Dopo cinque vittorie e dieci risultati utili consecutivi in campionato, contro il Palermo è arrivata la terza sconfitta del nuovo corso di Leonardo (dopo Udinese e Inter). Arrivati a questo punto, con quattro mesi di partite disputate, e a ridosso della pausa natalizia, si può tirare un breve bilancio di questo primo Milan leonardiano. In questo periodo si è vista una squadra a tratti spettacolare, a volte in difficoltà e priva di idee, altre ha saputo aspettare e soffrire fino a cogliere poi il risultato positivo. Il modulo di gioco e la rosa dei rossoneri sembrano però non avere valide alternative. Lo schieramento adottato nel corso delle partite non è mai cambiato nemmeno nei momenti più critici, nemmeno quando oggettivi problemi di formazione avrebbero imposto qualche cambiamento. Il 4–3 e fantasia, come ama chiamarlo Adriano Galliani, è adatto alle caratteristiche tecniche dei titolari schierati da Leonardo ma in molti ruoli mancano sostituti adeguati. In caso di assenza di Ronaldinho o Pato non c’è un giocatore nella rosa che possa svolgere lo stesso tipo di gioco, l’ingresso di Abate al posto di Pato domenica scorsa ne è l’esempio. A differenza dell'estremo offensivo: il solo Borriello come punta centrale può essere sostituito da Inzaghi od Huntelaar non stravolgendo il tridente d'attacco.
A centrocampo il lavoro di sacrificio e copertura svolto da Ambrosini e Pirlo è dispendioso e rischia nel corso della partita di togliere lucidità e brillantezza in fase di costruzione. Il recupero di Gattuso ed un maggiore impiego di Flamini sono indispensabili per far rifiatare il duo di centrocampo. La sensazione è che la squadra fatichi a reggere il doppio confronto Campionato-Champions League con gli stessi giocatori, sia a Zurigo che contro il Palermo si è visto un Milan poco reattivo, a corto di idee. Leonardo, giustamente, ha proseguito con le proprie idee di gioco che hanno consentito al Milan di arrivare al secondo posto in classifica; di certo una sconfitta dopo un lungo periodo positivo non deve creare turbative o affanni. Domenica non è stato uno dei migliori Milan visti sinora, c’è da dire però che la sconfitta non è dovuta assolutamente alla disposizione tattica visto che le reti subite sono avvenute a difesa schierata. Snaturare ora il proprio gioco vorrebbe dire mettere in dubbio ciò che di buono è stato fatto in questi ultimi due mesi, vorrebbe dire seguire l’onda emotiva e preoccupata dell’ambiente circostante. Ma queste non sembrano le intenzioni del mister, convinto sostenitore del calcio fantasia, del gioco offensivo, e non sarà certo la difficile trasferta di Firenze a riesumare le scelte di inizio stagione.
Le prime indiscrezioni sul prossimo mercato di gennaio, nonostante le smentite della società, lasciano intendere che il Milan sia effettivamente alla ricerca di un attaccante esterno sia a destra che a sinistra. I nomi che si leggono in questi giorni (Pandev o Di Natale) sembrerebbero adattarsi bene al modulo rossonero, non trascurando l’arrivo a breve di David Beckham. Le intenzioni quindi sembrano rivolte a sostenere il lavoro svolto dal mister, a proseguire nel suo progetto rossonero, sperando che le ultime spente partite siano solo la conseguenza naturale figlia della lunga serie positiva. Continuare così Mister! |di Piergiorgio Danuol - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 158 volte