Lotito Ballardini e Tare si danno ragione a vicenda, ma questa storia non si sa quanto possa durare ancora. Le scelte scellerate compiute in estate: il contratto di Delio Rossi, ora al Palermo, portato a scadenza, il mancato rafforzamento per l’Europa League, un intera squadra ad allenarsi a parte pagata senza giocare fra i quali due colonne della precedente Lazio come Ledesma e Pandev screditati agli occhi dei tifosi per facilitarne la cessione, le conseguenti battaglie legali e lo spogliatoio di nuovo bollente stanno lentamente portando la Lazio nella zona a più alto rischio retrocessione, quella degli ultimi 3-4 posti. Il difetto più grave ed evidente è quello delle reti segnate. Siamo ormai ad un record negativo storico di tutte le Lazio che hanno calcato i campi della serie A, eppure presi uno ad uno, anche tolto Goran “il reietto” dei remi in barca inventati, Zarate Rocchi Foggia (ora infortunato) Cruz Makinwa Inzaghi sono un pacchetto di attaccanti se non da Champions per lo meno da centroclassifica. Dovevano essere anche secondo previsione un reparto all’altezza a differenza degli altri due più indeboliti. Ma la Lazio di Ballardini ha disimparato a giocare a calcio, presa com’è dopo una deficitaria preparazione fisica estiva, a giocare sempre dietro la palla. Serve una svolta e tutti gli esperti, molti complici di scelte assurde, dicono arriverà a Natale.
L’unica svolta possibile, con tutti i rischi che comporta è Zdenek Zeman. Si accontenterebbe di qualche rinforzo a gennaio, conosce bene Roma perché ci vive ormai da 15 anni e definisce questi attaccanti a disposizione tra i migliori del campionato. Con lui se la Lazio ha le potenzialità per riprendersi e ricominciare a segnare ci sarebbe una svolta vera. Altrimenti un qualsiasi allenatore senza inventarsi ogni volta un modulo differente o nuovi ruoli a chi scende in campo, potrebbe salvare la Lazio dalla palude in cui si è auto-cacciata, mettendosi almeno quattro/cinque squadre alle spalle. Non facile per come sta giocando la Lazio attuale. L’unica certezza di questa società sono i tifosi che non l’abbandoneranno al suo destino come qualche calciatore preoccupato aveva fatto credere e onoreranno (..loro si) i 110 anni di storia del sodalizio. Gennaio col mercato di riparazione sarà determinante, mai come questa volta è necessario non sbagliare e fare le scelte giuste. Scelte per il bene della Lazio spesso invocato da tanti, ma senza mai crederci davvero. |di Alessandro Pizzuti - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 129 volte