto pensare le parole di Adriano Galliani prima di Milan-Palermo. L'amministratore delegato ha ammesso che stanno cercando un attaccante esterno. Finalmente. Domanda: ma non dovevano cercarlo prima? Altra domanda: ma è giusto spostare Abate nel tridente offensivo dopo che aveva fatto il laterale difensivo e il centrocampista di fascia? Si chiama confusione: gli effetti si sono visti. Ipotesi: se Ronaldinho prendesse l'influenza e Pato fosse squalificato per una giornata, il Milan non avrebbe i sostituti. Terza domanda: ma non era il caso di prenderlo ad agosto, il famoso attaccante esterno? Certo che era il caso, eccome se era il caso. A meno che la prossima volta Leo non faccia fare l'attaccante esterno ad Antonini o Zambrotta, sic. Certo che Pandev sarebbe una grande soluzione, ma si tratta di capire se il Milan si è mosso troppo tardi rispetto all'Inter (vale il discorso di prima). Arriverà il duttile Beckham, ma io rilancio con il tormentone: avere quattro portieri e non prendere un difensore di fascia (Drenthe, oppure un'altra soluzione) mi sembra assurdo. Altrimenti il Milan avrà quattro portieri, tre attaccanti centrali (Borriello, Inzaghi e Huntelaar), nessun sostituto di Pato e Ronaldinho e nessun sostituto di Zambrotta (spremuto) e Jankulovski, Antonini o adattamenti a parte. Capitolo Gattuso: dieci giorni fa pensavo, pensavamo, che alla fine non ce l'avrebbe fatta più ad accettare un ruolo di secondo piano. Gli hanno spalmato e allungato il contratto, ha accettato. Dicono: ma uno come Ringhio diventa indispensabile in prospettiva. Certo, ma soltanto a patto che Leonardo cambi modulo: in caso contrario, lo straordinario Ambrosini di questo periodo sarebbe intoccabile. Vai Ringhio: dopo la decisione presa, spero che tu sia sempre felice.
Temo di essere entrato nel libro nero di Ciruzzo (Ferrara) a papà, me ne farò una ragione. Il rispetto è una cosa, la critica è un'altra. Non mi rimangio una parola una, ritengo che – pur con tutti i problemi che ha – la Juve non può essere questa. E che qualsiasi allenatore avrebbe fatto meglio. A proposito di libri: spero che Ferrara ne tiri fuori un altro, molto presto. Il libro dell'ordine tattico, di una filosofia figlia della coerenza, senza costringere Diego a giocare fuori ruolo, senza far sì che Melo sia improvvisamente diventato un bidone. L'ingaggio di Gago consentirebbe a Melo di defilarsi sulla fascia, ma non è questo il problema. Il problema è aggiustare la difesa sulle fasce, sia a destra che a sinistra, dopo aver trovato in Molinaro il capro espiatorio. Zebina gioca sette partite a stagione, mi date una-motivazione-una che possa aver giustificato l'ingaggio di Grosso? Aspetto il secondo libro di Ferrara, non quello nero ma quello tattico: lo leggerò con piacere. E aspetto traccia di altre presenze al momento insignificanti nel mondo Juve: siccome la gente mi scrive sull'argomento, vorrei capire che traccia c'è stata di Renzo Castagnini da quando è in carica? Mi ricordate un'operazione farina del sacco di Castagnini? Almeno una, per favore.
Alle 22,52 di lunedì sera vi diamo dato in esclusiva la notizia di Felipe verso la Fiorentina: trattativa avviatissima, a questo punto è possibile che Munoz (ormai preso, un'altra nostra esclusiva quando gli altri consideravano l'affare tramontato) slitti a giugno, anche se non ci sono certezze in tal senso. Con Felipe e Munoz la Fiorentina si assicurerebbe una grande coppia,sono convinto che Prandelli rigenererebbe il brasiliano entrato in rotta di collisione con Marino a Udine. Ci teniamo a difendere le nostre esclusive per difenderci dai siti, come Firenzeviola, che attribuiscono ad altri simile privilegio. Credo sia una questione di correttezza: se gli altri arrivano secondi non è colpa nostra, quando capita a noi lo accettiamo. E ci piacerebbe che chi lavora per un sito ci mettesse attenzione e – appunto – correttezza. Era già accaduto con De Silvestri la scorsa estate: avevano spedito altri laterali a Firenze, noi rilanciammo con l'ex laziale, il nostro contropiede fu premiato. Ma sulle notizie di mercato, ripeto, c'è molta confusione: noi lavoriamo senza scambiarci le notizie, ci teniamo molto all'autonomia. E per questo motivo mi viene da sorridere quando penso che, appena quattro giorni fa, sono stato svegliato da una telefonata eclatante: "Guarda che Dominguez sta firmando per il Siviglia, l'hanno scritto in Russia e l'hanno detto in tv". Non abbiamo abboccato: avevamo mandato Dominguez al Valencia, appunto.
La prima di Mihajlovic a Catania è stata un pianto: è vero che in pochi giorni un allenatore non può trasformare una squadra, ma almeno una mossa… Nessuna: stesso modulo di Atzori, stessa impostazione, stessi cambi. Chiedo: ma la colpa era davvero di Atzori, pensiamo veramente che tra Atzori e SInisa ci sia quella differenza sostanziale che possa permettere una svolta totale a livello tattico? Il problema è che al Catania servono due attaccanti: vi ho detto sette giorni fa che probabilmente ne arriveranno due, Pozzi e Vantaggiato in pole, con Suazo che al momento resta un sogno da accarezzare timidamente. Occhio al giro dei registi: Ledesma-D'Agostino-Cigarini, possibile che tutti e tre cambino maglia. Per D'Agostino timido sondaggio del Napoli, Ledesma vorrebbe soltanto una big, Cigarini lo danno per incedibile, ma se non gioca… L'Udinese paga la iper valutazione data la scorsa estate a D'Agostino, ma il fatto che vada in panchina è un altro errore grave. Il Real ha rimesso Juan nella lista ipotetica della spesa, dopo il grave infortunio a Pepe, ma si sta interessando anche a Kjaer: per gennaio o per giugno. La Samp ha fatto un sondaggio per Natali se dovesse lasciare Firenze. Difficilmente Paolucci si muoverà da Siena. Il Bari ha due carte in mano, Succi e Cerci, e vuole tenersele stretta. Da decifrare la posizione di Guberti. La prossima settimana vi farò un punto sulla B, ma vi abbiamo già mandato sulla tangenziale giusta: Giuseppe Colucci ha firmato per il Cesena, Cordova e Budel per il Brescia, il Torino vuole tornare su Eder, c'è la fila per Pinardi (anche il Sassuolo).
E attenzione al budget che lo Zenit spenderà per don Luciano Spalletti: roba da leccarsi i baffi. Del resto Spalletti mica avrebbe accettato se non avesse avuto simili garanzie. Il sogno impossibile: De Rossi, sarebbero pronti a svenarsi. Il sogno difficile: Iaquinta. Il sogno complicato: Di Natale, oppure Sanchez. Le piste percorribili: Brighi e Perrotta. Ma ci saranno sorprese, grandi sorprese. |di Alfredo Pedullà - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 197 volte