Di passare un Natale sereno a Casteldebole probabilmente non se ne parlerà, a meno che non passino per comiche le ennesime puntate di una non-società che cambia continuamente idee e posizione. Una sola è la certezza con la famiglia Menarini: non si spende un euro per ogni sessione di calciomercato, casomai qualcuno sognasse in grande. Tutto il resto è una giostra, cambia aspetto con una velocità impressionante, e ci chiediamo come facciano a lavorare con serenità squadra e allenatore che anche a Parma hanno provato a dire la loro, imbattendosi in un avversario più forte e in gran forma ma non uscendone con le ossa rotte. Dunque ricapitoliamo: troppi galli nel pollaio, Baraldi, Moggi, Maglione, il duo padre-figlia che addirittura sembra stridere (ci mancava solo la guerra interna). Succede così che Baraldi, piazzato nel Bfc dalla società che controlla i conti e ben accettato dalla Presidente, dica chiaro e tondo che a metà del guado non si può stare. E se i Menarini si spaventano alle sole idee di “progetto” e pulizia, allora l’ex parmense fa le valigie in fretta. Va a finire che il patron è convinto dalla figlia e dice a Moggi “grazie e arrivederci”, come se fosse facile peraltro, sposando la linea di Luca Baraldi che a gennaio dovrà innanzitutto risistemare gli affari. Con il rischio concreto di qualche partenza eccellente, certo, perché i più scarsi non li vuole nessuno e i migliori consentono di fare un po’ di moneta. Maglione saluta, dopo due mesi da team manager di facciata e responsabile dell’area tecnica in realtà. Ma c’è anche la grana degli stipendi, perché checchè se ne dica le mensilità arretrate non fanno mica felice la squadra. Speriamo solamente che a gennaio non ci siano i grandi saldi di Capodanno, ma l’aria che tira non è proprio bellissima. Viene quindi difficile concentrarsi sulla partita con l’Atalanta che invece è fondamentale anziché no: e ci arriviamo con le solite ansie in difesa ma con un Casarini in più, che Colomba ha capito servire come il pane a metà campo, augurandoci che Guana e Mudingayi continuino sui buoni livelli recenti. All’ultimo recupera Zenoni, Lanna si sposta al posto di Bombardini e Raggi affiancherà Portanova. Antonio Conte, la cui brutta e povera Atalanta non può spaventare nonostante il rocambolesco pari ottenuto con l’Inter, rinuncia a un Doni appesantito dall’età e lancia un undici abbastanza sbilanciato, con 2 punte pure e due esterni di spinta, di cui uno – Ceravolo – assolutamente offensivo. Una vittoria farebbe volare il Bologna a 6 punti di vantaggio dagli orobici (che confermano tra i pali l’ex Coppola), tanta roba e un panettone dolcissimo. Un pareggio – risultato per tanti versi assai probabile – manterrebbe inalterata la situazione e una sconfitta ci farebbe preoccupare oltremisura. Gli scontri diretti finora ci hanno sempre detto bene, Livorno, Siena, Lazio, Udinese, pur sapendo che queste due avranno poco a che fare con la lotta salvezza: Atalanta e Catania alle porte sono esami di maturità che Colomba e i suoi devono affrontare con lo stesso piglio di squadra viva e lottatrice dell’ultimo mese, sicuri che così qualcosa di buono a casa lo si porterà. E poi speriamo che il mercato non stravolga l’assetto della squadra almeno nei suoi cardini.
Probabili formazioni:
Bologna (4-3-1-2): Viviano; Zenoni, Raggi, Portanova, Lanna; Mudingayi, Guana, Casarini; Adailton; Zalayeta, Di Vaio.
A Disp: Colombo, Santos, Bombardini, Valiani, Tedesco, Vigiani, Osvaldo.
All. Franco Colomba
Atalanta (4-4-2): Coppola; Garics, Bianco, Manfredini, Bellini; Padoin, Caserta, Guarente, Ceravolo; Acquafresca, Tiribocchi.
A Disp: Consigli, Pelluso, Talamonti, De Ascentis, Ferreira Pinto, Valdes, Madonna.
All. Antonio Conte |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 161 volte