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2009-12-19

Milan: risciacquatura in Arno


PENSIERI EUROPEI - Fiorentina-Bayern Monaco e Milan-Manchester United. Mi appresto a scrivere questo articolo poco dopo aver saputo gli abbinamenti usciti dall’urna di Nyon. Al Milan è andata così e così: certo, avrebbe potuto pescare avversari più abbordabili come Bordeaux e Siviglia, ma anche corazzate come Chelsea e Barcellona. La Fiorentina, invece, è legittimata a recriminare. Tra tutte le possibili “seconde” che avrebbe potuto incontrare, la formazione allenata da Van Gaal è sicuramente la più ostica e competitiva. L’ambiente viola, però, è fiducioso: fallimento, serie C2, ripescaggio, Calciopoli, penalizzazione con conseguente estromissione dall’Europa…il popolo fiorentino negli ultimi anni ne ha passate davvero troppe per scoraggiarsi davanti ad un sorteggio poco benevolo. Dopo aver messo in fila squadre come Liverpool e Lione, dunque, Firenze sogna altre due grandi notti per entrare nell’elitè del calcio europeo. L’impressione è che il Bayern Monaco sia una squadra più attrezzata per questi palcoscenici (anche se il gioco spumeggiante che ha eliminato la Juventus è stato più un episodio singolare che una costante ripetutasi più volte in questa prima parte di stagione), ma la formazione di Prandelli abbia tutte le carte in regola per giocarsi una storica qualificazione ai quarti di finale.
IL MOMENTO DEI VIOLA - Chiusa la divagazione europea, doverosa viste le emozioni suscitate da questi affascinanti incroci continentali, vediamo di analizzare il momento della prossima avversaria dei rossoneri. L’anticipo di questa sera è molto importante per entrambe le squadre, anche se per il Milan il risultato del Franchi potrà avere un risvolto ancor più cruciale nel proseguo della propria stagione. Se per la Fiorentina un eventuale battuta d’arresto lascerebbe ancora apertissime le porte per la qualificazione alla prossima Champions League, per gli uomini di Leonardo una sconfitta a Firenze e una vittoria casalinga dell’Inter contro la Lazio farebbe vacillare non poco le ambizioni di scudetto più volte esplicitate da Ambrosini e compagni. Ma che Fiorentina si troverà di fronte il Milan questa sera? La squadra spenta e vulnerabile recentemente battuta da Parma e Chievo o quella solida e spettacolare in grado di far tremare due potenze come Liverpool e Lione? Nonostante le assenze, l’impressione è che sarà una Fiorentina bella e tosta per tanti motivi. Perché la squadra è ormai matura e abituata alle sfide di vertice, perché il sorteggio di Nyon avrà dato ulteriore carica all’ambiente, perché il Milan gioca un calcio poco italiano e molto europeo, perché dopo la meritata sconfitta di Verona Prandelli ha avuto tutto il tempo per ricaricare i suoi dal punto di vista fisico e mentale.
ASSENZE PESANTI - Al buon momento di forma generale fanno però da contraltare le assenze di alcune pedine fondamentali dello scacchiere viola. Oltre a Gamberini (fuori per un problema muscolare da un mese e mezzo, tornerà dopo la sosta), non saranno della partita nemmeno Jovetic, Zanetti e Marchionni. Se Marchionni e Zanetti saranno rimpiazzati da Jorgensen e Donadel, l’assenza più pesante per Prandelli sarà quella di Jo-Jo. Il talento montenegrino, sostituito sulla trequarti da Santana, è infatti il giocatore in grado di far fare il salto di qualità ai suoi. La maturità e la continuità raggiunta prima dell’infortunio avevano regalato a Firenze un giocatore fondamentale in grado di far saltare gli schemi e non far rimpiangere un Mutu tormentato da guai fisici e giudiziari. Ora che entrambi i problemi sembrano alle spalle, però, il rumeno è tornato a disposizione di Prandelli che conta di utilizzarlo questa sera a partita in corso per poi presentarlo tirato a lucido dopo la pausa invernale. Attualmente nona con 24 punti (a quattro punti dal quarto posto, a sette dal Milan secondo in classifica), la Fiorentina si è resa protagonista di un avvio di campionato altalenante a causa delle fatiche europee. I dati relativi ai gol fatti (18) e subiti (15) mettono in evidenza una fase offensiva non molto prolifica (o perlomeno troppo dipendente dalla vena di Gilardino) ma un reparto difensivo ben registrato (nonostante le perplessità estive del Direttore Sportivo Corvino).
L’UNDICI DI PRANDELLI - In settimana dirigenza, giocatori e staff tecnico della prima squadra e del settore giovanile si sono riuniti per la tradizionale festa natalizia. Un modo per festeggiare un anno ricco di soddisfazioni e diffondere fiducia all’ambiente in vista della sfida con il Milan. La settimana di allenamenti, iniziata con multi dubbi legati alle condizioni di alcuni giocatori, si è conclusa con qualche certezza in più. Confermato il 4-2-3-1, schema tattico ideale per favorire il gioco di Vargas e Gilardino. Davanti al recuperato Frey (assurda la sua mancata titolarità nella nazionale francese, ma ormai finchè c’è Domenech l’ottimo Sebastian dovrà rassegnarsi) giocherà una linea a quattro composta da De Silvestri, Dainelli, Kroldrup e Pasqual. I due interni di centrocampo saranno invece un regista (Montolivo) e un incontrista (Donadel); davanti a loro il trio composto da Jorgensen, Santana e Vargas in appoggio al terminale offensivo Gilardino, tornato a splendere in riva all’Arno dopo le ultime grigie stagioni milanesi. Un modulo tattico all’apparenza speculare a quello adottato da Leonardo, ma attenzione a non farci ingannare: Vargas e Jorgensen sono due esterni che contribuiscono alla fase difensiva molto più di quanto facciano Pato e Ronaldinho. Più disciplinati, più attenti, più diligenti ma, ovviamente, dotati di minor talento. Ecco, la chiave sta proprio qui. Se i tenori rossoneri sapranno abbinare la loro indiscussa qualità ad una buona dose di carattere e sacrificio, sarà possibile espugnare Firenze. E guardare più in là.
|Redazione Il Vero Milanista - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 182 volte


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